Avevo intenzione da tempo di scrivere questo post, che con lo sdegno provato per la barbara esecuzione di ieri mattina (ora italiana) in Virginia di Teresa Lewis, una donna insana di mente e conseguentemente e logicamente innocente, potrei anche titolare "Contro la pena di morte. Senza se e senza ma" e comporre con parole diverse da quelle che avevo da prima in mente, ma, dopo avere subito imprecato su Twitter contro quell'assassinio "legale" (altro non é la pena capitale!), mi sono detto che almeno un momento di riflessione lo dovevo mandare avanti.
Ho idealmente destinato alla grande maggioranza degli statunitensi, che si tengono cara quella atroce consuetudine, che non si chiedono se ci sia qualcosa di sbagliato nell'avere una popolazione carceraria di tre milioni di rei (un cittadino ogni cento, dieci volte di più che in Italia!) in uno stato dove si vendono armi a tutti come se fossero noccioline e che vivono una vita fredda ed arida, fiocamente illuminata dall'evoluzione storica delle sdolcinate commediole hollywoodiane, quella colorita e volgare espressione che nella versione inglese tutti in tutto il mondo imparano subito. E che James Ellroy usò qualche anno fa a a marchiare quella barbara istituzione di sicuro nel caso specifico in conclusione di un suo agile libretto, nel quale, ricostruendone la tragica vicenda, spiegava come dall'alto della sua ormai acquisita fama di autore avesse inutilmente cercato di impedire l'esecuzione di un giovane di colore da lui ritenuto non colpevole. Solo che, da quel poco che so dell'attuale vita privata di Ellroy, dubito che sia in ogni occasione veramente contro la pena di morte
Ho da sempre sinceramente, ad usare un eufemismo, provato grande difficoltà, ma qualcosa del genere ho sempre nutrito anche per tante vicende e per tante rappresentanze ufficiali del consesso umano, a ritenere la nazione americana autenticamente civile, come ripetutamente viene affermato da fonti autorevoli in rapporto a leggi, consuetudini, comportamenti ufficiali per quanto attiene democrazia e legalità: e non solo per la sadica soddisfazione di governanti e governati di quel grande paese ad applicare proterviamente la pena di morte.
Da tempo mi tornano alla memoria due immagini contradditorie, forse in termini moderni maggiormente emblematiche di tanti travagli. L'interpretazione distorcente dell'inno americano fatta dalla chitarra di Jimi Hendrixx, oggetto subito di tanto scandalo, ma forse atto d'amore artistico per la propria terra natale. E la scena finale de il film "Il cacciatore" di Cimino, in cui quel gruppo di amici, pensando a due di loro morti perché diversamente travolti dalla follia della guerra in Vietnam, ascoltano la versione ufficiale di quella marcia musicale, ma non so (ambiguità della settima musa?) se si sentono stranieri e addolorati perché di origini slave o invece acriticamente inquadrati nella "american way".
Alcuni autori hanno sostenuto che il genere western sia una potente metafora dell'amore per la natura e per la libertà individuale: sentimenti condivisibili di sicuro, ma poi un pensiero moderatamente civile corre subito al massacro dei nativi, che gli americani già iniziarono a perpetrare quando erano ancora sudditi di sua maestà britannica e che il loro cinema ha iniziato a compiangere solo da poco.
La storia e gli atti formali degli Stati Uniti, dalla Dichiarazione d'Indipendenza al contributo enorme arrecato per stroncare nella seconda guerra mondiale la minaccia nazi-fascista, sono ineludibili e chiari nei loro significati profondi. Ma altrettanto ineludibili e chiari sono o sono stati su un versante negativo altri fattori, quali (a trascurare un pregresso imperialismo che nella unilaterale guerra all'Iraq e nella cinica lotta ai narcos - l'altro giorno é stato ucciso con raffinati mezzi di guerra moderna il capo delle Farc colombiane, responsabile tra l'altro del sequestro della Betancourt - e ai terroristi ha trovato i suoi colpi di coda) un apartheid, conseguente all'abolizione della schiavitù, durato in pratica sino ai nostri giorni, e un'esaltazione sfrenata di un competizionismo sociale ed economico, magnificato anche da filosofi e da storici dell'economia, nel quale probabilmente affonda le radici l'insensibilità diffusa, popolare ed istituzionale, con rare eccezioni, verso gli emarginati e i derelitti di ogni etnia.
Difficile sfuggire al fascino di certo cinema, di certa letteratura, di certa musica, anche di certa arte figurativa nordamericani. Ripensandoci, le ispirazioni più autentiche derivano dalle interpretazioni date alle incommensurabili contraddizioni di quel grande paese.
Amore e grande critica, se non, talora, odio, allo stesso tempo allora verso gli americani. Grande attenzione, sempre, comunque!
Così é la vita!
Così é la vita!
39 commenti:
Fatte le debite (e mostruose) proporzioni, "l'amore per la natura" degli sterminatori di pellerossa mi ricorda un po' "l'amore per la natura" rivendicato dai nostri fucilatori sportivi domenicali di pettirossi...
Bella la tua analisi sull'America, paese complesso in cui convivono la suprema intelligenza illuminista e anticlericale dei Padri Fondatori e la gretta bigottaggine cretina dei vari bush...
Per NON essere antiamericano mi basta pensare a quanto ci hanno dato nella letteratura e nel cinema (per non parlare della seconda guerra mondiale) ma certo di peccati imperdonabili ne hanno sul groppone, da quanto fatto a nativi e africani al sostegno ai peggiori dittatorelli sudamericani, dal produttivismo e consumismo demenziali (che han prodotto una generazione di milioni di schiavi seminomadi e di adolescenti obesi) fino al nocciolo della questione di questo post: la barbarie della pena di morte. Anche se non mi piacciono slogan del tipo "nessuno tocchi Caino" (che a me suona sempre come un sospetto "Fanculo Abele") io sono contrario alla pena capitale per il semplice motivo che a mio parere la Giustizia in assoluto non esiste e mai esisterà, e davanti a un'imperfetta e spesso corrotta macchina punitiva che si accanisce sui deboli, è indulgente coi forti, e spesso commette tragici errori, be', l'intelligenza ESIGE che questa macchina abbia dei freni, dei freni che, come minimo, le impediscano di uccidere. Ne basta uno su un milione, di innocente "giustiziato" per dire che la pena di morte è una merdosa e vergognosa barbarie, degna delle menti ristrette che ancora prendono alla lettera certi vergognosi e barbarici testi cosiddetti "sacri".
La giustizia come viene applicata in america è solo un atto di vendetta, non ha niente da invidiare alla tanto vituperata "legge del taglione".
Quando parlo di loro, non posso evitare di pensare che sono i discendenti dei primi colonizzatori, sappiamo che l'europa ha svuotato le patrie galere scaricandone il contenuto sulle coste americane, nel bene e nel male, direi più nel male che nel bene.
Leggendoti ho pensato a un libro "uomini e topi" e a un film "soldato blu"
E' un paese dove basta un "guru" per fondare una religione o una setta, vedi l'idiota che voleva bruciare il corano.
Ovvio che ci sono le menti lucide, ma resto del parere che sono dei magnifici tecnici e dei pessimi umanisti, con le dovute eccezioni.
Buon fine settimana Adriano ;-))
Complimenti per il tuo blog. Sono molto interessanti
i post che pubblichi. Ciao
Stefano di Semplici Conversazioni
Amore e Odio mi pare di capire...
anche a me... certe volte mi affascina e certe volte mi fa arrabbiare l'America...
Non ritengo necessario aggiungere molto altro a quanto hai già detto te, in maniera chiara ed esauriente e che mi trova perfettamente d'accordo. Spesso mi chiedo cosa significhi in realtà, il termine DEMOCRAZIA. Eviedentemente, ci sono interpretazioni personali in merito e credo che molti paesi, cosiddetti "grandi democrazie", farebbero bene a riflettere e ad agire diversamente.
Un saluto affettuoso ed un augurio di buona fine settimana
Cri
Mi ritrovo in ciò che osservi a proposito degli Usa ed apprezzo la scelta di iniziare a parlare di questa realtà geopolitica a partire dalla pena capitale. E', quest'ultima, sicuramente coerente con il passato lontano e con il presente degli USA. Certi "vizi" sono duri a morire, sono parte del tessuto "culturale" di quel territorio e continuano ad essere incoraggiati per questioni di ordine politico ed economico. Ricordo lo stupore e la rabbia provati dinanzi a immagini di documentari o film che mi mettevano davanti la questione, dandomi degli USA un'immagine molto diversa da quella edulcorata dei film anni '50 tramessi ossessivamente dalla Tv italiana e con i quali la mia generazione è cresciuta. Poi una decina di anni fa sono stata negli Usa, per poco tempo, troppo poco per farmene un'idea precisa. Ciò che mi è sembrato di cogliere, però, è la vastità e la varietà degli ambienti e l'impossibilità di ricondurre tutto sotto un un unico denominatore. E forse è proprio questa varietà che salva "l'America " agli occhi di chi la osserva.... Basta, altrimenti scrivo un post nel post. ... Adriano, è sempre bello fermarsi da te. Ti auguro una bellissima giornata.
Gli Stati Uniti sono una "democrazia" veramente strana e complessa.Io sono nettamente contrario alla pena di morte,anche perchè spesso sono morti innocenti, basta pensare a Sacco e Vanzetti e poi molti Paesi cosidetti democratici;predicano bene e razzolano male.
Ti auguro un buon fine settimana,saluti a presto
Le contraddizioni di quel grande Paese che sono gli Stati Uniti d'America ormai non mi destano più alcuna meraviglia. Quando vennero a "liberarci" insieme ad altri naturalmente, ebbi modo di capire il loro modo di considerarsi "liberatori" tanto è vero che non hanno mai cessato del tutto di liberarci. Direi meglio di colonizzarci.
L'ho già detto in altra occasione, basti pensare alle loro basi militari qui in Italia con tanto di armi nucleari.
Tutto il resto l'hai descritto molto bene in questo tuo post.
Già molto è stato detto; da te, con un'analisi lucida e chiara; dai commentatori, con argomentazioni che condivido. Un Paese , meglio dire un Continente, che racchiude anime diverse. Ci sono stata molte volte e, lo ritengo un privilegio, non solo come turista ma per motivi di lavoro di mio marito. Questo mi ha parmesso di avere contatti "reali" con la vita di ogni giorno di persone di ogni tipo. E le differenze sono enormi...tra un americano del New England ed uno di Cincinnati...tra un "cittadino" della costa orientale, uno di quella occidentale ed uno delle campagne del Minnesota. Molti Americani manco conoscono bene la posizione dell'Italia sulla mappa. Semplicemente non è importante conoscere ciò che "non è U.S. "...quanti disegnini della mappa d'Europa ho fatto su tovaglioli di carta, chicchierando intorno a un tavolo.
Ogni volta che sono andata ho provato dopo un po'come un senso di claustrofobia e la voglia di Europa... che dire della continua e martellante presenza di certi media (cnn, per dirne uno) sempre ed ovunque: molti americani non spengono il televisore manco quando dormono . Resta comunque un Paese che vorrei poter "battere in lungo e in largo a tappeto"...ma sempre con in tasca un biglietto per il rientro nell'amata Europa.
La pena di morte , che dire di più ...una assoluta anacronistica idiozia. Non avevo ami pensato a "Nessuno tocchi Caino" nel modo in cui lo avverte Zio Scriba, qui sopra...interessante "sentire" e ne va tenuto conto. Per me significa non Fanculo Abele ma "assurdo l'assassionio di stato" .
La pena di morte in Usa è stata sempre applicata indistintamente nei confronti di donne, giovani, anziani,minorati, handicappati. Schiavi neri linciati perchè accusati di stupri mai avvenuti. Donne messe al rogo perchè sospettate di essere delle streghe. Minoranze etniche perseguitate e decimate come gli indiani pellerossa a colpi di fucile dopo processi farsa... Troppo spesso la puritana america ha mascherato l'epurazione col bisogno di giustizia.
Ciò non toglie alla loro beltà.
Sic transit gloria mundi.
Alby
Direi che c'é stato un bel dibattito, al quale non avrei da aggiungere altro, se non dire di miei probabili prossimi post, più mirati su dei "dettagli", così come ho già cercato di fare in precedenti occasioni dove ho sfiorato l'argomento USA. Intervengo, comunque con una risposta "globale" viste le tante cose che avete scritto e non volendo io - come specifico dopo - entrare nel merito, non solo per cortesia, ma anche per scrupolo di coscienza. Mi sono riletto il post e ho notato che, magari con frasi un po' troppo sintetiche, ho cercato di mettere in evidenza i chiaroscuri della storia, in questo caso quella americana. Mi era venuto qualche dubbio. Ho magari (lo dico forse immodestamente) tante idee, belle o brutte che siano, per la testa, ma non una grande facilità di scrittura, come mi sembra abbiate invece un po' voi tutti. Non che, se avessi fatto troppo il "fazioso" ed avessi incontrato pareri molto critici, per me sarebbero poi cambiate le cose: i commenti sono commenti e vanno, salvo rarissime eccezioni, sempre rispettati! Ribadisco solo la mia netta avversione alla pena di morte. Che dire ancora? Vi ringrazio tutti e mi permetto di suggerire a tutti voi di riprendere, se ne avrete l'occasione, la materia nei vostri blog, perché avete svolto tutti dei commenti molto significativi. Appena riesco vengo a rendervi la visita. Ed ora, guardata la clessidra del mio pc, non posso che augurarvi .... buona settimana a tutti!
Quando vuoi vieni sul mio blog. C'è un premio per te.
Invece della pena di morte potrebbero usare il sistema "butta via la chiave" . Questo sistema renderebbe la grande America veramente un paese Grande... ed invece rimane un grande paese pieno di contraddizioni affascinante ma per questo non un paese GRANDE.
Ciao Adriano. ti ammiro .)
@Alligatore: pistaaaaaaaa!!!!!!
@ReAnto: Grazie per il commento (e avrai visto sopra in quale luce positiva io inquadri anche le eventuali critiche), ma ... look at also quanto ho detto di quanto ci acchiappo con lo scrivere. See you later!
Mi leggo con calma il tuo post e poi dico la mia, per quanto riguarda il premio "Happy 101" che ti ho assegnato è vero (ReAnto se ne intende), e comunque nel mio blog ho risposto su cosa è e su cosa si può fare ... niente scherzi, questa volta.
Ora che ho letto con calma anche questo tuo post sono strafelice di averti assegnato il premio. Gli statunitensi ci hanno colonizzato l'immaginario, come c'insegna il grande Wim Wenders, hanno vinto una guerra psichica, e da questo punto di vista c'è tanto da imparare. Hai scritto bene cose totalmente condivisibili, e trovo perfetto l'aggancio pena di morte/guerra, che non è altro che una pena di morte su larga scala, dove gli States si sono autodichiarati giudici ed esecutori mondiali, spesso inventandosi i reati (le cosìdette pistole fumanti). Da pacifista integrale quale continuo a dichiararmi, oltre ad essere contro la pena di morte sono pure contro l'ergastolo. Sempre e comunque (anche contro chi tentasse di farsi le scarpe e la borsetta con la mia pelle).
p.s. l'Alligatore è il coccodrillo americano, nativo però (pure cinese).
Al..e che si fa ? anche io sono figlio dei fiori e mettete i fiori nei vostri cannoni...ma ...
@Alligatore: Calma e gesso, dicevano quando avevo un verde età! Del premio avevo capito: e mi dai una bella responsabilità, anzi, devo tornare da te per ringraziarti. Avevo solo voglia di scherzare un po'! E dell'America in un modo o nell'altro, come già sopra preannunciato, tornerò a parlare.
@ReAnto: Parliamone!
L'America e le sue mille e più contraddizioni...Su SKY seguo molto il mondo americano. Ne rimango ogni volta sconvolta. Poliziotti violenti e psicopatici vari...Umanità varia e avariata. Si, lo so, non succede solo in America, ma è solo lì che si consumano determinate cose, che stare qui a spiegare sarebbe un post nel post.
Trovo sconvolgente l'ipocrisia americana che da un po' di tempo stiamo adottando anche noi.
Sono contro la pena di morte, qualsiasi sia il reato...Posso '''capire'''avere un mostro sotto le mani e non riuscire a fermarsi. Ma la sopressione organizzata no!
Cosa ci rende migliore di un assassino? Nulla!
Si punisce con lo stesso sistema chi si è macchiato di uno o più crimini e francamente lo trovo assurdo. Ancor peggio colpire chi ha sbagliato in quanto non capace di intendere e volere.
Mi domando come possa avvenire tutto ciò, per una come me, che si sente persino in colpa di schiacciare suo malgrado delle formiche è veramente troppo!
Bellissimo il tuo riferimento al film ''Il Cacciatore''. Una vera e propria chicca metaforica.
Veramente bravo!
Complimenti per il blog post molto interessanti...
Ti va uno scambio link?
Se sei d'accordo contattami!
[Re]write di Giovanni Greco
http://www.giovannigreco.eu
post lucido su un argomento delicatissimo. Anche io ho letto della storia (allucinante) di Teresa Lewis e ho anche sottoscritto la petizione per fermare l'esecuzione...per non duplicare il commento, quoto in toto le osservazioni di Zio Scriba!
@Al- se non dai neanche l'ergastolo che si fa? si perdona ?
@Nocole: Condivido il tuo intervento. E hai trovato la parola giusta per definire tanta parte del mondo americano: ipocrisia. Grazie!
@Giovanni Greco: Dovrei fare il tutto a breve!
@TuristadiMestiere: Grazie per "la mia lucidità". Credevo di avere scritto con troppa enfasi.
@ReAnto: Forse non dovrei intromettermi fra te e Alligator, ma anni fa' in Italia (quando si era più civili) si cercò di abolire l'ergastolo, che, di fatto, comunque, viene in oggi disapplicato: se la pena deve essere rieducazione (come dice la nostra Costituzione, non ancora abolita, e che su norme come questa non può essere modificata), trent'anni di carcere per gli omicidi sarebbero già un triste inferno!
fai bene ad intrometterti i blog servono a discutere anche Uno che ammazza e violenta un bambino di 4 anni e mezzo e che dice che lo rifarebbe..che vuoi rieducare ...vedi l'omicidio Allegretti
e il papà di Simone non sta passando un inferno ?
@ReAnto: Ripeto che per me vale quello che ho scritto subito nel post (e lo penso, io ateo, da quando ero bambino): la pena di morte é omicidio legalizzato. E ora aggiungo: é anche sadismo criminale istituzionalizzato!
Quindi, avevo capito bene, anche se avevo un po' celiato! Su un principio come quello che ho appena ribadito sono intollerante. Come lo sono per l'autoritarismo ed il razzismo. Su queste cose non faccio sconti a nessuno. Anche se non lo vado a strombazzare nei blog altrui!
guarda che io sono contro la pena di morte
@ReAnto: Caro amico, diciamo che ho capito (magari sbagliando! io!) che insistevi per farmi tornare sull'argomento. Aggiungo che, visto che ci sono, siccome sono principi duri quelli che prima ho enunciato e che andrebbero (secondo me) ogni volta ben motivati, cerco di ridurre all'indispensabile il mio propagandarli. O, forse, sono io che non riesco ancora a spiegarmi bene nei commenti, data la mia abitudine di scrivere i post alla "come vengono, vengono". Una buona notte!
tranquillo Adriano - sono argomenti che non possono essere liquidati con semplice commento ;o)
bellissimo post. Quando sono arrivata a leggere dell'inno di Hendrix e del Cacciatore chissà per quale perverso meccanismo mi è venuta in mente la scena finale di Full Metal Jacket, con la marcetta di Mickey Mouse.
@Reanto
Qui si rischia di andare fuori tema e non voglio abusare del post di Adriano, quindi dirò questa cosa e poi chiuso. Tra l'altro, Adriano ha risposto perfettamente per me; io ero stato molto chiaro: "sempre e comunque (anche contro chi tentasse di farsi le scarpe e la borsetta con la mia pelle)." Cip, ciop e ciaaaap!
p.s. mi conosci, e sai bene che io ho un'idea, ed è quella...stop!
Pace?
pace si ...io e Al siamo indissolubili ;)
buongiorno Adriano , buongiorno a tutti
ciao Adriano!
che bel post e che bel dibattito nei commenti!
c'è molto su cui riflettere e questo mi piace molto.
Buona domenica!!!
Ale
Wow! Ed é solo l'inizio delle mie spiritosaggini da queste parti!
Pace, pace, anzi, Peace and Love Not War, please ... l'America che ci piace!
Mettete i fiori nei vostri cannoni !
:D
siete tremendi!!!!
Alessandra
quoto Alesssandra
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