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venerdì 1 giugno 2012

Suor Juana Inés de la Cruz


Come recita anche Wikipedia, da cui ho tratto la presente fotografia di un suo ritratto fatto nel 1750 da Miguel Cabrera, Juana Inés de la Cruz, nata Juana Inés de Asbaje y Ramírez de Santillana (San Miguel Nepantla, 2 dicembre 1648 o, secondo altri, 12 novembre 1651 - Città del Messico, 17 aprile 1695), è stata una religiosa e una famosa poetessa messicana.
Figlia illeggittima di un nobile spagnolo e di una donna analfabeta, la quale é, però, in grado di dirigere una masseria e che nel 1655 vive con un altro uomo, Juana già a tre anni, con la complicità di una sorella maggiore e di una maestra, impara a leggere all'insaputa della madre.
Vorrebbe tentare di proseguire gli studi, sino all'Università, travestita da ragazzo, cosa impossibile e molto pericolosa a quel tempo. La madre, ormai ben convinta della bontà delle aspirazioni della figlia, la manda dalla sorella a Città del Messico, dove la fornita biblioteca del defunto nonno svolge una funzione fondamentale nella preparazione di Juana.
Risulta difficile, da qui in avanti, riassumere la sua pur breve vita, tanto ricca di avvenimenti importanti quanto é straordinaria la sua personalità, nella quale prevale un temerario, per l'epoca e l'ambiente, spirito libero.
Sostanzialmente autodidatta, presentata nel 1664 alla nuova Corte dalla zia, entra nel gruppo delle dame della Viceregina, dove viene accreditata del titolo di "amatissima". Compone versi, dedicati alla grande nobile, molto apprezzati anche dal Viceré, che riconosce in varie occasioni il talento della fanciulla.
Nel 1667, tuttavia, Juana abbandona la Corte ed entra in convento. Da parte degli studiosi si ritiene prevalente in questa scelta una motivazione di ordine pratico, perché imminente un possibile cambio di Viceré. Senonché, Juana, che pur in quel Messico potrebbe, ancorché figlia illeggittima, contrarre, come fanno invero due sue sorelle, matrimonio, lascia scritto che non sente attrazione per tale istituto, ma, anzi, cerca con l'opzione messa in atto la tranquillità necessaria per dedicarsi alla sua intensa attività intellettuale.
Sarebbe interessante entrare in molti particolari, quali aspetti del costume e del diritto, specifici allora in quell'area geografica. Ancor più la corposa produzione lirica di Juana, che le assicura subito grande fama. Intenso anche il suo rapporto con una nuova Viceregina. Siamo nel Barocco. Juana si occupa anche di teatro, ma il vescovo, memore dell'avversione pontificia di quegli anni per qualsivoglia forma di coinvolgimento femminile in materia, già da questo presupposto inizia a covare rancore verso Juana.
Il fatto é che Juana difende, come può, senza giri di parole e non celandosi dietro pseudonimi, la dignità della donna, soprattutto rivendicando il diritto ad un'istruzione paritetica a quella maschile. 
Molto significativi, allora, i seguenti versi di Juana:

"Stolti uomini che accusate
la donna senza ragione,
ignari di esser cagione
delle colpe che le date;
(...)
Io molti argomenti fondo
contro le vostre arroganze,
ché unite in promessa e istanze
l’inferno, la carne e il mondo".

Infine, quel vescovo, sfruttando diversi fattori, non ultimo l'ennesimo avvicendamento di governatori, e taluni inevitabili errori della donna, riduce, anche mediante umiliante confessione, Juana al silenzio e alla rinuncia ai suoi amatissimi studi, non senza aver prima espropriato e venduto suoi beni, come biblioteca e strumenti musicali: era stata, infatti, agitata l'accusa di eresia, a quel tempo sul serio temibile.
Juana muore di peste il 17 aprile 1695, dopo essersi prodigata per altre consorelle colpite dallo stesso morbo.
Mi sembra, infine, molto significativo che Octavio Paz, in "Suor Juana Inés de la Cruz o le insidie della fede", abbia voluto dedicare la sua meditata attenzione alla figura di questa donna, su cui, forse é opportuno tornare.



25 commenti:

Gente Comune ha detto...

Una suora degna di essere ricordata ad esempio.
Un abbraccio per domani.

Tomaso ha detto...

caro Adriano molto interessante questo racconto del tempo l'ontano, una suora degna di quel nome.
Ciao e buon fine settimana amico.
Tomaso

Grazia ha detto...

Veramente un gran personaggio questa suora che tu hai saputo così ben ritrovare negli archivi della memoria storica. E, come sempre, grazie

Tiziano ha detto...

Ciao Adriano nel tuo blog vedo e leggo sempre cose nuove ed interesanti come la storia di questa
suora che merita di essere ricordata.
buon due giugno.

Enrico zio ha detto...

Storia interessante mi era completamente sconosciuta. Quante nefandezze furono compiute specialmente nei confronti delle donne che cercavano di acculturarsi.
Ciao buon fine settimana
enrico

Massimo Caccia ha detto...

Chissà perchè le grandi anime soffrono sempre a causa dell'ottusità di che è mentalmente ristretto.
Interessante figura.
Buon fine settimana

Francesco Zaffuto ha detto...

Che lunga strada hanno dovuto fare le donne, e quanta ancora ce ne sta di fare ...

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Una donna, una religiosa ma soprattutto una persona che ha lasciato un'impronta.....
La poesia è molto profonda,ricca di spunti riflessivi e meditativi
Un abbraccio Adriano!

Unknown ha detto...

quanta parte di umanità è stata ridotta al silenzio? quanta parte ancora oggi vorrebbe urlare e tace?

Gingi ha detto...

Le donne, madri, suore, figlie, vedove, artiste, sante,... tutte tutte il motore del mondo e spesso del bene.
Un sorriso Gingi

Carmine ha detto...

non è che ora chi ha cultura venga visto meglio ma almeno non ti accusano di eresia e ti riducono in povertà

Ambra ha detto...

Deve essere stata una di quelle grandi donne di cui è piena la storia, combattive, coraggiose, controcorrente,che hanno pagato spesso con la propria vita la loro ansia di libertà e la loro intelligenza.

il monticiano ha detto...

Una storia triste e commovente ma anche bella dove spicca la bellissima figura di una donna così talentuosa.

Krilù ha detto...

Ho trovato interessantissimo questo tuo post, su una ammirevole figura di donna che mi era totalmente sconosciuta.
Leggerti è davvero istruttivo, perché mi apri orizzonti che con molta probabilità da sola non andrei mai a cercare.

ombreflessuose ha detto...

Aveva pienamente ragione la graziosa e sensibile Juana a poetare così: Stolti uomini, avete ... Visto il comportamento del vescovo. Una figura che esalta
ancor di più la grazia e l'animo femminile.
Mi piace molto questa tua "notizia"
Un abbraccio
Mistral

luigina salmaso ha detto...

ciao ..non conoscevo la vita di questa suora, che ha dato un bell'esempio divita...ciao..luigina

upupa ha detto...

Non conoscevo la storia di questa donna,una suora che si distingue!!!!!!!!!!!!

Tina ha detto...

...e seguendo le diatribe che si stanno svolgendo tra il vaticano e le suore americane... non è cambiato niente, se leggiamo bene le dottrine, pare proprio che Dio odi le donne e lo esprima per bocca e azioni dei suoi rappresentanti in terra.

Questa figura non la conoscevo, notevole.

Buona serata Adriano ,-))

Pupottina ha detto...

ciao Adriano
buon inizio settimana.
è davvero un bel personaggio questa suora e merita di essere ricordata.
sempre utilissimo Wikipedia! guai se non ci fosse! è un'ottima fonte!

Elio ha detto...

Vedo che per un momento hai abbandonato la tua amata Riviera. Ma è un vero piacere leggere questo post su un personaggio che conoscevo. Certo che la Chiesa ne ha sempre fatti di processi. Vediamo cosa farà del segretario particolare del papa (lol). Bravo Adriano, come al solito aggiungerei. Buona giornata.

Adriano Maini ha detto...

Il femminismo ante litteram di Suor Juana Inés de la Cruz su Wikipedia non é neanche accennato, invero. Così come non vi sono riportati i momenti salienti della sua vita monacale.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Non conoscevo questo storia e grazie di averla condivisa con noi.
Saluti a presto.

Sandra M. ha detto...

Grazie Adriano,che magnifico ritratto hai tratteggiato!

Gianna ha detto...

Bel post Adriano, questa suora è stata antesignana della rivalutazione al femminile...ma quanto resta ancora da fare.

skip ha detto...

Una donna determinata ed intelligente che ha precorso i tempi.
Grazie per averla ricordata .