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lunedì 9 aprile 2012

A Ventimiglia c'era un Reggimento


Prima della guerra era di stanza a Ventimiglia un Reggimento di Fanteria, l'89°. Del resto la città di confine era a quel tempo, come già nel passato, attorniata da varie fortificazioni e caserme.
Ma di quel Reggimento alcune persone cercano per motivi familiari di ricostruire la storia, anche per istituire in Ventimiglia una mostra permanente di relative immagini e documentazioni.

Mi sembra di avere capito che in questa fotografia sia rimasto fissato un attimo della partenza per il fronte russo.







 
L'immagine che precede é quasi sicuramente riferita all'Ucraina.
L'idea appassionata della ricerca in questione nasce proprio dal nipote di un tenente morto durante l'infausta campagna dell'Armir.
Il Reggimento, come tutto il Corpo di spedizione italiano, ebbe ingenti perdite. Il medico sanitario, dottor Castellano, fece in tempo a diventare figura di spicco della Resistenza ad Imperia: al suo operato in Russia é stato dedicato un libro.
Il Reggimento, a conflitto ancora in corso, non rientrò più in Ventimiglia. I suoi soldati, trattenuti in Piemonte, come tanti altri reduci della tragica ritirata dal fronte orientale in varie località, furono quasi tutti internati - aspetto generale ben noto - dopo l'8 settembre 1943 dai tedeschi: pochi riuscirono a sfuggire in tempo alla cattura.
Questa fotografia riporta alla città di confine. Nello sfondo si può notare uno scorcio panoramico caratteristico di Ventimiglia.
La caserma, quella che qui si vede, come già nei primi due scatti, caserma "Gallardi", era - é - più lontana da quella spiaggia: e rappresenta un ingarbugliato capitolo a parte di ordine sociale il suo uso a civile abitazione dal dopoguerra ad oggi. 
Ho compiuto qualche scarno accenno alla storia di quel Reggimento - storia, ripeto, che altri cercano di completare -, perché penso rappresenti ancora un significativo monito di pace.


29 commenti:

Grazia ha detto...

Hai ragione: è giuso parlare di reggimenti e di guerra per non domenticare l'orrore e cercare, invece,di perseguire ogni possibile cammino per la pace.

gattonero ha detto...

Le tue continue ricerche di foto e storie del passato (non più recente, ma neppure tanto passato) hanno il merito di risvegliare ricordi che abbracciano ben di più che il fatto locale.
Grazie, foto che destano commozione per tutto quello che rappresentano.
Ciao.

Francesco Zaffuto ha detto...

Certo la campagna di Russia sarà stata atroce ... chissà come ricordavano il mare della Liguria quei soldati in quei drammatici momenti ...

Jas21 ha detto...

Triste vedere volti di giovani che non hanno più fatto ritorno alle loro case, che non hanno potuto vivere i loro sogni in nome di guerre assurde

Tomaso ha detto...

Caro Adriano leggendo questo post mi son visto ragazzo quando andavo vedere due compagnie di militari di fanteria che le avevano messe nelle vecchie scuole, mi ricordo che al rancio che mangiavano in piedi con la gavetta in mano perché non provviste di tavole nel cortile, ricondo che ho mangiato della buona pastasciutta da quei serpre allegri soldati, era nel 1938 avevamo tanta fame noi ragazzi, era prima che iniziasse la seconda guerra mondiale tempi ancora belli. buona serata amico.
Tomaso

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Adriano hai fatto bene a ricordare!
Buona serata

Sileno ha detto...

Sono immagini che fanno parte della nostra storia e ci riportano ad un passato di atrocità e sofferenze, chissà quanti di quei giovani hanno lasciato la loro gioventù ed i loro sogni dilaniati nel fango di terre lontane

Alligatore ha detto...

Penso sempre con orrore e disgusto alla guerra, e a chi ha comandato di farla ... quelli sarebbero da mandare al fronte, altro che i ggggiovani rittratti nelle sempre impeccabili tue foto (ma che archivio hai?).

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Mai dimenticare l'orrore della guerra.
Saluti a presto.

Massimo Caccia ha detto...

Storia di persone...ecco cosa hai raccontato. Non solo ricordi di un passato che qualcuno cerca di revisionare, ma racconti di uomini che hanno vissuto.
Buona serata

Ambra ha detto...

A guardare queste foto - eccezionali - ci si sente proiettati di colpo in un mondo lontano le mille miglia da noi. In fondo un mondo relativamente recente, ma divenuto talmente estraneo rispetto alla società attuale. Fa una tremenda malinconia.

Anonimo ha detto...

caro Adriano,
grazie per la gradita visita.

Che bello tornare a trovarti ogni tanto e vedere che i tuoi post sono sempre superlativi...
questo è davvero interessante e le foto magnifiche ..

complimenti e i migliori auguri di cuore.
ciao

Gianna ha detto...

Poveri ragazzi...morti per un ideale, oggi calpestato...

zefirina ha detto...

hai ragione speriamo sia un monito di pace
:-)

riri ha detto...

Grazie Adriano per questo post, ho una foto conservata di una persona a me cara andata in Russia in quel periodo, tornarono in pochi, ricordare sempre che la guerra è un atroce danno irreversibile!!
Un abbraccio.

Ernest ha detto...

si vero dobbiamo sempre ricordare quanto è preziosa la pace!
un saluto

Tina ha detto...

Spero riescano nell'intento di farne una mostra permanente, ma quello che più mi auguro, che sia la nuova generazione a prendere atto di quanti errori si commettono entrando in conflitto bellico.

Notte buona Adriano ;-))

Chris ha detto...

Le foto che hai pubblicato non appartengono al passato "remoto", anzi, sono abbastanza recenti considerando la storia d'Italia. Molti dimenticano cio' che e' successo durante la guerra, altri non ci vogliono piu' pensare perche' viviamo in un altro periodo storico. Le tue foto, ricerche ed articoli rinfrescano la memoria collettiva ed istruiscono. Complimenti.

Adriana ha detto...

Anche stavolta un post molto interessante!

il monticiano ha detto...

Tanti, troppi uomini che facevano parte di quella tragica spedizione in Russia non sono più tornati. Anche una mia amica il cui marito non era più tornato si recò spesso nei luoghi dove facevano rientrare le salme dei caduti, sempre con la speranza di riavere almeno il corpo del proprio caro.

giacy.nta ha detto...

Qui da te e con quelle foto, non può che essere un monito!

skip ha detto...

Per apprezzare la pace è necessario conoscere e ricordare la storia dei tanti che non sono più tornati o che comunque sono stati segnati nel profondo.

Una mostra permanente può aiutare le nuove generazioni a comprendere un passato percepito come remoto.

Pupottina ha detto...

delle foto che raccontano il periodo, ma non trasmettono e non rendono l'idea di quello che accadrà dopo...

Carlo ha detto...

Credo che al punto in cui è il mondo oggi grazie ad una crisi economica globale e ad un sistema capitalistico sempre più vorace e capace di destabilizzare intere nazioni, incentivare mostre in cui si ricordano gli eventi del passato ma, soprattutto, quelli che precedettero le grandi guerre, sarebbe di estrema importanza. Troppi non ricordano più e tanti non sanno e qua... stiamo pian piano scivolando in uno stato di crisi che somiglia tanto a quelle che, appunto, precedettero la seconda guerra mondiale.

Ciao Adriano, sempre complimenti per le belle foto in b/n e buona giornata.

Nella Crosiglia ha detto...

Quante cose ci fai conoscere e ricordare caro Adriano...Te ne sono infinitamente grata! Un altro meritevole post! Con affetto...

premio petrolio ha detto...

mi fanno sempre effetto (non positivo) le foto militari. Ho avuto una persona molto, molto a me vicina, in divisa. Non c'è più e ha peggiorato la già cattiva sensazione alla vista di simili testimonianze: vite rubate a un tempo che si potrebbe trascorrere in maniera migliore, più proficua, più utile (naturalmente il riferimento è rivolto al servizio attualmente svolto da alcuni corpi, se fosse tutto diverso..). Un abbraccio.. di pace! ;) ****

Soffio ha detto...

sempre interessanti queste ricostruzioni ma ormai solo qualcuno sarà ancora vivo

Ornella ha detto...

Bellissimo post!! Mio papà era nell'89° nel '42. E' partito il 4 luglio per la Russia e, fortunatamente, è tornato ma non ha mai detto un granchè di quella esperienza tragica.
Dell'89° e della Cosseria in generale si parla poco...è una divisione dimenticata, eppure ha lasciato tanti ragazzi su quel suolo lontano, vittime dell'insensatezza della guerra.
Sembra che ci possa essere la possibilità di una mostra permanente sull'89°...speriamo che Bernardino Veneziano ce la faccia a realizzare il suo sogno!!!

Adriano Maini ha detto...

Grazie per il tuo contributo, Ornella!