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venerdì 22 giugno 2012

Sul Barbaira


Ancora da adolescente, perché, per ormai perse ragioni, anche le tante mie scampagnate in bicicletta lungo la Val Nervia non ebbero mai una deviazione verso quel borgo, Rocchetta Nervina (IM), situata nella laterale del rio Barbaira - poco sopra Dolceacqua -, rappresentava per me un arcano mistero, nonostante la conoscenza di tante persone del posto, che visitavano spesso casa nostra, distante solo una dozzina di chilometri, o che ebbi per compagni, se non di classe, quantomeno di istituto.


Alle piccole cose spesso si ritorna. Infatti. Chiedevo ieri sera al mio amico, autore del sito Cultura-Barocca, qualche delucidazione su un affresco del locale Oratorio. Ho avuto conferma che tramanda un importante episodio di storia medievale di Rocchetta Nervina. La conversazione, come quasi sempre accade,  scivola sullo scambio di qualche aneddoto. A me, per associazione di idee, allora torna in mente che mi sono avvicinato a quel borgo per la prima volta in occasione di un personale esperimento di viaggio in motorino: senonché, ormai vicino a quell'abitato, rimasi in panne, da cui non avrei proprio saputo trarmi, se l'autista - pietoso - dell'autobus di linea, parcheggiato vicino a dove ero stato costretto a fermarmi, non mi avesse spiegato che avevo inavvertitamente interrotto... l'alimentazione dell'olio e non avesse, poi, direttamente provveduto a rimediare all'inconveniente. Dopo di che mi affrettai a tornare indietro ancora senza visitare Rocchetta Nervina.


Già vedendo questa porta, che nella mia memoria era quella anni fa di una stalla, mi sono ricordato di un aspetto di pregressa civiltà materiale. La mia famiglia si rifornì a lungo da un contadino del luogo di un delizioso olio d'oliva. Ed anche, per un primo periodo, di legna da ardere, perché quelli erano i tempi. Alle provviste della stufa della nonna materna in Bordighera (IM), quel signore contribuì, invero, più a lungo. Solo che, ancora alla svolta degli anni '60 del secolo scorso, prima di dotarsi di furgoncino, quel signore, con cui poi tante volte scambiai saluti e impressioni in paese, faceva i suoi trasporti con un carretto trainato da un mulo.


Uno scorcio della Chiesa Parrocchiale e di una piazzetta mi riportano alla storia di Rocchetta Nervina. E al   pallone elastico, sport tipico - se non erro - del Basso Piemonte e delle Valli dell'Imperiese, di cui spesso avevo sentito parlare con toni da saga arcaica, ma che là avevo visto infine praticare se non altro a titolo amatoriale.
E sul torrente Barbaira ci sono a monte altri ponti antichi, come quello di Pau', dove inizia il tratto consigliato di canyoning, attività che infine ha preso piede da quelle parti. 
Ma questo é solo un accenno di un discorso che merita a mio avviso di essere ripreso, perché, tra angoli di natura circostante e tipico abitato medievale, Rocchetta Nervina, al netto di sempre opinabili ricordi personali, presenta molte altre cose di cui scrivere.


28 commenti:

Adriana ha detto...

E' da un sacco di tempo che desidero visitare queste zone! Ma tutte le volte che mi decido, trovo tutti gli hotel pieni :-(
(ammetto che mi attivo sempre all'ultimo momento per i week-end in Liguria)

Tomaso ha detto...

Caro Adriano io ci sono stato con mio cognato di Vallecrosia in quei luoghi molto belli, è stato molti anni fa, quel mio cognato ci ha lasciati una ventina di anni fa.
Ciao caro amico e buona giornata.
Tomaso

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Eri un ragazzo fortunato e ora sei un uomo da elogiare perchè condividi con noi i tuoi ricordi e ci fai ammirare luoghi favolosi
Grazie Adriano!!!!

raggio ha detto...

è il mio paese d'adozione. tra ricordi e realtà mi hai trasmesso emozioni... complimenti per le foto!
buon pomeriggio!

zefirina ha detto...

che belli questi borghi che tu ci fai scoprire o riscoprire

giacy.nta ha detto...

C'è un torrente così "arcano" anche nella mia città d'origine. Un caro saluto, Adriano!

Massimo Caccia ha detto...

Le foto sono sempre belle! Il ponte di Paù, mi ricorda un suo simile, sempre di pietra e ardito - Il ponte della Gula - posto all'inizio della val Mastallone, una valle secondaria della Valsesia.
Buon fine settimana

Gianna ha detto...

Belle foto e bei ricordi...

Enrico zio ha detto...

Quando in estate si viaggia lungo la costa, si trascura un po’ l'entroterra ma ci sono veramente favolosi borghi medioevali che meritano una visita.
Grazie che ce li fai conoscere.
buona giornata
enrico

il monticiano ha detto...

E' vero le foto sono belle ma i luoghi lo sono ancora di più. Chissà poi se si visitano poi di persona sono ancora meglio.
Il "pallone elastico" è uno sport che
si pratica da parecchi anni vero?

Alberto ha detto...

Uscì qualche anno fa un bel libro di Simona Ciurlo (detto per inciso figlia di Alina che è stata sindaco) Gli Statuti di Rocchetta Nervina che è una minera di notizie storiche. Il 15 16 e 17 agosto Festival delle Fiabe, una lodevolissima iniziativa per i piccini ma anche per i grandi. Ho molti amici in questo paese con cui condividere il piatto tipico: capra e fagioli.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

La forma del ponte, mi ricorda il famoso ponte del Diavolo in provincia di Lucca.
Salutoni a presto.

Enrico Bo ha detto...

Anche io mi sono innamorato di Dolceacqua e dintorni. Quando sono a Mentone non manco mai di farci una scappatina. Quest'anno se riesco ad andarci mi faccio vivo eh!

Krilù ha detto...

Con queste foto hai colto angoli veramente suggestivi, impreziositi dal tuo raccontare.

Grazia ha detto...

Belle foto, luoghi suggestivi. Tante volte ho detto che vorrei fare un viaggio da quelle parti. È venuto il momento di cominciare a organizzarlo

Adriano Maini ha detto...

Grazie a tutti per la gentile attenzione!
@Adriana @enrico @Grazia, se passate di qua battete un colpo!

Nella Crosiglia ha detto...

Ci sono luoghi che malgrado il passare del tempo , restano intoccabili e intatti al nostro ricordo...Quel ponte che mi richiama quello del diavolo, comune a tanti luoghi simili sparsi in Italia, è una delizia. Ritrovare poi scorci del tempo incontaminati , ti fa rivivere periodi passati pieni di fascino e spesso di mistero. Ritornaci su, caro Adriano. Un forte abbraccio!

mr.Hyde ha detto...

Bei luoghi. I borghi medievali hanno fascino particolare, inimitabile.
Il tuo ponte, insieme a quello di cui parla il cavaliere oscuro e quello che ricordo io, incontrato nelle valli di Lanzo (anch'esso denominato il ponte del Diavolo) risalgono tutti al medioevo...

Alligatore ha detto...

Ponte affascinante, come i ponti del passato ... sì, anche a me ricordava quello del diavolo.

Gabry ha detto...

Piccoli paesi , ricchi di storia, di angoli suggestivi e di ricordi.

Un saluto Adriano e buon inizio settimana!

Pupottina ha detto...

ciao Adriano
buon inizio settimana
le foto sono un incanto. è soprendente come sia possibile che esistano luoghi tanto belli e di cui ignoro l'esistenza.
anche i piccoli paesi, ne sono convinta, hanno molto da offrire riguardo a storia, cultura e a scorci stupendi da offrire

Ernest ha detto...

assolutamente da vedere
un saluto

Achab ha detto...

Bellissimo post e che immagini,grazie per quello che ci presenti,direi sempre con grande stile e classe,buona estate Adriano.

skip ha detto...

Rocchetta Nervina è un bel paesino e la zona dei laghetti evoca un'atmosfera fiabesca.

Se ricordo bene, vi si svolge la sagra dei ravioli di borragine (bbbuoni!)

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Buongiorno Adriano, tu hai sempre qualcosa di interessante da offrirci

Unknown ha detto...

la prima foto è stupenda!!!!

Carmine ha detto...

belle queste incursioni nell'interno :-) si non niente male

Ambra ha detto...

Borghi pieni di fascino, che non conosceremmo se tu non avessi aperto un blog!