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giovedì 7 giugno 2012

Quella Bordighera di Guido Seborga


Le linee più generali dei ricordi cui tra breve pervengo mi erano già state tratteggiate da alcuni amici più di quarant'anni fa, ma non rammento di aver raccolto in quel periodo testimonianze in proposito, rese dai protagonisti, quelli che allora conoscevo. Capita di recente che, da una mia curiosità su di un aspetto, in diversi mi facciano un quadro più preciso di quegli eventi. Soprattutto, avviene che io vada a leggere una testimonianza del nipote di Guido Seborga, Claudio Panella, da cui, intanto, attingo, per stralci:
Fin dagli anni '50 Bordighera è stato un centro culturale decisamente animato, e Guido Seborga passava spesso le sue giornate nei caffè del centro, intrattenendosi con coloro che diverranno i suoi compagni di una vita. Nei locali ormai scomparsi del Gran Caffè della Stazione, o del Caffè Giglio sull'Aurelia, poi del bar Chez Louis di C.so Italia (davanti all'allora sede del P.S.I), si è incontrata e formata più di una generazione di artisti liguri: oltre a quella di Seborga e dei pittori Balbo e Maiolino, che all'inizio degli anni '50 fondarono i premi delle "Cinque Bettole" per la pittura e per la letteratura, passando libri e stimoli a scrittori come Sanguineti e Biamonti, quella più giovane di Giorgio Loreti e Angelo Oliva, che insieme a Seborga scoprirono i poeti francesi, i surrealisti, gli esistenzialisti e la politica. Tutti i nomi sopra citati, e non solo, furono variamente influenzati dall'azione continua di formazione e incitamento all'organizzazione giovanile che Seborga portò avanti nella Bordighera di quegli anni. Nel 1956 Seborga, che già conosceva Francesco Biamonti e faceva parte della giuria delle "Cinque Bettole", lo indusse a parteciparvi con la speranza che si mettesse in luce ... Seborga citava "le pagine scritte da certi giovani come Oliva, Lanteri, Loreti, per non dire del romanzo "Colpo di grazia" di Biamonti, dimostrano ampiamente che un clima di ricerca intellettuale i migliori giovani hanno saputo creare"
E di Guido Seborga, forse, in questa occasione, può essere sufficiente citare, dalla stessa fonte cui sono partito, Edoardo Sanguineti:
Bordighera è legata al mio entrare nella conoscenza della scrittura, per esempio. Ecco, mi sedevo in un caffè, la mattina, e lì, lontano dalla confusione di oggi, leggevo, imparavo. Vi conobbi Guido Hess, un romanziere torinese … il quale aveva pubblicato qualcosa col proprio nome e, in seguito, con quello di Guido Seborga. Ebbe un momento di fama e poi fu ingiustamente dimenticato. Di lui ricordo un primo romanzo (si era nei primi anni '50) e un altro in versi. Era un personaggio singolare, una sorta di sperimentalista "ante litteram". Passeggiavamo sul lungomare di Bordighera e chiacchieravamo. Fu uno dei miei primi punti di riferimento culturale e mi fece conoscere Antonin Artaud, di cui mi prestò "Héliogabale".
Il racconto di Claudio Panella, va da sé, é maggiormente articolato e complesso. Cercherò di darne ancora conto, confidando di procedere, allora, a integrazioni augurabilmente suggeritemi dagli amici, che hanno vissuto quei momenti.

Fotografia di Bordighera.Amore.Mio/Facebook



16 commenti:

zefirina ha detto...

te l'ho già detto che a 18 anni ho fatto l'assistente in una colonia di bordighera per 3 mesi???? mamma che ricordi

Tomaso ha detto...

Caro Adriano, la prima voto che sono stato a Bordighera erano negli anni 60 a sembrava di entrare in una città vivace con molti turisti io la consideravo una perla della riviera ligure dopo Alassio e San Remo.
Ora sono parecchi anni che non entro a Bordighera tanto Vallecrosia e Bordighera sono attaccate, ricordo che si guardava i l'ampioni che non sono uguali da una località all'altra
per rendersi conto dove eravamo.
Ciao e buona serata amico.
Tomaso

Francesco Zaffuto ha detto...

Un bell'esempio di fermento culturale; magari oggi potesse ritornare.

Massimo Caccia ha detto...

Post dotto e interessante. Letteratura e pittura sono l'anima della Liguria da conoscere.
Buona serata

Grazia ha detto...

Qui da te non c'è che da imparare!

Sandra M. ha detto...

Un laboratorio di cultura da sempre.

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Adriano ogni tuo post è un insegnamento, una miriade di riflessioni
Buona giornata e grazie

Pixia61 ha detto...

bellissimo post complimenti!!

Baciotti by Pixia!!

p.s. vieni a trovarmi c'è un premio per te !!

Ambra ha detto...

Laddove c'è un contesto di naturale bellezza quale una città come Bordighera si radunano spesso uomini di eccezionale levatura artistica e culturale. Il tuo post lo dimostra.

Carlo ha detto...

Incuriosito dal perché un premio portasse quel nome un po particolare, ho fatto una mia ricerchina ed ho scoperto che, in effetti, quelle 5 Bettole esistevano ed esistono ancora oggi (alcune, non so se ancora tutte) nel centro storico di Bordighera, luogo in cui, dopo il concorso, c'era una gran festa. Ho letto che alcune di esse, sono le più antiche di Bordighera. Ho rinvenuto notizie particolari e anche affascinanti su quei luoghi e sulle Bettole che, spero, in futuro approfondirai.

Ciao Adriano e buon fine settimana.

Pupottina ha detto...

ciao Adriano
mi piace sempre di più Bordighera!!!

giacy.nta ha detto...

Alcuni Cafè sono effettivamente luoghi deputati ad incontri che possono rimanere impressi per una vita intera. Mi hai fatto rivivere con te quel significativo momento:)

riri ha detto...

Sai quanto amo Bordighera in tutte le sue sfumature antiche ed attuali. Un abbraccio, Napoli è stata un'emozione troppo grande!!!Buon fine settimana caro amico. Ci rivedremo ad Alassio.

Arianna Marangonzin ha detto...

Ho avuto il piacere di fare un viaggio a Bordighera e dintorni anni fa...si respirava un'aria piacevolmente retrò ma incantevole...

Gabry ha detto...

Oltre alle bellezze paesaggistiche ci ha donato l'anima della tua città:- La cultura.

Un saluto Adriano e buon inizio settimana!

Adriano Maini ha detto...

Trovo molto stimolante il fatto che miei spunti sparsi suscitino, come nel caso di @Carlo, ulteriori ricerche! Si tratta, infatti, di un mio preciso motivo di ispirazione. Grazie a tutti, ancora una volta!