Ricevo qualche giorno fa da un vecchio amico di famiglia la seguente email, con acclusa la citata cartolina:
Ciao Adriano,
ti allego una cartolina della Margunaira “d’ina vota”. Confrontala con quanto vedi ora alla Marina San Giuseppe e fatti un’idea di come era bella allora e quanto brutta sia diventata oggi.
Mia nonna ..., alla Marina, c’è nata e vissuta per 96 anni, Mia madre, anche lei c’è vissuta per 85 anni, io ci sono nato e me ne sono andato, con rimpianto, quando ho messo su famiglia, però il mio cuore è sempre laggiù. Ho abitato per circa 20 anni vicinissimo alla Margunaira, su di lei ho imparato a tuffarmi e vederla ora racchiusa tra scogli e sabbia, me vegne u magun!...
ti allego una cartolina della Margunaira “d’ina vota”. Confrontala con quanto vedi ora alla Marina San Giuseppe e fatti un’idea di come era bella allora e quanto brutta sia diventata oggi.
Mia nonna ..., alla Marina, c’è nata e vissuta per 96 anni, Mia madre, anche lei c’è vissuta per 85 anni, io ci sono nato e me ne sono andato, con rimpianto, quando ho messo su famiglia, però il mio cuore è sempre laggiù. Ho abitato per circa 20 anni vicinissimo alla Margunaira, su di lei ho imparato a tuffarmi e vederla ora racchiusa tra scogli e sabbia, me vegne u magun!...
Questa fotografia é datata di qualche mese, ma consente di immaginare a chi non conosce il luogo come già oggi una spiaggia di risulta abbia "interrato" la storica "prìa" o scoglio della Margunaira, portandolo in pratica in secca. Causa la costruzione del porto turistico di Ventimiglia, di cui - con miei giudizi - ho già detto tempo fa.
Queste altre cartoline, di circa cento anni fa, oltre a offrire uno scorcio ragguardevole della città di confine all'epoca (ad esempio si può notare la vecchia foce del fiume Roya, allora ben più spostata a levante) e, in particolare, della zona in questione, fissano nella memoria specifici geomorfologici ormai scomparsi. Dello Scoglio Alto, agglomerato di sassi ed arena solidificatosi in epoca quaternaria sotto forma di pilastro, ho già accennato in altra occasione. Nel 1932 una mareggiata distrusse, poi, in quel raggio la Pietra Naviglia, della stessa consistenza del primo, la cui forma ellittica rimandava figurativamente all'idea di una carena di nave.
Una zona caratteristica, non solo per via di quegli ammassi, che risulta adesso profondamente cambiata, ma non solo sotto l'azione della natura.
Storie di vita sempre accattivanti. Luoghi che narrano senza mai stancare.
RispondiEliminaSempre belle foro e cartoline.
Buona notte.
Testimonianze del tempo che passa, purtroppo sempre in peggio. Il quartiene dove sono nato in Alessandria ora è irriconoscibile.
RispondiEliminaLorenzo
Le vere ricchezze naturali purtroppo subisco tanti cambiamenti...Buona giornata e grazie di questa chicca storica
RispondiEliminaA volte fa malinconia vedere come si siano degradati paesaggi cari alla nostra memoria.Ma in confronto è sempre interessante, nella speranza di non ripetere gli errori fatti.
RispondiEliminaNon c'è ovviamente paragone fra ciò che era un tempo e ciò che è.Purtroppo,non avendo chiaro quanto il nostro paese potesse essere bello anche solo cinquantanni fa,finiamo per accontentarci di ciò che è oggi.
RispondiEliminaCaro Adriano ogni vosta che pubblichi delle cose e delle foto della tua terra mi ritornano in mente quando quasi ogni anno ero a Vallecrosia, se guardi in uno dei vecchi video forse riconosci qualche stralcio fatto proprio li.
RispondiEliminaBuon fine settimana caro amico.
Tomaso
Com'è triste, com'è malinconico rivedere luoghi profondamente mutati, inesorabilmente trasformati dal tempo e dall'uomo.
RispondiEliminaFoto e post "da collezione".
Le pagine di Adripedia sono sempre imperdibili. Queste testimonianze del passare del tempo, e di ciò che questo passaggio (per opera dell'uomo) produce sui paesaggi, poi, sono particolarmente toccanti.
RispondiEliminaDocumenti storici preziosi...per ricordare il rinnovamento, bello o brutto che sia, d'un territorio.
RispondiEliminaTeneteli ben stretti...
Io sono convinto che i danni all'ambiente li procura la natura soltanto in minima parte, mentre l'uomo distrugge e ne fa' a bizzeffe.
RispondiEliminaLa "Margunaira" ne è un esempio.
ci hai permesso di passare da lì ottanta anni fa - sei stato un po' come la macchina del tempo
RispondiEliminasaluti
Adriano, il tempo passa e quando ripensiamo ai luoghi della nostra infanzia, ci accorgiamo che sono irrimediabilmente cambiati e quasi mai in meglio, ma irriconoscibili inglobati in montagne di cemento.
RispondiEliminaArriva il giorno in cui la Natura tutto si riprende e a nulla vale avere denaro...
RispondiEliminaBuona serata Adriano
Molto interessante questo confronto tra passato e presente.
RispondiEliminaDevo dare ragione al tuo amico, la civiltà ha tolto la bellezza naturale del posto...e capisco il suo rammarico...affezionati ai nostri ricordi, ci sentiamo rubati...
Buona domenica di sole.
Spesso il territorio italiano è maltrattato dal cemento selvaggio e anch'io faccio il confronto prima e dopo.
RispondiEliminaSalutoni e buona domenica.
il paesaggio è cambiato davvero poco da quella vecchia cartolina ad oggi. è ancora un luogo stupendo da vedere
RispondiEliminaQuando i cambiamenti sono derivati da "madre natura", per un arcano che non si spiega, non c'è violenza, quando i cambiamenti sono per mano umana, la violenza la riscontri nella morte della natura.
RispondiEliminaSplendide le immagini in bianco e nero.
Buona serata Adriano ;-))
Fantastico come sempre, questo viaggio nel tempo e nello spazio, ecologia per il corpo e la mente.
RispondiEliminaa volte ho paura di tornare in posti che non vedo da tanto tempo, ho paura di rimanere delusa da cambiamenti negativi
RispondiEliminaI posti cambiano e con essi la gente, ma i ricordi, quelli non li cancella nessuno. Un saluto Adriano
RispondiEliminaI luoghi a cui siamo legati spesso purtroppo rimangono immutati solo nel nostro cuore! Capisco perfettamente il magone provato dal tuo amico...
RispondiEliminaBuona settimana, a presto!
E' successa la stessa cosa in una località bellissima sullo Ionio. Anche lì dopo l'impianto di un porto turistico. C'erano spiaggia profondissime; adesso, in alcune zone, c'è posto solo per una , due file di ombrelloni.
RispondiEliminacome sempre grazie Adriano per questo viaggio nel passato
RispondiEliminaCambiamenti dolorosi e quasi tutti opera della dissennatezza umana.
RispondiEliminaLe tue cartoline sono, come sempre , da ammirare ed esplorare ...con la lente!
Come la mano dll'uomo sappia essere a volte altamente distruttiva , è un mistero che non capiremo mai!!! Che peccato! Quante brutture sono state fatte per annebbiare le bellezze di una volta ... Caro Adriano , sul mio blog c'è anche una sorpresina per te .. come "the versatile Blogger" ... Non so se tu lo gradirai , ma comunque vada sarai sempre il mio caro amico!
RispondiEliminaCiao Adriano. Si lascia sempre qualcosa quando cambia il paesaggio, una parte di noi è come se volasse via...tutto per dare spazio ad alto.
RispondiEliminaUn abbraccio ed un caro saluto.
ciao...sempre interessanti i tuoi racconti... certo che la natura è cambiata, magari in modo forzato, però è bello vedere i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni...ciao..luigina
RispondiEliminaCiao Adriano,
RispondiEliminae' incredibile come il tempo cambia le cose.. anzi, non e' il tempo, ma siamo noi uomini che a volte roviniamo delle bellezze naturali..
Devo anche farti i miei complimenti perche' da te imparo sempre qualcosa e i tuoi paragoni con il vecchio ed il nuovo mi interessano particolarmente.
Domenica sono venuta in Liguria, a Noli... :-)
RispondiEliminail tempo lascia i segni del suo passaggio quasi ovunque. è implacabile per alcuni, ma per chi come me, non consce questi posti, li trova sempre e comunque bellissimi!
RispondiEliminaciao Adriano!!
il tuo portarci indietro nel tempo,è sempre affascinante,la natura incontaminata è ormai un'utopia,un saluto affettuoso
RispondiEliminaLa natura fa il suo corso. Noi l'abbiamo, da incoscienti, accellerato e non è sempre un bene. Le foto della Margunaira, sono parecchio eloquenti. Rimane la consolazione di aver visto con i propri occhi spettacoli meravigliosi che, oggi, il così detto uomo moderno potrà soltanto immaginare. Se ne sarà capace.
RispondiEliminaCiao Adriano, buona giornata.
Ciao Adriano, sono un po' in ritardo, ma non manco di passare ogni volta che posso. Purtroppo non è solo il luogo di questo post che è stato snaturato nell'ultimo secolo. L'attaco di cementite acuta ha lasciato i nostri politici senza la visione per preservare la natura. E non solo in Italia.
RispondiEliminaAl tuo amico dovresti cantare: "Ma se ghe pensi, mi rivedu u mar..." anche se è una canzone dedicata a Genova. Un caro saluto.
Molto interesante come tutti i tuoi post. cossi posso anche essercitare il mio italiano. Grazie, amico. Saluti
RispondiEliminaC'è questo bel passato e c'è questo orrendo presente fatto di famelici pescecani del cemento. Ricordo, non so se l'hai già detto, che il comune di Ventimiglia è commissariato per mafia.
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