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mercoledì 20 ottobre 2010

Milano, ancora

Milano - Santa Maria delle Grazie
Ho scritto qualcosa in un vecchio post in riferimento a Milano, nel senso di un intreccio tra ricordi personali e la constatazione di un geometrico venir meno di tanta pregressa bonomia popolare, ma mi erano rimaste sospese delle impressioni minimali che, alla luce di varie considerazioni rinvenute in vari blog, mi sembra possano uscire da una sfera privata per acquisire un minimo di valore generale.

Dal canto mio, si tratta della constatazione dell'esistenza di angoli non molto conosciuti di quella grande città, meritevoli, al pari di tanti analoghi scorci diffusi ovunque, anche dietro l'angolo di casa propria, di una rivisitazione più attenta: all'insegna di una sana curiosità, sempre utile e dilettevole. E non intendendo affrontare di petto i grandi temi della storia, della cultura e della società.

Sul fronte di ciò che ho letto nei blog, ho notato, in ordine sparso, letture di sicuro più attente delle mie, anche perché derivanti in genere da chi a Milano ci vive o ci ha vissuto, a differenza del sottoscritto, ma riguardanti la bellezza particolare di certe strade e di certe case, di sicuro diverse da quelle che a me sono rimaste maggiormente impresse o a me ignote, perché certe scelte non possono che essere personali, l'incanto di certi dintorni immersi ancora nella natura, la nostalgia per pregressi costumi sociali, le piccole, grandi curiosità, come quelle circa l'attecchimento di piante e fiori tipici di climi più caldi.

Mi voglio fermare personalmente a pochi esempi. Chi lascia Santa Maria delle Grazie, dove è custodito il Cenacolo, svolta verso il centro lungo Corso Magenta, dove molti palazzi sono ornati da quell'adeguata, non intrusiva segnaletica, in oggi abbastanza diffusa nelle maggiori città, che riporta anche l'anno di costruzione: ad un certo punto lungo quell'arteria si rinviene un Museo, dal cui cortile é possibile ammirare un torre delle mura di difesa del IV° secolo, quando Milano era capitale dell'Impero d'Occidente. Da quelle parti, non molto lontano, se la memoria non m'inganna, c'è un interessante Museo della Scienza e della Tecnica. Sì, ancora un po' più in là c'è la Basilica di Sant'Ambrogio, ma questa dovrebbe essere abbastanza nota. Ho girato a lungo per trovare la targa che indica dove è stato assassinato - tragica ironia della sorte! - a poche ore dalla Liberazione Eugenio Curiel, giovane dirigente della Resistenza, per sostare in commosso pensiero rivolto a lui e a tanti altri generosi eroi caduti per la Libertà. Girare per le strade per scoprirne i nomi e da questi risalire a personaggi, avvenimenti, date: indubbiamente in una metropoli la scelta può essere ampia! Trovare ancora inseriti in nuovi rioni retaggi dell'agricoltura di un tempo.

Il ciclo dei miei contatti con Milano si è sviluppato lungo l'arco di circa sessant'anni. Trascurando i ricordi di Duomo, Castello Sforzesco, modellino dell'Andrea Doria che, salendo, spiccava a sinistra dei binari della Stazione Centrale e Zoo, posso sottolineare che circa ad otto anni venni accompagnato a vedere la Pietà Rondanini, tutto trepidante perché già informato che era l'opera lasciata incompiuta dal grande Michelangelo. E che, più o meno, in quel periodo ho visto, se non rammento male, non lo specifico Museo, ma una vera grande Mostra del Risorgimento. Il costruendo Pirelli e la costruenda Metropolitana. Rapporti di famiglia, in seguito lavoro, manifestazioni, nuovi rapporti di famiglia hanno accompagnato la mia relazione con Milano. A Milano da sempre, per me, il fascino del tram con il suo scampanellio particolare; in seguito, anche quello del metrò. A Milano o andando e venendo da Milano ho assistito a fatti curiosi; talora qualcosa di più che curiosi. Tante storie, insomma. Forse qualcuna da raccontare. Ma se la malia esercita da una grande città su di un bambino degli anni '50 può essere retrospettivamente, soprattutto se inquadrata nel processo di crescita della civiltà materiale, abbastanza compresa, trovare da adulto bello, superata la fase giovanile tipica di ogni generazione, ma indifferente a tanti particolari, l'insieme, come è capitato a me, di strade e di case qualunque ha veramente qualcosa di misterioso.

Per questi motivi, forse, non mi è venuto fuori a caso l'esempio di Milano per sostenere, come invero sostengo, che città, borghi, vie, case, pietre stesse parlano, se opportunamente interrogate. E dicono tante cose.


21 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Adriano, sono bellissime le parole con cui concludi il tuo post, è proprio così, se sappiamo ascoltare ed osservare opportunamente, i luoghi raccontano. La mia conoscenza di Milano,purtroppo, non è molto profonda, poche sono state le mie visite in questa città che, però, meriterebbe maggior attenzione. Ho un ricordo bellissimo di quando, giovane studentessa di pianoforte al Conservatorio a Firenze, andai, insieme a due compagni di classe, a sentire l'esecuzione di "Vanitas" di S.Sciarrino, eseguita dalla nostra insegnante G.Barsotti e da Dasy Luimini. Era inverno e faceva molto freddo, ma le ore a giro per il centro, nell'attesa dell'inizio del concerto alla Piccola Scala, furono ugualmente entusiasmanti. Per un giovane che ama la musica, trovarsi in un luogo in cui i più grandi musicisti dell'ottocento sono passati, lasciando echeggiare ancora nell'aria le loro creazioni, è un'emozione molto forte. Soltanto molti anni dopo, sono tornata a Milano , recandomi a visitare anche il Museo della Scala, un piccolo grande gioiello ricco di storia e cultura. E tante sarebbero le cose da osservare, da conoscere, da respirare in una Milano che è stata sede di avvenimenti importanti e che ha ascoltato tante voci, di gente comune e di grandi personaggi, ma che in egual misura, hanno contribuito a fare la storia del nostro Paese.

Ti lascio un caro saluto ed un abbraccio
Cri

Ernest ha detto...

Credi anche io che le città andrebbero scoperte, interrogate per trovare cose e lati che altrimenti rimarrebbero nell'obra
un saluto

Roberta ha detto...

Ognuno di noi guarda ciò che lo circonda con occhi diversi. Sai quanto io ammiro con occhi stupiti le pietre dei nostri borghi, quelle stesse pietre che per molti non hanno nessun significato pur avendole sotto gli occhi sempre. Milano, sono figlia della sua provincia ma non la conosco abbastanza...la prossima volta che ci farò ritorno la guarderò con occhi diversi.
roberta.

zefirina ha detto...

io ho conosciuto milano da ragazza perchè ci vivevano i miei cugini e poi anni fa l'ho "riconosciuta" perchè il mio amore viveva là e l'ho vissuta da turista per caso, a me non spiace ha un suo fascino anche se non può competere con la mia amata città (questo perchè sono profonda innamorata di roma)

Sandra M. ha detto...

Ho frequentato ed amato Milano negli anni della giovinezza. Intreno arrivavo un venerdì sera sì ed uno no alla stazione centrale : il mio "moroso" (ora marito) viveva lì. Questo per cinque lunghi anni. E con lui, in questi WE ho conosciuto la Milano degli anni che vanno dal '67 al '72. Ne ho un ricordo bellissimo.
Ogni tanto ritorniamo. Ovviamente tanto è cambiato. Ma, come dici tu, a saper vedere, le pietre sanno narrare.

Adriano Maini ha detto...

@cristina: Se non lo fai tu al più presto, uno di questi giorni pubblico io un post con una selezione ragionata dei tuoi commenti. Un abbraccio grosso grosso!

@Ernest: E tu che viaggi, mi sembra di ricordare, ne sai certo qualcosa!

@gturs: Ed io che nella tua (mia) zona ci sono nato e ci sono sempre rimasto, per l'appunto ti leggo sempre con molta attenzione.

@zefirina: Amo tantissimo anche Roma: e come si potrebbe fare diversamente? Dammi solo un po' di tempo e vedrai che riuscirò, perché ne scribacchierò qualcosa, a farmi tirare le orecchie da te e da altri blogger romani: come ci sono già riuscito con quelli ... genovesi!

@Sandra Maccaferri: Sono felice per te, per i vostri ricordi di Milano!

giacy.nta ha detto...

Sono stata a Milano solo in poche occasioni, la prima volta ad agosto, molti anni fa. Strade deserte e tutto l'agio di osservare l'impianto elegante, mai eccessivo delle espressioni architettoniche. Non ho avuto l'impressione di essere in una grande città, se non in poche zone, ma era agosto...
Suggestivo racconto, Adriano; mi piacerebbe leggere qualcosa in più sulla tua Milano, magari, se ti va, "ingrandendo" qualche dettaglio.
Un abbraccio,
Giacinta

Alberto ha detto...

Come ben sai ormai vivo a Milano da una vita e malgrado tutto voglio ancora bene a questa città. Dico malgrado tutto perché ha perso molto dell'anima che l'aveva accompagnata nella sua storia. Cosa per esempio che è successo in maniera molto minore a Genova e a Torino. Naturalmente potrei dire di molti angoli sconosciuti e suggestivi che ho anche fotografato ma sarebbe una lista troppo lunga. Una che abita in una grande città ogni tanto dovrebbe fare come faccio io e come fanno altri che conosco. Fare il turista nella città che si abita dopo essersi purificato gli occhi della quotidianità abitudinaria che tutto banalizza e vedere le cose in maniera nuova. Giova quando si cammina alzare spesso lo sguardo verso l'alto.

Adriano Maini ha detto...

@giacynta: Se trovo il coraggio, racconterò della mia Milano, ma a ben guardare sono più di una, dunque, più di un racconto: non so se reggerai! Intanto, dovresti seguire @Alberto. Un forte, forte abbraccio!

@Alberto: Hai fatto un commento così bello da lasciarmi senza parole. Riesco solo a dire che, dopo averti letto, mi sento un po' meno provinciale. Un caro saluto.

Emilia ha detto...

E' un po' di tempo che giro nella mia città con lo spirito che indichi tu e mi rendo conto che la conosco ben poco.
Grazie
Giulia

Ambra ha detto...

Ciao Adriano. Mi sono piaciute molto le tue parole su Milano, la mia città, dove io vivo e mi trovo molto bene. Milano mi piace perché la conosco, conosco i suoi angoli più nascosti e i suoi mille volti che vanno dal pittoresco all'elegante e al curioso. Lo sai vero che di sera a Brera stazionano i banchetti con le indovine.
Ti ho trovato visitando i blog di comuni amici. Ora mi inserisco tra i tuoi lettori fissi e ti linko sul mio blog.
Ciao.

Stefania248 ha detto...

Sono stata a Milano tanti anni fa. Spero di tornarci presto. Ciao Adriano! :)

Adriano Maini ha detto...

@giuli: Sarà interessante, no?

@Ambra: Meno male che non ho detto troppe cavolate! Fuori dalla celia, grazie!

@Orietta248: E troverai molte cose interessanti! Ciao!

Alessandra ha detto...

ci metto mezz'ora d'auto e mi ritrovo comodamente seduta in metropolitana...quel che mi piace é camminarci dentro la città e guardar la gente, alzare gli occhi su edifici alti e ...ogni tanto ...voltarmi per vedere se mi son persa qualcosa :)
Ne conosco alcuni tratti, so che ogni volta che tornerò lì rimarrò affascinata da altri particolari. Poi, caro Adriano, mi piace tornare nel mio paese.... in fin dei conti bastano 30 minuti d'auto e posso assaporarmi Milano a piccoli bocconi :)))
un abbraccio!
Ale

il monticiano ha detto...

Leggendo questo tuo post sono riuscito a seguirti
nel tuo giro per Milano ed ho scoperto cose interessanti di questa città.
Pur essendo nato a Roma tuttora non conosco alcuni luoghi interessanti e purtroppo nemmeno del centro della città.
Credo di essermi perso più di qualcosa.

Adriano Maini ha detto...

@Alessandra: Come ti capisco! P.S. Dovremmo concertare qualche ricordo del Lago Maggiore. Cosa dici? Ricordo bene?

@il monticiano: Roma é un discorso a parte. E' così ricca di tutto, che si può capire che qualcosa ti sia sfuggito. Milano, invece, a mio parere, é il perfetto esempio di una città dove trovi cose interessanti anche quando meno te lo aspetti. Un abbraccio!

tangalor ha detto...

A me Milano non piace molto, anche se non posso non dire che "ha un certo fascino" :)

Alessandra ha detto...

ti aspetto! per portarti in giro :)))) scherzoooo! ho l'impressione che saresti tu a farmi da cicerone! e sarebbe BELLISSIMO!!!! ma se vuoi l'eremo di S. Caterina, Stresa, le isole Borromee, Luino e la Rocca di Angera tornando verso casa sarebbero dei buoni spunti non credi?

un abbraccione!
Ale

Adriano Maini ha detto...

@Lorenzo: Grazie per il tuo commento

@Alessandra: Mi sa che per un tour virtuale ti andrò presto a fare il battistrada. Per quello reale sono ormai troppo preso da altre felici cose! Comunque, come ho scritto nel post,non sono mai stato un turista per caso .. ho solo buona memoria ...

Tizyana ha detto...

Purtroppo non ho mai visitato Milano, per fortuna l'ho fatto un po' grazie alle tue parole.
Buon sabato sera e buona domenica :-)

Trippi ha detto...

Amo profondamente Milano, a differenza di molti che come me ci abitano, ma dichiarano di odiarla. La amo per le sue contraddizioni e per i suoi colori, nonostante il grigio prevalente delle giornate invernali. Amo Baggio, il quartiere in cui vivo, perchè un tempo era un paese a se, amo la zona di corso buenos aires e porta venezia perchè mi collegano a un'infanzia ormai lontana. Amo Milano a Natale, nonostante non sia credente, perchè mette l'abito da sera e diventa splendida. Amo Milano ad agosto perchè torna a misura d'uomo il tanto di tempo necessario a dare la carica anche per quando non lo è. La amo perchè ci vivo dal 92, perchè ci sono nata ma non cresciuta, ma nonostante questo o forse proprio per questo, la sento e l'ho sempre sentita la mia città.