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domenica 27 gennaio 2013

Per la Giornata della Memoria

Per la Giornata della Memoria, l'Associazione culturale intemelia XXV Aprile/Arci ha organizzato nel Chiostro di S. Agostino-Biblioteca Civica di Via Cavour a Ventimiglia una mostra fotografica e documentaria sulla Shoah, su campi di concentramento e di sterminio nazi-fascisti e sulle deportazioni in provincia di Imperia.

Composta da pannelli e manifesti fotografici e documentari, la mostra è una ulteriore testimonianza di come il nazismo e il fascismo sconvolsero tutto il mondo e in particolare modo l’Europa.

Con un breve e documentato excursus storico, l’esposizione ripercorre il succedersi dei drammatici eventi: dall'origine, alle leggi razziali, alle persecuzioni, alle deportazioni, alle barbarie dei campi di concentramento e di sterminio  fascisti e nazisti.

Specifica documentazione è dedicata ai campi di concentramento ubicati in Liguria (Cairo Montenotte, Celle Ligure, Careglio Ligure)  e in particolare  nella nostra provincia (Vallecrosia)  e  in Val Roia, nella vicina  Sospel (durante l'occupazione militare italiana).

Una mostra per ricordare, riflettere e rafforzare  i valori della giustizia, dell'uguaglianza e della pacifica convivenza tra i popoli.

Resterà aperta dalle 9 alle 19 di tutti i giorni fino a sabato 2 febbraio prossimo.

Col patrocinio dell’Associazione Nazionale ex Deportati.

L’ingresso è libero e gratuito.


Associazione culturale  intemelia XXV Aprile/Arci
info 3407359368


martedì 25 gennaio 2011

Giornata della Memoria

Giovedì mattina a Sanremo (IM) si tiene la conferenza "Impossibile sfuggire": la Shoah a Nizza e in Riviera", di cui sono relatori Jean Louis Panicacci e Paolo Veziano.

Nel pomeriggio della stessa giornata a Ventimiglia (IM) si svolge l'incontro pubblico "Il dramma della Shoah e la deportazione in Provincia di Imperia", nel quale sarà ancora conferenziere  Paolo Veziano.

Stralcio dalla presentazione ufficiale di quest'ultimo evento:
"Nell’affrontare il tema della Shoah, Paolo Veziano intende superare l’approccio storiografico, senza limitarsi a offrire una visione numerica dello sterminio, ma riportando alla dimensione di persona ciascuno dei 6 milioni di ebrei, vittime della persecuzione.
In un cammino a ritroso, lo storico parte quindi dalla ricostruzione dei luoghi teatro della pianificazione dei campi di sterminio nazisti, per giungere fino alle drammatiche vicende di persecuzione consumate in provincia di Imperia. A testimonianza di come la fatalità e pochi istanti possano cambiare il destino di una vita, il ricordo si concentra sulla vicenda della famiglia Bassi, nota in città per l’attività commerciale e per le opere benefiche. Arrestati dalla polizia italiana, padre e figlio sono stati deportati ad Auschwitz, da dove non hanno più fatto ritorno. La madre, casualmente scampata all’arresto, ha invece trovato protezione presso il parroco, avendo salva la vita.
Soltanto di recente, una lapide commemorativa posta dalla pubblica amministrazione nel cimitero israelitico della Foce, a Sanremo, ha permesso di inserire ufficialmente la vicenda nella memoria collettiva della città.
Il percorso di ricostruzione e di recupero della memoria è necessario per comprendere la complessità dell’essere umano e i meccanismi dietro cui si celano i comportamenti umani, spesso imprevedibili e che fanno di ognuno di noi un potenziale persecutore o un eroe.
"

Ho atteso il comunicato ufficiale per dare notizia della seconda iniziativa, di cui, a differenza della prima, già sapevo, quale piccolo, personale, contributo alla Giornata della Memoria. Non dovrei aggiungere altro, perché si commentano da sole come alto valore di testimonianza attiva. Da modesto cronista, ho accennato talora a queste pagine di storia tragicamente vissute in provincia di Imperia, che invece hanno trovato chi degnamente e compiutamente ha saputo riscriverle per consegnarle a ricordo imperituro.

Ho avuto il piacere di rivedere Paolo Veziano in occasione della recente presentazione a Vallecrosia del libro (a questa data ancora solo in francese) "L'occupazione italiana del sud-est della Francia", del professore, per l'appunto, Panicacci, opera che affronta anch'essa alcuni drammatici aspetti della persecuzione degli ebrei, avvenuti a cavallo della lunga frontiera alpina tra Italia e Francia.