Ci si avventura in un racconto, come l'ultimo, già abbastanza lungo e si vuole - solo a fornire qualche esempio - rinviare - ma almeno per una vicenda lì per lì ci si dimentica - ad altra occasione che...
Adriano Maini
Ci si avventura in un racconto, come l'ultimo, già abbastanza lungo e si vuole - solo a fornire qualche esempio - rinviare - ma almeno per una vicenda lì per lì ci si dimentica - ad altra occasione che...
Adriano Maini
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Foto: Alfred Noack. Fonte: Juliane Soi Deligiannis, Tesi cit. infra |
C'è anche una bella fotografia fatta dal grande Alfred Noack
nella tesi di laurea di Juliane Soi Deligiannis ("Irregularity in
repetition. Vernacular architecture as source for aesthetic resilience
in the contemporary generation of mass-produced residential
environments", Politecnico di Milano, Anno accademico 2020-2021), si
presume riguardante Castelvittorio (un altro paese messo a fuoco è
Apricale). Si ricorda che Noack operò in Riviera Ligure di ponente a fine Ottocento.
Si
sottolinea che il documento qui sotteso è scritto in inglese, per cui
non ne verranno fatte - almeno per il momento - trascrizioni acconce
(che comportano traduzioni che è meglio non rischiare ad oltranza!),
neppure nei blog antologici collegati - come si può notare nella colonna
di destra - a questo.
Prima di procedere, per aiutare (forse!) a
comprendere il contesto, si riporta una estrapolazione del riassunto in
italiano, fatto da Juliane Soi Deligiannis: "... La tradizione
vernacolare è stata scelta come oggetto di analisi poiché spesso
rappresenta l'espressione estetica collettiva di più generazioni di
abitanti e costruttori non professionisti, dimostrando ancora oggi
un'immensa resilienza estetica. Per prima cosa vengono esaminate le
teorie nel campo dell’architettura e nel campo filosofico dell’estetica,
quindi viene realizzato un rilievo qualitativo estetico tipologicamente
strutturato sulle abitazioni vernacolari di Apricale e
Castelvittorio...". Dove l'aggettivo "vernacolare" viene probabilmente
usato come sinonimo di aspetti concernenti paesi in altura
dell'entroterra.
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Foto: autore ignoto. Fonte: tesi cit. |
Fonte: tesi cit. |
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Fonte: tesi cit. |
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Fonte: tesi cit. |
Adriano Maini
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La zona Nervia di Ventimiglia, Camporosso Mare e Vallecrosia, fotografate dalla collina di Collasgarba
qualche giorno dopo il bombardamento del 10 dicembre 1943 - Fonte: Silvana Maccario |
Le fotografie in questione provengono dal munitissimo archivio di Alfredo Moreschi, ma una loro ulteriore specificità verra spiegata più avanti.
In effetti, Moreschi non ricordava più in quale occasione fossero state fatte.
Adriano Maini