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sabato 20 novembre 2010

Storie un po' così

Castelvittorio (IM): il paesello del racconto
Li ho persi di vista da tempo. Ma me li ricordo ancora. Abbastanza bene.

L. veniva a scuola in pullman da un paesello e come tanti adolescenti pativa quel tipo di locomozione. Cambiò per l'Istituto di Ragioneria, nel quale conseguì una sorta di borsa di studio per frequentare un anno di scuola (validato) in America ai fini di fare pratica di inglese. E all'epoca un po' di invidia la provai. Anche perché ai liceali quei percorsi erano forse preclusi. Laureato, era ancora timido in pubblico, sì da chiedermi se poteva venire a presentarmi in qualche comizio nell'entroterra: per farsi le ossa a parlare in pubblico. Di sicuro più tardi, se non prima, frequentò N. e S. Divenne manager, prima in banca (lo incontrai per caso davanti al Duomo di Milano), poi in un'industria. Quando lavoravo ancora lo vidi di fretta qui in Riviera: e mi persi in seguito i suoi numeri di telefono.

P. non credo abbia mai conosciuto gli altri di cui accenno. Era creativo ed estroso già da ragazzo. Per lui i viaggi in autostop erano una dimensione esistenziale. Mi lasciai coinvolgere, se non proprio da lui, da altri amici, ma si era tutti assieme a fare squadra, in quello che per me fu un mezzo viaggio, comunque interessante, ma per lui e per B. un giro in mezza Europa. Oggi é un versatile artista affermato. Poeta, anzitutto. Ecco, lui un po' l'ho recuperato, tramite Facebook.

G., anch'egli come P. di immigrazione siciliana, faceva il frontaliere nel Principato, quindi si alzava prima dell'alba, ma non mancava mai alle discussioni ed all'impegno del tormentato inizio anni '70. Una sua leggera operazione mi fece conoscere, da visitatore, l'Ospedale di Monaco. Protagonista di un memorabile viaggio in auto (cui non potei partecipare perché decisamente impegnato sul campo)  in Francia con N. e S., dai cui resoconti ho attinto molti particolari per le mie storie. Conobbe una bella granatiera di norvegese che felicemente sposò. E fece il tranviere ad Oslo. Lui l'ho intravvisto a Ventimiglia già pensionato, con splendidi figlioli e matrona ancora più radiosa. "Ci vediamo.". "Quando torno, ci sentiamo!". I saluti ce li scambiamo tramite i suoi fratelli. Quando capita.

N., d'immigrazione dal Polesine (e al secondo matrimonio di S. mi raccontò di sue ricerche storiche locali), faceva il bracciante nella campagna epicentro de "La curva del Latte" di Nico Orengo. Ma alle due di notte teneva testa a Francesco Biamonti in quelle lunghe discussioni nelle quali il romanziere di San Biagio della Cima, che non aveva ancora esordito come tale, dimostrava una sua grande dote, mai appieno oggi rammentata: la sua grande signorilità. N., dalla grande dialettica e dalla grande erudizione da autodidatta, conobbe una graziosa insegnante di Milano. Ne conseguirono l'amore e il trasferimento a Milano. In una di queste tappe, forse quella definitiva, lo accompagnammo io e S. Gustoso l'episodio delle strelitzie, dimenticate a mollo, che stavano per trasbordare dalla vasca da bagno. N. vinse un concorso pubblico, studiò pur lavorando, conseguendo via via diploma magistrale e laurea. E di conseguenza salì, mediante concorsi, i gradini di una onorata carriera, in diversi comuni dell'hinterland della metropoli lombarda. Ma quel suo amore di gioventù finì già diversi anni fa.

Storie un po' così.

49 commenti:

Unknown ha detto...

PECCATO.
Ma stringili forti i tuoi ricordi perchè i sentimenti non si dicono ma si provano.

Buona domenica vicino
PS: un pò del bel J.P.B. ce l'hai.

IVonne

marco de carolis ha detto...

è bello, adriano, il tempo dei ricordi.
ancor più quando, come il tuo, è autentico:
ne ha il tono pacato, il coraggio tranquillo..

Rosa Bruno ha detto...

Sempre piacevole e coinvolgente leggere il tuo raccontare la vita.

Un abbraccio.
Namastè

L'angolo di raffaella ha detto...

E' bello ritrovare le amicizie liceali... conoscere le strade intraprese.
Dalle tue righe fanno capolino vari sentimenti...
misurati, maturi, controllati, lucidi...senza rimpianti.
Un bel post, scritto con la bravura di sempre.
Buona domenica

Gianna ha detto...

Molto distensivo questo post, Adriano, ricco di bei ricordi, che ci accompagneranno sempre.

Alessandra ha detto...

Ah! i compagni di scuola che tesoro incredibile è ritrovarne intatto l'affetto nel nostro cuore ancora dopo tanti anni, non credi?
Il tempo sembra portarci lontani ma quelli più cari ritornano sempre nei nostri pensieri e a volte ci si ritrova :)

un bacio Adriano!!!

Ale

Tizyana ha detto...

Ciao Adriano.Che curiosità queste iniziali solo accennate! Potrebbero anche celare personaggi ormai famosi e conosciuti al grande pubblico,accendono la fantasia e restano lì, con la loro carica di fascino e mistero.

Ambra ha detto...

I ricordi della giovinezza, della vita da studenti, così impegnata ma anche spensierata, la voglia di condividere i tuoi credo e i tuoi ideali con i tuoi compagni. Ricordi splendidi, ma che fanno un pochino male - almeno per me -perché di un tempo ormai finito. La vita poi di ogni giorno ha lentamente spento tante illusioni anche se magari non tutte e la carica di entusiasmo un po' si è affievolita.

Unknown ha detto...

Una scrittura morbida e avvolgente... Complimenti!

Nou ha detto...

Ricordi che parlano di un mondo dissolto, soprattutto in riferimento a N. immigrato dal polesine. Questa parte mi ha evocato esperienze conosciute e vissute. Mi sono commossa e nello stesso tempo confortata...tutto da me, che sono una polesana solitaria, ora.

Zio Scriba ha detto...

Saranno storie un po' così, ma si sente come palpitano ancora dentro te. Condividere ricordi è sempre cosa bella. Ciao Adriano!

Baol ha detto...

Le persone sono storie, tutte le persone...è questo il bello no?

Sandra M. ha detto...

E' vero, se ci sofferma un po' a pensare ci rendiamo conto di quante siano le persone che la vita ci ha posto accanto. Tante strade che hanno viggiato parellele, si sono solo incrociate brevemente, hanno deviato lentamente o bruscamente verso altre destinazioni...una grande "fotografia" con centinaia di volti , alcuni indelebili altri più sfocati. E tutti , chi più chi meno, hanno aggiunto senso al nostro percorso.

Luz ha detto...

I tuoi racconti hanno il sapore della vita quotidiana e lo stile della grande scrittura, sanno far vedere le immagini del passato come in una pellicola in bianco e nero e i colori dell'oggi.

Adriano Maini ha detto...

Una volta di più mi sento di non dover aggiungere nulla a così bei commenti. Sì, la storia siamo proprio noi ...

Roberta ha detto...

Già la storia siamo proprio noi e i nostri ricordi, conservati nel cuore, fanno le nostre emozioni. Ciao Adriano, Roberta.

Alligatore ha detto...

La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso...

Anonimo ha detto...

un po' triste... comunque:
o.t. mi sono accorta che, siccome ero passata, mi hai "seguito" di nuovo perchè ho accorciato l'url e te lo avrà dato come diverso (e non so se, quando e come avviene l'aggiornamento) - eppoi cambio anche sempre sfondo e perciò mando in confusione - quindi procederò a rimuovere la tua vecchia icona (col mio vecchio link), visto che adesso mi segui con quello nuovo!
Grazie, speriamo bene (che non faccia ancora più casino), ciao.

Anonimo ha detto...

Belli i ricordi scolastici; ma vanno conservati nel loro tempo.


luigi

Pupottina ha detto...

questo post è davvero gradevole!!!

buon inizio settimana ^_______^

Adriano Maini ha detto...

@luigi: E' quello che faccio, invero! Il resto é forse in parte narcismo da anziano, in parte (ma probabilmente é la stessa cosa) velleità da educatore civico! Ben ritrovato!

Tina ha detto...

Un tuffo nel come eravamo e come siamo arrivati dove siamo. ;-))
Distensivo al massimo, come guardare le foto di classe chiedendosi: Chissà dove sono finiti.;-))
Buon inizio settimana Adriano.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Un tuffo nel passato con tanti bei ricordi.Buon inizio di settimana,saluti a presto

Alberto ha detto...

Grazie Adriano, mi viene un po' di nostalgia a pensare a quei luoghi, a quei tempi. Che sono i tuoi ma anche i miei.

Daniele Verzetti, il Rockpoeta® ha detto...

Storie vive che continuano dato che alcuni di loro sono ancora nella tua vita e nel tuo presente e non solo soltanto bei ricordi.

riri ha detto...

Ricordi e non solo, ma momenti intensi che condividi ed è bello per noi parteciparvi. Un cordiale saluto.

Ernest ha detto...

Storie un po'... stupende Adriano!

Anonimo ha detto...

sempre io, scusa: ho scoperto che se tolgo io la tua vecchia icona blocco anche quella nuova; perciò dovresti toglierla tu oppure me la tengo doppia (fa lo stesso, a meno che se avviene un aggiornamento in automatico da parte di google, poi ti ritrovi con doppia cartella tra quelli che segui... boh, porta pazienza!) baci.

Alessandra ha detto...

Ricordi come questi, a mio parere, caro Adriano ci aiutano a riflettere sul nostro quotidiano e possono fare di noi delle persone migliori.
(parlo per me ovviamente).
un abbraccio mio caro!
Ale

giacy.nta ha detto...

E' piacevole entrare nel mondo Adriano, per di più attraverso la tua limpida scrittura!

Sileno ha detto...

Anche in me hai fatto affiorare una miriade di ricordi, di volti, di sensazioni e di speranze.
Ciao

Adriano Maini ha detto...

@angie: Questa cosa mi diverte alquanto. Fai tutto tu. Io non ho problemi di sorta. Ma, se mi muovo io, hai presente gli elefanti nei negozi di cristalli? Bacioni!

Anonimo ha detto...

Non ti muovere: ho fatto (non sei più gemellato).
Ciao caro (meno male che ti sei divertito, pfiu!)

Adriano Maini ha detto...

@angie: Ma certo! Al punto che, senza neanche produrre il nickname (e solo ci mancava!), ne ho ho fatto una allegra riproduzione su altro micro socialnetwork! Sperando che non sia finito anche su Twitter! Sai, la storia dell'elefante ...?

Lara ha detto...

Una fortuna avere scoperto il tuo blog, me ne convinco sempre di più. Un post delicato e nostalgico che fa riflettere, ... una poesia.
Ciao Adriano e buona giornata!
Lara

ilMaLe ha detto...

Il ricordo rende più grandi i vecchi amici persi di vista. Spesso le rimpatriate sono malinconiche e meno piacevoli del carico di speranze che portano a dietro.

Anonimo ha detto...

ciao Adriano,
sanno di storie di vita vera... molto belle.. ah quante ne avresti da raccontare vero ?
la vita... incredibile avventura.
Ciao a presto e complimenti.

Auryn ha detto...

che bello che a distanza di così tanti anni, i ricordi siano ancora vivi...
questo è il più bel regalo che ci lasciano delle relazioni vissure con intensità!

bussola ha detto...

mi piace quando la vita ti porta ad intrecciare la tua strada con quella di altre persone... poi le vie si perdono e poi si ritrovano... con diverse esperienze sulle spalle

Achab ha detto...

Ciao Adriano,bello questo tuo post,sempre bello navigare nei ricordi,con il vento giusto.
Buona serata.

Unknown ha detto...

Ogni giorno è l'otto marzo

Unknown ha detto...

Entrata fortunata! Parlo della mia ,attraverso Nounours(e),nel tuo blog.
Ad accogliermi quel genere di post che mi piace tanto,in cui il passato sembra più vivo del presente.
Cristiana

luigina salmaso ha detto...

ciao..che bello leggere questo post...i ricordi che sono dentro il cuore... raccontati con tanta simpatia e sincerità...bravo..ciao.luigina

mara ha detto...

Raccontare storie vere o presunte è sempre distensivo e soddisfacente ; la memoria si unisce al piacere dello scrivere.....

Seguace di Gesù ha detto...

I ricordi che tesoro che sono sempre! Grazie di condividili con noi! Un caro saluto!

Unknown ha detto...

storie un po' così che sanno di vita vissuta, di sogni realizzati, di persone cambiate ma anche no, sempre uguali. Preziosi ricordi a farti compagnia. Li trovo deliziosi.

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Bellissimo racconto, anche io ho tanti ricordi di quando andavo a scuola ... :)

un saluto :)

Wraith ha detto...

Bellissimo racconto.
Storie di tutti i giorni, che sembrano più o meno quelle di tutti.
Sono proprio quelle che in genere colpiscono, quasi per la loro unicità.
Un salutone e complimenti per il blog e l'ottima scrittura:D

Wraith

http://frammentidautunno.blogspot.com/

Krilù ha detto...

Una lettura molto piacevole.
Sono importanti i ricordi. Tengono insieme il tessuto della vita.