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Fotografia: Wikipedia |
Questa immagine compare anche nell'edizione particolare de "Il Corsaro Nero" uscita tanti anni fa. Si tratta, infatti, di una edizione integrale annotata.
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Fotografia: Wikipedia |
C'è anche questa.
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Fotografia: Wikipedia |
C'è inoltre il famoso Morgan.
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Fotografia: Wikipedia |
Le stampe originali sono parte integrante di "
De Americaensche Zee-Roovers", uscita ad Amsterdam nel 1678. Di Alexandre Olivier Exquemelin (scritto anche Esquemeling, Exquemeling, o Oexmelin). Credo si tratti di pagine dell'opera originale custodita alla Libreria del Congresso Americano. Che riporta la dicitura abituale di questo lavoro in "
The Buccaneers of America", una delle due traduzioni in inglese uscite nel 1684. E' un libro molto imitato e ispiratore di tanta narrativa. A quella derivata, più precisamente all'"
Histoirie illustrée des pirates, corsaires, flibustiers, boucaniers, forbans, négriers et ecumeurs dans tous les temps e dan tous le pays" di Jules Trousset, tradotta in Italia da Sonzogno tra il 1879 e il 1881, ha attinto il nostro Emilio Salgari per il già citato romanzo che ha segnato uno dei suoi cicli più famosi. Altre notizie sui filibustieri - e sulle Americhe - Salgari trovò anche sul "
Costume antico e moderno" di Giulio Ferrario (1817-1834) e nella "
Storia dell'America" di Giuseppe Compagnoni del 1822.
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Fotografia: www.aemma.org |
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Fotografia: www.aemma.org |
L'edizione, da cui sono partito per stendere questi brevi appunti, é anche dotata di illustrazioni riprese da "L'Arte di ben Maneggiare La Spada", di Francesco Alfieri, del 1653.
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Fotografia: Wikipedia |
Ma anche dalla "Storia generale delle Antille abitate dai francesi" (1667-1671. 4 tomi) di Jean-Baptiste Du Tertre.
Sulla flora, sulla fauna, gli usi e i costumi indigeni dell'America tropicale, Salgari raccolse, invece, molte informazioni nelle edizioni italiane dei due principali periodici di viaggio dell'Ottocento, "Il giro del mondo" e il "Giornale illustrato dei viaggi e delle avventure", dove venivano pubblicati a puntate vari reportage. Si avvalse, in più, di due volumi di Louis-Guillaume Figuier pubblicati da Treves rispettivamente nel 1873 e nel 1880, l'"'Histoire des plantes" e "La vie et les moeurs des animaux".
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Fotografia: italica.rai.it |
Questa é la copertina della prima edizione in 16° (del 1901) de "Il Corsaro Nero", uscito in precedenza in dispense a Genova a partire dall'ottobre 1898.
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Fotografia: emiliosalgari.it |
Non potevo concludere senza riportare almeno un'immagine che compare sia nell'originale che nella ristampa particolare di cui alla mia premessa, immagine dovuta al bravo Pipein Gamba.
Certo che su Salgari, a ben guardare, c'è ancora molto da dire.
delle stampe preziose e che bella l'ultima foto
RispondiEliminaBuona giornata!
Mi ricordo di quando ero ragazzino che leggevo il corsaro nero di Emilio Salgari,
RispondiEliminastampe così storiche sono preziose
e meritano di essere pubblicate e viste
buona giornata ciao Adriano complimenti!
Non ho mai dimenticato le mie letture di Salgari! Molto interessante il testo: belle immagini.
RispondiEliminaBuona giornata.
Massimo
Erano altri tempi cara Adriano, i ragazzi non avevano grilli pericolosi per la testa.
RispondiEliminaBuona giornata amico.
Tomaso
Che meraviglia, Adriano,I libri di Salgari sono uno stimolo per la fantasia e per l'immaginazione.Vedere il mondo intero dentro una stanza: questa era l'impressione che mi facevano i suoi libri.
RispondiEliminaUna edizione preziosa.Un post molto interessante e ben documentato,come sempre,che riporta alla nostra fanciullezza
RispondiEliminadove le opere di Salgari occupavano un posto importante
per noi.
Sai che molti sono convinti che Morgan fosse una donna?
RispondiEliminaDa piccola ho letto Salgari!
RispondiEliminatroppo belle queste copertine, c'era una cura dei dettagli, un lavoro artigianale...bellissime
RispondiEliminaun fascino incredibile!
RispondiEliminaTra i primi libri letti da piccolo.
RispondiEliminaConsiderando che Salgari non si è mai mosso dalla scrivania, mi sono spesso chiesta a quali fonti attingesse per rappresentare i luoghi esotici delle suoi scritti. Ho trovato qui risposta.:) GRAZIE!
RispondiEliminaQuesto non è solo un blog pregevole. E' un blog PREGIATO. Grazie Adriano!
RispondiEliminaCaro Adriano sai come la penso, il tuo blog è storia ed è sempre un piacere venire qui..grazie. Un abbraccio dall'isola tutta:-) Buon fine settimana, a presto.
RispondiEliminaComplimenti Adriano, come al solito, hai fatto un post bello ed interessante
RispondiEliminabuon fine settimana .
enrico
da te sembra di essere in una biblioteca colma di preziosi volumi. ciaoooo Adriano
RispondiEliminaciao Adriano, bel post complimenti, hai riportato i fatti piu' salienti, d'altra parte, sono argomenti vasti, cque mettono curiosita', chi poi vuol approfondire poi lo fa per suo conto, l'importante e' dare degli imput interessanti e stimolanti come hai fatto tu, belle immagini, specie quelle dell'arte per maneggiare la spada, grazie, buon week end a presto rosa.))
RispondiEliminaI romanzi di Emilio Salgari sono state le mie prime letture di ragazzo.Avevo circa dieci,undici anni, e mi ricordo che stavo sveglio di notte,sotto le coperte,a leggere con la pila.Un autore molto sottovalutato,considerato da sempre solo uno scrittore per ragazzi.Eppure, questo tuo post ben documentato, evidenzia quanto fosse minuzioso il lavoro di ricostruzione storica alla base delle sue opere.Credo anche che ci morì per questo suo puntiglioso documentarsi, stremato dal lavoro e sommerso dai debiti.Fece harakiri in un bosco, se non rammento male.
RispondiEliminaPost interessante, come sempre!
RispondiEliminaCiao carissimo...spesso il tuo lavoro di ricerca e chiarimenti lo uso a scuola!!!!!!!!!!!!Spero non ti dispiaccia!!!!!!!!!!
RispondiEliminaNe sono onoratissimo! Grazie!
EliminaPregevole percorso Adriano. Ma chi avrebbe mai pensato di ritrovare i pirati nelle cronache quotidiane del 2012.
RispondiEliminaogniuno leggendo immaginava un mondo con salgari rimolava immagini e fantasie, un grande autore
RispondiEliminaEccome che ce n'è da dire!!
RispondiEliminaQuando capito per mercatini e trovo bancarelle con libri come questo vado in confusione tanto son contenta!!
Grazie Adriano, che ancora una volta ci hai regalato un'ottima ricerca su interessante argomento.
RispondiEliminaBellissime queste stampe antiche.
ciao..che bello ...Salgari è un ricordo di un passato che rimane sempre nel cuore.... io ricordo di aver letto la figlia del Corsaro nero.. non so perché ma mi aveva colpito molto...ciao...luigina
RispondiEliminaCiao Adriano,
RispondiEliminaanche io credo che su Salgari ci sia molto da dire. I suoi libri hanno accompagnato la mia infanzia sognando di pirati, di Jolanda di Sandokan....
Grazie e buona domenica
Un grande Salgari! l'ho studiato a scuola ho guardato anche sandokan in tv ... la sua letteratura d'intrattenimento è ancora molto gettonata fra i ragazzi, nonostante le serie fantasy che ormai sono di moda...
RispondiEliminabelle le stampe che hai scovato e proposto ;-)
buona domenica
Ci credi che non l'ho mai letto Salgari io? Un caro saluto Adriano
RispondiEliminaGrande Salgari, e grande questa tua operazione di riscoperta culturale. Pure io l'ho letto poco, ma anche chi non l'ha mai letto o letto poco lo consosce, questa la sua grandezza, aver creato un mondo.
RispondiEliminaci proponi cose rare oltre che belle
RispondiEliminacose rare oltre che belle
RispondiEliminaho letto il Corsaro nero da ragazzina ed era un libro con tante figure a colori. Certo che queste che tu hai pubblicato hanno tutto un altro fascino.
RispondiEliminaVisto che c'è ancora altro da dire, aspetto i tuoi prossimi altrettanti interessanti post, allora.
ciao e buona serata
Da questo post, per me molto gratificante, ho avuto il piacere di rinnovare certi miei ricordi di quando leggevo quelle avventure del Corsaro Nero.
RispondiEliminaciao Adriano grazie, buona settimana a presto rosa.)
RispondiEliminaMi riporti indietro nel tempo, la lettura di quel libro mi aveva rapito, un pò come il tuo bel post. Un abbraccio.
RispondiEliminaAdriano ti devo fare i miei complimenti perché tu sai davvero documentare un post! e ci metti molta cura e passione, complimenti il risultato si vede
RispondiEliminaUn libro avventuroso che ha fatto sognare intere generazioni.
RispondiEliminaSalgari arrivò che ero già grandicello, dopo che mi ero appassionato a favole e leggende narrate e illustrate in una raccolta di 15 volumetti che ancora conservo come un cimelio, editi da Utet nel 1957. Il Corsaro Nero, fu un gran bel salto di immaginazione. Oggi, dopo alcuni decenni non meglio specificati, scopro anche su quali documenti, Salgari, sollecitò la mia fantasia.
RispondiEliminaCiao Adriano, buona serata a te.
Chissà quanto tempo e fatica impiegava Salgari per documentarsi ed ambientare i suoi innumerevoli romanzi!Un grande, sfruttato dagli editori,sul quale effettivamente c’è ancora molto da dire.
RispondiEliminaCiao!
Salgari faceva volare la nostra fantasia in mondi sconosciuti affascinanti e avventurosi ...
RispondiEliminaUn saluto Adriano!
Da piccolo leggevo poco, quasi niente, "Le tigri di Mompracem" fu uno dei pochi.
RispondiEliminaIn tema di Pirati e Corsari suggerisco "La Santa Rossa" (Cup of Gold: A Life of Sir Henry Morgan, Buccaneer, With Occasional Reference to History) (1929)di J. Steinbeck.
Ciao Adriano, grazie delle tue parole, ti voglio bene
Pirati, bucaniei filibustieri, corsari e... sono personaggi
RispondiEliminaveri o di fantasia che amo "leggere". Il corsaro nero l'ho
letto nella mia adolescenza e ne sono rimasta rapita.
Chissà perché, immaginavo questi avventurieri Belli, snelli ,
affascinanti; vedendo la stampa su Morgan, mi è venuta una sottile malinconia ma soprattutto una voglia di sorridere
nel vedere l'"opulenza" del suo volto e oltre.
Sempre bravo caro Adriano.
Baci
Mistral
Hai veramente riassunto le mie letture di ragazzo. Oggi purtroppo sono state soppiantate dai cartoni animati giapponesi, salvo in alcuni casi dove i genitori hanno ancora un po' di cervello. Ciao.
RispondiEliminaLa copertina che presenta come prima edizione è della terza (1904). La dobbiamo a Alberto della Valle. La prima in formato 8°(1899), non fu pubblicato nulla in 16°, è del Gamba. Sarebbe comunque interessante rendere nota l'edizione in cui si sono avvalsi della tavola presentata in apertura che sembra più riferita ad un'invasione barbaresca. nell'allegato qui accluso troverà notizie in merito. Cordialmente Vittorio Sarti
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/photo.php?fbid=494561930612414&set=a.445550985513509.99964.100001758352041&type=3&theater
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RispondiEliminaRingrazio il signor Vittorio Sarti per la gentile e competente attenzione.
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