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giovedì 28 febbraio 2013

L'Aprosio e la sua terra























Posso immaginare che abbia visti ruderi simili a questi della fotografia, che sono, invero, ormai in qualche modo sistemati, ruderi che affioravano appena dalle sabbie accumulatesi con il tempo a Nervia di Ventimiglia (IM), il religioso ed erudito Aprosio a metà 1600, che trasse dalla sua scoperta non solo la convinzione di avere individuato la sepolta città romana, ma anche, con l'enfasi tipica della sua epoca barocca, l'ispirazione di paragonare quegli scomparsi antenati alla dimensione mitica di antichi troiani.























Ci fu chi, considerato allora insigne dotto da quelle - queste mie! - parti, contestò simili affermazioni di un Aprosio appena tornato in zona dopo decenni passati altrove - importante, ad esempio, il periodo di Venezia per le conoscenze là maturate -, rinfacciandogli che la presenza quirite si era, invece, affermata sul promontorio del successivo sviluppo medievale di Ventimiglia. Passarono più di due secoli perché si desse ragione al Nostro.

Già una riflessione di questa natura rende interessante, a mio avviso, la figura di Aprosio (al secolo Ludovico; Angelico come eremitano di S. Agostino; nato a Ventimiglia nel 1607 e ivi morto nel 1681). Io stesso ho considerato a lungo il fondatore della prima Biblioteca Pubblica della Liguria, che da lui prende il nome, solo un collezionista di libri, che si dilettava di artifici letterari barocchi, per l'appunto. Man mano che leggo della sua vita, dei suoi contatti con un certo mondo intellettuale, non solo italiano, ed anche di certe sue opere, la figura dell'Aprosio assume ai miei occhi una nuova dimensione, di uomo che ardeva dal desiderio di conoscere e che talora fu pavido per non soccombere a facili, ai suoi giorni, accuse di eresia. Per dire, fu anche Vicario dell'Inquisizione, ma molti indizi fanno supporre che avesse cercato quella carica soprattutto per poter leggere, in funzione della sua insaziabile curiosità, libri messi all'Indice. 
Conobbe Gian Domenico Cassini, il futuro grande astronomo.























Cassini che fece i primi studi, quelli di base, nella parrocchia di Vallebona.























E del quale mi piace, aprendo una divagazione, pensare che dalla natia Perinaldo passasse spesso da questo crinale, che comunque incombe su Vallebona e sulla Valle del Borghetto.

Fu l'Aprosio a mettere in contatto Cassini con un nobile di Genova, che per il giovane rappresentò una sorta di trampolino di lancio verso la successiva, luminosa attività.

C'é un particolare, tipico in quel secolo, che sottolinea il rapporto tra l'anziano agostiniano e l'astronomo, di lì a poco amico di Cristina di Svezia, ma soprattutto in seguito beniamino del Re Sole: il Cassini ormai emigrato mandò all'anziano religioso in dono un quadro che lo ritraeva, un segno preciso, nel simbolismo di quella società, di stima e di considerazione.

In quello che era ormai il suo eremo in Ventimiglia - il Convento nella piana tra il fiume e il torrente, che ospitava, mercé anche qualche accorgimento rispetto alle regole vigenti, quale dichiararla aperta al pubblico, la sua poderosa "Libraria" -, l'Aprosio aveva anche l'animo di sollevare lo sguardo da sue residuali incombenze e ancor più dalla sua fitta corrispondenza epistolare con il mondo della cultura a lui contemporaneo per accorgersi di dolenti aspetti di umanità intorno a lui, come la povertà dei pescatori di Bordighera, costretti a vendere il frutto delle loro dure fatiche a prezzi imposti su piazza a Ventimiglia...



26 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

Quante cose sai...
quante cose non conosco della mia terra...
Grazie e un bacio serotino...

Rosa ha detto...

Ciao Adriano, Aprosio e' stato un grande personaggio per i tempi, amante della cultura e sensibile al fascino della storia e dell'umanita',
non l'avevo mai sentito, grazie del racconto interessante e per le fotografie, almeno ci rendiamo conto e focalizziamo gli eventi, ciao complimenti come sempre a presto rosa, buona serata:))

❀~ Simo ♥~ ha detto...

I ruderi sono testimoni di un passato.....Buona serata!

Tomaso ha detto...

Caro Adriano sei sempre bene informato, qui da te scopriamo sempre cose nuove. Mi piace vedere le sempre tue belle foto di una regione più belle d'Italia.
Ciao e buona serata, amico.
Tomaso

Carlo ha detto...

Da quando frequento il tuo blog, mi rendo conto della profonda ignoranza che impera in me. Mi consolo con le tue belle foto di posti che neanche conosco! Le tue pagine, tuttavia, sono uno dei risultati migliori di quella che è chiamata "rete". La divulgazione della conoscenza e, per tanti aspetti riconducibili ai tuoi racconti, della memoria. Perfetto, direi.

Ciao Adriano, buona serata.

Tiziano ha detto...

Ciao Adriano dai tuoi post ho cominciato a conoscere un po la storia della riviera Ligure, prima conoscevo solo quel poco che avevo appreso durante la mia breve scuola,
grazie per questi bellissimi post

mr.Hyde ha detto...

Girare per le 'antiche ruine',come diceva Palladio, consente di arricchire le propria conoscenza e la propria cultura. Consente di comprendere le storie dei luoghi..

Ambra ha detto...

Questi personaggi che riporti in vita tra le righe del tuo blog hanno un fascino particolare, collocati come sono da te nel tuo territorio. I racconti che ne fai, come di persone da te conosciute, tanto da poter riportare i loro sentimenti o le loro emozioni, li caricano di grande suggestione.

Tina ha detto...

Conosco la figura di Aprosio, ma non le immagini che hai postato, una goduria visiva che calma l'irritazione per i risultati elettorali...e non è poco.

Notte buona Adriano ;-))

Enrico zio ha detto...

Molto interessante la figura di Aprosio che mi era del tutto sconosciuta. Ci fai conoscere sempre personaggi storici degni della massima attenzione.
Buona giornata
enrico

Gianna ha detto...

Hai mai pensato di pubblicare un libro storico-geografico?

Te lo consiglio vivamente.

Con stima

Blackswan ha detto...

Ma quante ne sai, Adri ? E per fortuna, così imparo qualcosa ! :)

Grazia ha detto...

Molto interessante la figura di Aprosio.Ormai frequento il tuo blog come fosse una biblioteca. Grazie!

riri ha detto...

Storia e cultura!! A volte non ci si sofferma abbastanza in posti simili per cogliere le sfumature che ci offri col tuo bel post.
Un abbraccio

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Attraverso i tuoi post, ci fai scoprire sempre cose nuove.

berenice ha detto...

Non c'è sasso, pezzo di terra che non faccia affiorare storie e conoscenze utili. Questa tua opera di mettere in luce aspetti e paesaggi è molto gradevole e ha il pregio di dare un senso universale a vicende apparentemente locali. Complimenti!

upupa ha detto...

Caro Adriano,non finiamo mai di imparare...e tu ce lo rendi più facile,è veramente un piacere...

Alligatore ha detto...

Colori e Storia (e storie) che qui si mescolano sempre magnificamente.

magda ha detto...

Thank you Adriano for so interesting post about Liguria!
History, green villages,smiling people, bella Italia!
Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Adriano,
leggendo queste tue interessanti notazioni, mi domandavo cosa saremmo se non conoscessimo il passato.
Forse, nulla di più di quel che siamo, esseri frettolosi, dominati dalla bramosia dell'immantinente, con scarsa attenzione per le nostre origini.
Se invece l'interesse fosse maggiore, potremmo capire il presente e progettare un migliore futuro.
Un cordialissimo saluto.

Elio ha detto...

Superbo post su un personaggio che non conoscevo. Bravo Adriano ed alla prossima.
PS - Grazie per le tue continue visite.

Fulvia ha detto...

Un personaggio sconosciuto e una rivisitazione interessante.
Grazie Adriano!

Ernest ha detto...

Come sempre quando passo di qua imparo qualcosa
Un saluto

il monticiano ha detto...

'Sti romani però sono andati troppo in giro a lasciare tracce della loro potenza. Chi lo sa se anche a Nervia di Ventimiglia non l'abbiano fatto. Può darsi pure di sì.

ombreflessuose ha detto...

Sei instancabile, e la tua voglia di conoscenza investe anche chi ti segue
Grazie davvero
Baci baci
Mistral

Pupottina ha detto...

la vita vissuta quando viene raccontata ha sempre un potere magico e misterioso che riscalda l'anima