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domenica 2 gennaio 2011

Curiosità di Miano


Avevo cercato sul Web, quando stavo terminando il precedente post su Parma, delle fotografie del  panorama di Miano, che poi non ho pubblicato, probabilmente distratto da informazioni a mio avviso di un certo rilievo rinvenute su quel sito, il sito del Comune di Medesano.

Tra quelle notizie interessanti, a me largamente ignote, tutte di ordine storico, mi ha particolarmente colpito quella relativa all'estrazione del petrolio a Miano, per l'appunto, di cui avrei pur dovuto sapere qualcosa, tramandato dai racconti di famiglia. Preso da una sorta di emozione per quella mia specie di scoperta, non ho ben memorizzato il periodo in questione, che dovrebbe comunque essere focalizzato, anche per quanto dirò subito dopo, nel periodo tra le due guerre mondiali. Le succinte cronache riportate su Internet, del resto corredate da acconcia iconografia, rimandano già al '500 per lo stupore arrecato alle persone per quella strana acqua colorata, che prendeva facilmente fuoco. Mentre leggevo quelle scarne righe me ne andavo con il pensiero a quanto tramandato, perché visto in Asia, tra l'incredulità dei suoi concittadini da Marco Polo in quel suo "Il Milione", che in versione riassuntiva lessi affascinato da bambinetto.

Non mi sono certo fatto scappare l'occasione qualche giorno dopo di chiedere delucidazioni in proposito a mio padre, che, guardandomi un po' stupito, mi ha risposto praticamente dandomi dello smemorato. Ora può anche essere che tanti racconti sentiti da fanciullo non siano stati più ripetuti. E che tante storie rinnovate o per me del tutto nuove mi abbiano fatto scordare certi pezzi forti, ma quella del petrolio mi sembra una cosa grossa. Sarà! Che sia stata occultata dall'avventura occorsa più di ottant'anni fa a quel nostro parente che, reduce da una partita a carte con certi amici lungo un sentiero nel bosco innevato, venne costretto a passare il resto della notte su di un albero per sfuggire ai morsi famelici di una lupa gravida? Con altri vicini o consanguinei che, spavaldi, andarono in seguito alla ricerca della presunta fiera per poter poi burlare il malcapitato, già fuggito non si sa come dall'incomoda posizione, ma che rientrarono affannati, a loro dire anch'essi per miracolo, anche perché presuntuosamente sprovvisti degli strumenti da caccia? Sarà il toro dei Baccanelli, in famiglia ormai più leggendario del Minotauro di Creta? O sarà che continuo a pensare, ma senza poi mai riuscire a fare a lui le domande dovute per ottenere le opportune risposte integrative, a mio padre bambino a caccia (a pesca?) di rane, un po' come Depardieu (ragazzino appunto, vale a dire l'attore giovane) in "Novecento"? O che ora come ora parliamo in famiglia più di certi ricordi dei tempi di guerra? Insomma, nel tramandare spezzoni di saghe familiari alquanta confusione probabilmente é inevitabile.

Una cosa nuova, però, l'ho appresa dal mio genitore, tale da fornirmi il destro per successivi tentativi di voli narrativi. Un fratello della nonna andò a lavorare come operaio nel petrolio lì a Miano, frazione di Medesano, per poi trasferirsi al seguito della compagnia che l'oro nero lo pensava già allora in Sicilia, dove nacque suo figlio, uno dei cugini che ancora risiedono a Milano. Dal che ho desunto anche perché quello zio, che vidi solo nel Parmense in alcune occasioni, abitasse a Cremona, zona di partenza, se rammento bene, nel secondo dopoguerra delle ricerche italiane di petrolio. 

Ma devo ancora procedere ad una piccola integrazione ed allo svelamento di qualche curiosità. Se un altro cugino, sentito per telefono nei passati giorni di festa, non mi diceva a mo' di intercalare che sulle colline lì da lui ci sono ancora tante persone con il mio cognome (la cui larga diffusione non stupisce per il resto della provincia), non gli avrei chiesto della storia del petrolio a Miano, a lui comunque ignota, come peraltro ad altri "parmigiani" miei interlocutori: del resto, sono passati tanti ormai. Da quella conversazione ne é venuto fuori che un altro zio, fratello del primo, aveva lavorato con la società petrolifera: insomma, per concludere l'argomento, abbiamo proceduto ad uno scambio incrociato di informative circa i parenti già addetti ad attività minerarie.


La novella più lieta che ho appreso è un'altra: quella per cui il papà di mio cugino, il mio caro zio tassista, viene ricordato in una pubblicazione di prossima uscita, dedicata ai propri concittadini illustri dal Comune di Medesano. Con una certa commozione mi sono andato a rileggere certe lettere che quella generosa persona mi aveva scritto a suo tempo.