Ho sempre avuto, forse perché appartengo ad una famiglia di ferrovieri, un rapporto particolare, ancorché discontinuo, con i treni.
E da anni mi è capitato in buona sorte di abitare vista mare, passeggiata, Costa Azzurra (dall'altra parte!), strada ferrata, stazione e ... altro ancora.
Per dire, proprio poco fa ho visto transitare il trenino a trazione diesel (alla faccia dell'ecologia, insomma!) che via tunnel del Col di Tenda e Ventimiglia prosegue sino a Taggia, passando per Vallecrosia, Bordighera e Sanremo. Quello di cui per il passaggio in Val Roja ha parlato Rumiz in un suo bel viaggio-reportage di qualche anno fa.
La stazione di Sanremo, settembre 1956 |
Su quel trenino, quando facevo il pendolare ancorché di breve tragitto, ero infine, dai tempi in cui da bambino mi era già capitato, tornato a fianco di un macchinista per guardarmi con angolo visuale diverso i pochi scorci panoramici che rimangono dopo l'avvenuto spostamento a monte della ferrovia tra San Lorenzo al Mare ed Ospedaletti: il tutto ha consentito la realizzazione di una bella pista ciclo-pedonale di circa ventiquattro chilometri, dalla manutenzione un po' trascurata, anche perché non facile.
Ma chi, viaggiando su un particolare mezzo adibito solo a quello che oggi chiamano Regionale, ha l'accortezza di prendere posto sulla prima carrozza, potrebbe avere l'occasione di buttare un po' l'occhio, se la porta di comunicazione con la cabina è rimasta aperta, sulla diversa prospettiva dei ferrovieri...