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mercoledì 19 gennaio 2011

Dei romanzi

Ebbene, sì, non ho resistito alla tentazione. Imbattutomi nell'odierno articolo di Umberto Eco su "la Repubblica", mi sono fatto prendere dall'impulso di segnalarlo semplicemente per una lettura critica. Il noto autore parla, invero, di capolavori della letteratura, ma a me piace aggiungere, o, meglio, implicitamente suggerire, ulteriori sfumature al discorso in questione. Si può, e si deve, discutere Eco, al pari di ogni tema significativo del nostro orizzonte civile, morale  e culturale, ma , a mio parere, rimane il fatto della sua grande erudizione, delle sue doti di affabulatore, dei suoi intenti di divulgatore e della sua capacità di essere sempre provocatore in termini costruttivi. A me ha procurato, comunque, una personale soddisfazione con la sottolineatura da lui rimarcata al romanzo poliziesco: anche se avrei da eccepire su una certa sua indistinta parziale sottovalutazione.

42 commenti:

Unknown ha detto...

L'allievo che bacchetta il maestro audace temerario e irriverente complimenti posso continuare a "darle" del tu

Ernest ha detto...

Si concordo con te Adriano

Il grande marziano ha detto...

Purtroppo Eco ha sacrosantemente ragione sul fatto che in Italia sia mancato un mestiere della narrativa e che (o perché) la "cultura italiana ha sempre pensato che la narrativa dovesse essere simile alla poesia." Questa è la stessa ragione per cui si leggono diatribe continue tra i critici e gli scrittori italiani "di genere". Ma lentamente e non senza sofferenze, ho idea che la situazione sia destinata a cambiare.

Grazie della segnalazione.

Tina ha detto...

Ho letto e oserei dire che più del "mestiere" di un genere, c'è stata la carenza di insegnanti di filologia romanza.

Buona giornata Adriano ;-))

Ambra ha detto...

Che posso dire? Eco è un personaggio d'eccezione e di grandissima cultura ed erudizione e sotto questo profilo, assolutamente affascinante. L'intervista pubblicata su Repubblica ne è la riprova. Concordo con le sue affermazioni anche a proposito della narrativa del genere noir, mentre non colgo "una certa sua indistinta parziale sottovalutazione" come hai fatto tu.

giacy.nta ha detto...

Intanto grazie, Adriano, per avermi invogliato a leggere l'articolo. La questione è complessa come suggerisce lo stesso relativismo dell'intervistato che, infatti, esponendo il suo punto di vista, mette in gioco tantissime variabili. Certo, è difficile sottrarsi all'indirizzo imposto dal mercato editoriale. Potrebbero esserci grandi autori e sfuggirci solo perchè nelle librerie troviamo ciò che è stato pubblicato ed è in evidenza ciò che "deve" far tendenza per i motivi più disparati ( E' il problema che poneva Zio Scriba qualche giorno fa ). Cito Eco : "Nei paesi latini, dove l'intellettuale gioca il ruolo di guru e di opinionista politico, il presenzialismo della cultura è manifesto." e propongo: mandiamoli al diavolo questi signori, cerchiamo ciò in cui ci riconosciamo... gli scrittori ci sono, basta accorgersene e pretendere che non vengano messi in ombra da chi è destinato a dirci poco...
Un bacio.

web runner ha detto...

Le analisi di Eco valgono sempre la pena.
Mi aspettavo un maggiore approfondimento però sul concetto di "buona narrativa di successo". Quand'è che un libro o un autore "ha successo"? verrebbe da dire, quando vende. Ma se vende, è automaticamente "buona narrativa"?
Moccia e la Tamaro vendono.
E forse, due paroline sulle case editrici, che più o meno arbitrariamente decidono il futuro di un'opera e di un autore in pochi attimi, andrebbero spese.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Holetto l'intervista, e devo dire che non mi convince. In fondo, cosa dice Eco? Nulla, afferma semplicemente una visione relativistica della narrativa. Francamente, io apprezzerei molto di più una presa di posizione, un chiaro giudizio per quanto discutibile, perfino errato. Per esprimere un giudizio, soprattutto in ambito letterario, non bisogna pretendere di avere la verità in tasca, basta avere occhi per leggere, un proprio personale gusto. Io mi spingo fino a dire che si può anche precedere il giudizio dei posteri: perchè escluderlo?
Devo aggiungewre infine che mi pare che Eco non abbia più nulla da dire, e che utilizzi la sua sconfinata erudizione per rimanere al centro dell'attenzione mediatica.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Comunque esistono bravi autori,solo che non vengono ben pubblicizzati;inoltre bisogna cercare di avvicinare la popolazione alla lettura e può andar bene ,anche con gli e-book.Saluti a presto

Anonimo ha detto...

ciao Adriano,
non ho letto l'articolo in questione... quindi non posso fare commenti, sorry,
ma sto leggendo il suo ultimo lavoro "Il cimitero di Praga" e non ho ancora capito se mi piace... ti farò sapere... ciao ciao..

Zio Scriba ha detto...

Ha ragione Cucinotta: da uno come Eco mi aspetterei giudizi più coraggiosi. Cos'ha da perdere un personaggio così? Perché cazzeggia come fosse un diplomatico d'ambasciata?

Per quanto riguarda l'Eco autore, l'ho sempre considerato più un super-erudito che non uno Scrittore (due entità, secondo me, distanti anni luce), anche se gli sarò sempre grato per l'emozione adolescenziale che mi seppe regalare con Il nome della rosa, un prodotto magari furbo ma confezionato alla perfezione (mentre i successivi romanzi mi hanno tutti, ciascuno in modo diverso, deluso)

Silvia ha detto...

Salve Adriano, passo spesso dal suo blog, perchè i suoi articoli sono di mio gradimento, non credo invece che nel mio blog ci sia materiale che faccia riflettere,comunque la ringrazio per la visita, e mi scuso per gli errori presenti nel mio blog, ma spesso il mio piccolo blog, riesce a farmi dimenticare quello che ho, è la mia valvola di sfogo.

Carla, i colori...pensieri della mia mente. ha detto...

Sono un pochino fuori tema..penso che molti autori, ed anche Eco dovrebbero riuscire a porsi in modo più semplice ai lettori.
Non è questo forse il motivo per cui la narrativa è penalizzata?
---------
Sul blog degli artisti Cosimo mette a disposizione unb suo lavoro artistico...se vuoi ripassare..ciaoooooo

Mariolino ha detto...

Io ho letto Pinocchio, un capolavoro poliziesco di distratte sottovalutazioni e a Bordighera venivo al salone dell'umorismo, ma ho anche dipinto cancelli e cancelli a Vallecrosia. Non si può essere tutti grandi narratori, occorrono anche quelli che tirano le righe ... poi gli altri ci mettono le note, e se son bravi anche racconti interi.

Alberto ha detto...

Eco dice anche questo
In realtà non credo al declino della letteratura e non credo che si possano fare previsioni per così dire scientifiche. Se un'opera è importante lo si sa di solito cento anni dopo che è stata scritta.
E allora come possiamo valutare un'opera?

Costantino ha detto...

Umberto Eco è sicuramente un pilastro della
nostra letteratura contemporanea.
Mi aggiungo a coloro che però,a volte,preferiscono letture meno complesse.

Sara ha detto...

Ottima segnalazione, la trovo a quest'ora tarda, ma la leggo volentieri!!!
sara

Nou ha detto...

Grazie per la segnalazione. Mi sarebbe spiaciuto perdere l'articolo su Eco e anche questo post.
Ciao Nou.

premio petrolio ha detto...

Tocca a noi. Alla fine siam sempre noi a determinare il successo e la soddisfazione di uno scrittore. Acquistando, assistendo (quando si può) alle presentazioni, facendo pubblicità personalmente, ho concesso ad autori minori il giusto riconoscimento! Al diavolo tutti gli altri che pur non proseguendo nella loro opera: 'dare' e trasmettere, continuano ad occupare la scena internazionale! Non ce l'ho con lui in particolare ma credo nel diritto di ogni artista di occupare uno spazio illuminato dai riflettori, e nel dovere di chi ha già preso tanto di farsi da parte, nel momento in cui riconoscesse (?) i suoi limiti!

Curly ha detto...

Non ho ancora letto l'articolo ma lo farò. Eco non mi sta molto simpatico, mi da l'impressione di uno che pensi di essere l’unico “vero” scrittore. Insomma quando lo leggo o lo sento mi da l’impressione di essere arrogante, ma forse è solo un’impressione. Per ora i suoi libri non mi hanno mai fatto “impazzire”, ma… come diceva Confucio: solo gli stolti non cambiano opinione!

Maria Ianniciello ha detto...

Non ho letto l'articolo, grazie per averlo segnalato. Lo farò presto :-)

Unknown ha detto...

concordo con chi mi ha preceduto. Eco poteva "osare" un giudizio sulla narrativa contemporanea, "rischiando" un pronostico. Un grande scrittore è sempre figlio del proprio tempo, ma non si limita a raccontarlo, lo "scavalca", anticipando il nuovo. Quindi può non essere capito dai suoi contemporanei quanto dai posteri. Un abbraccio

Achab ha detto...

Ciao Adriano,mi piace molto Eco,e trovo il suo stile di scrittura meraviglioso e avvincente,ma trovo giusto il tuo punto di vista.
Buona serata.

garabondo ha detto...

ho letto come consigliato l'articolo di Eco, che amo come persona pensante e che amo meno come romanziere.
per devianza leggo anche i manifesti funebri.
e ritengo sempre che non esista un genere letterario minore o maggiore.
esistono i generi ed ad ogni sensibilità il suo.
penso sia importante leggere per sentire altre ragioni, ed imparare che ci sono.
ritengo questo il dono principe del leggere.
(ahi che dolor se penso a quelli che leggono per farsi l'idea.)
ciao adriano e ancora grazie

Emilia ha detto...

Ce ne fossero tanti come Eco, lo leggo volentieri anche se non deve essere preso come uno che ha sempre ragione. Mi è difficile però entrare nel merito di quello che dice, perchè mi sento impreparata. A me piace leggere, ma davvero non saprei dare giudizi di merito.
Grazie per i tuoi sempre preziosi suggerimenti
Giulia

Sandra M. ha detto...

Ho cliccato sul tuo link e letto l'articolo di Eco. Grazie . Letto senza troppa fatica... e, per Eco, cosa non sempre scontata.
Noto che sembra non voler scontentare nessuno mentre fa nomi su nomi, in particolare di autori contemporanei.
Certo è, come dici tu, che il genere "giallo" appare ancora ...come dire...sottovalutato ?

Ady ha detto...

d'accordo con petrolio, il passavoce è essenziale per un libro, non v'è pubblicità che regga, ma l'avete vista quella di Alfonso Luigi Marra, che consoco personalmente, forse, chissà il libro non sarebbe neanche male, ma chi ha più il coraggio di leggerlo. Eco, bontà sua è l'autore italiano più letto in patri, dopo di lui solo faletti, dunque non mi sento affatto di criticarlo.

Tizyana ha detto...

Ciao, interessante, concordo con le tue considerazioni.Buon fine settimana.

Tomaso ha detto...

Ciao Adriano, prima di tutto, ho rimesso il tuo link nei blog che seguo, non lo so come sia successo che non ceri più, ora spiega il perché non vedevo quando scrivevi un nuovo post...
Io qui non seguo i giornali italiani quello che so è solo quel po di TV, comunque trovo interessante quanto affermi.
Buon fine settimana caro amico,
Tomaso

riccio ha detto...

grazie di aver illuminato una parte della mia area cerebrale immersa nella lettura di riviste e romanzi come "La Psichiatra", che a me sta piacendo molto ,non so se lo hai letto è di Wulf Dorn..Infatti Eco nn l'ho mai letto, ma penso che nella biblioteca di mia mamma ci sarà qualcosa di lui ..e magari leggerò anch'io!
buona serata

luigina salmaso ha detto...

ciao..interessante e riflessivo il tuo articolo... Eco mi è sempre piaciuto, però non ho letto gli ultimi libri...ciao..luigina

Unknown ha detto...

Per me Eco sarà sempre 'Il nome della rosa'. Leggendo gli altri suoi libri ho avuto l'impresione che la sua cultura e la grande erudizione lo abbiano portato ad essere una sorta di cronista di fatti e periodi che hanno destato il suo interesse.
Cristiana

Gianna ha detto...

Condivido quando Eco afferma: È sempre difficile pronunciare giudizi sul proprio tempo. Se pensiamo alle tre corone della letteratura...

riri ha detto...

Vidi Eco anni fa al Salone del Libro di Torino, mi piacque, anche se ad essere sincere fino in fondo è un personaggio difficile, i suoi libri sono (a parer mio) solo per persone con profonde basi culturali, personalmente li trovo "complessi".

Unknown ha detto...

ciao Adriano, passo per lasciarti un salutino di buon inizio settimana! P.S. visto che gallerie fotografiche dalle mie parti??? :)

Silas Flannery ha detto...

Mi stuzzica l'idea che il nostro Proust venda mille copie, in particolare.
Io, per la mia attitudine a divorare libri semisconosciuti, mi ci sarò imbattuto, forse.
Mi affascina l'idea di scovare scrittori poco conosciuti.

Mariolino ha detto...

Adrià a te per farte scrive te devo pagà.
vabbè che stai in pensione ma un posta a settimana lo dice pure a ciggielle chessedeve fà

L'angolo di raffaella ha detto...

Ciao Adriano,
mi hai incuriosito, ho letto l'articolo su Repubblica e concordo con te.
Sarò impopolare, ma Eco non mi attrae molto per le sue idee, ma gli do atto di un'immensa cultura.
Ti auguro una felice settimana

ilMaLe ha detto...

Penso che un buon romanzo horror, thriller, western, fantascientifica e, perchè no, comico possa valere più di un una poesia messa in prosa per il vezzo letterario dell'autore. La cultura deve essere a 360 gradi, solo così può essere ridistribuita a tutti. Poi ci sono assessori come quello alla cultura della provincia di Venezia che rovinano tutto con scelte scellerate.

Trippi ha detto...

Una grande testa, un grande scrittore e oratore, indimenticabili e indimenticate le sue lezioni e le adunate semiotiche in Università Cattolica. Lo adoro!

Lorenzo ha detto...

Condivido nell'articolo di Eco la tendenza a elogiare gli scrittori solo dopo scomparsi. Magistrale l'esempio su Sanguineti, fra l'altro erano insieme nel gruppo '63.
Il motivo è semplice, da morti non hanno nulla da controribattere e da qualche anno i soliloqui sono di moda:)

Lorenzo

ombreflessuose ha detto...

Non amo molto leggere Eco ( perdo la concentrazione). Ma la sua Statura è indiscutibile
Lieta giornata
Ombre