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martedì 20 febbraio 2024

Good Morning Babilonia


"[...] uno scrittore messicano, Federico Campbell, mi ha dato la risposta: ricordare è lo stesso che immaginare. Non sono capace di scrivere romanzi, ma c'è forse qualcosa di più fantastico della realtà?" così si è espresso Federico Scianna, valente fotografo e grande amico di Leonardo Sciascia, con Michele Smargiassi, che ha riportato la frase nel suo articolo Scianna. Scrivere, che bella visione, apparso su il venerdì di Repubblica, n° 1730, del 14 maggio 2021.

Si tratta di un'espressione che spinge per ad attingere ai ricordi di racconti uditi in questo lembo di ponente ligure che va da Bordighera al confine con la Francia e comprensivo dell'entroterra: fatti non necessariamente accaduti da queste parti, ma in ogni caso rammentati da chi in questa terra era nato o era venuto ad abitare.

Piccole cose - ben inteso - ma anche inediti più o meno singolari.

Riemerge, in tale contesto, la spinta a proclamare - con alquanta spavalderia! - che la storia si compone di mosaici realizzati con tante minuscole tessere. A prescindere - logicamente - da attestazioni di ordine letterario o di afflato lirico.

Qualche esempio, allora, magari abborracciato.

La fuga di una coppia di giovani, poco più che adolescenti, a cavallo tra Ottocento e Novecento, da un paesello arroccato in altura per coronare un contrastato sogno d'amore. L'idillio finito. Un paio di figli in collegio ad Alassio. La fuga di lui negli Stati Uniti. Il suo ritorno per partecipare alla Grande guerra. Un altro viaggio, definitivo, oltre oceano. Quali intermezzi, alti e bassi di carattere economico. Una nuova famiglia negli States. Fratellastri e loro discendenti che tempo dopo si conoscono. Un trama degna, anche se più leggera, di Good Morning Babilonia dei fratelli Taviani.

Gli eventi di un bersagliere, non più di leva, di un altro nostro piccolo borgo. Ad iniziare dall'obbligo che più di un secolo fa questi soldati avevano di svolgere, una volta conclusa la ferma, ulteriori periodici addestramenti. Fu così che ebbe occasione di conoscere o di vedere da vicino i protagonisti del famoso caso della contessa Tiepolo. Nel grande conflitto portò in salvo sulle spalle il compaesano gravemente ferito della vicina vallata, il quale serbò sempre grata memoria anche ai suoi discendenti. Ebbe a compiere qualcosa del genere anche con un suo ufficiale a cui, quando presente al soggiorno militare in Sanremo, in seguito con una figlia faceva spesso visita, recando modesti doni prodotti nella sua campagna: seppe, poi, che da generale fu uno degli eroi tra gli italiani che si opposero ai tedeschi in Corsica dopo l'8 settembre 1943.

Cugini che durante la Grande guerra si ritrovarono insieme - come attesta la fotografia qui pubblicata (si vedano le crocette da loro, o da qualche loro familiare, apposte a ricordo!) - nella stessa truppa specializzata e che riuscirono a tornare indenni in questa Riviera: uno dei due si spostò poi a ponente di qualche chilometro per emigrare in modo definitivo a Nizza.

Il pescatore, in seguito floricoltore, destinato ad aiutare ebrei stranieri in fuga dall'Italia, che ai premilitari imposti dal fascismo si presentava scalzo, sostenendo che in famiglia non c'erano soldi per le scarpe, di modo tale che regolarmente veniva rimandato a casa.

Un bambino di cinque anni che dall'altura di Collasgarba assiste all'avvio del terribile bombardamento aereo su Nervia. Subito dopo, con la famiglia, sotto un robusto tavolo in un vano seminterato adiacente al soggiorno. Il nonno vuole vedere o chiudere ancora qualcosa. Una pioggia di microscopici pezzi di vetro lo investe in pieno (ed il medico avrà il suo bel da fare per rimuoverli tutti!): un ordigno aveva appena scavato una profonda buca davanti alla Villa.

Adriano Maini

giovedì 8 febbraio 2024

Uno sciopero storico, un corteo di provincia, alcuni attenti fotografi, un poderoso archivio


Gli scatti qui pubblicati sono riferiti al corteo sindacale unitario per lo sciopero generale nazionale sulla casa - un evento centrale di quell'"Autunno Caldo", ormai entrato nella Storia - un corteo che ebbe luogo in Ventimiglia (IM) mercoledì 19 novembre 1969. 

Le fotografie in questione provengono dal munitissimo archivio di Alfredo Moreschi, ma una loro ulteriore specificità verra spiegata più avanti. 

In effetti, Moreschi non ricordava più in quale occasione fossero state fatte.


La spiegazione è stata fornita da Lorenzo Trucchi, all'epoca Segretario della Camera del Lavoro di Ventimiglia, in seguito Segretario Provinciale della CGIL, dal 1985 consigliere regionale della Liguria per due legislature.


Lorenzo Trucchi non appare in nessuno degli scatti repertoriati, anche perché si trovava in quell'occasione sulla FIAT 500 - la sua! - che apriva il corteo.





Lorenzo Trucchi sarebbe poi stato uno dei tre oratori del comizio conclusivo della manifestazione presso il Mercato dei Fiori - oggi Mercato Annonario - di Ventimiglia.


Si dà il caso che in quel torno di tempo un gruppo - qui sopra se ne riportano i nomi - di amici fotografi - e forse l'unico professionista era Moreschi - si cimentavano nella realizzazione di una documentazione che viene proprio da definire neorealista.




Sembra opportuno, allora, pubblicare - a titolo di esempio - qualche altro scatto di quel sodalizio, scatto, però, non riguardante il citato evento della città di confine.

Adriano Maini