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venerdì 29 ottobre 2010

Roland Eagle


I fumetti sono sempre sulla cresta dell'onda. Anzi, si dice comics, mi pare. E' un bene, a mio avviso. Anniversario, 60°, dei Peanuts. Numero 600 di Tex Willer. Recenti rassegne. Prossime rassegne. In Italia. Chissà nel mondo. Si dice anche graphic novels e fumetti d'arte. No, questi tanti anni fa non c'erano. O erano minoritari e misconosciuti. Un po' li conosco. Ho letto, ma non assiduamente, Linus sin dagli inizi. Ma vorrei parlare di fumetti d'avventura scomparsi tanti anni fa. A me molto cari. Ma, forse, anche significativi di come é cresciuto il Paese. Come l"intrepido".
Premetto che oggi, a parte qualche buon tratto di pennino, farebbero sorridere. Mi affido alla memoria. Un po' per abitudine. Un po' giocoforza. Una breve ricerca su Internet mi ha confuso le idee. Io cercavo qualche immagine d'epoca. Qualcosa ho trovato, ma ho preferito usare un  qualcosa che infine ho recuperato tramite l'amico Bruno Calatroni, collezionista di Vallecrosia (IM). Ma il cambio di marcia dei periodici in questione mi sembra avvenuto ben prima.
 
Andando con un po' d'ordine. Visto che ho titolato questo post Roland Eagle. Che compariva nel citato "intrepido".
Roland Eagle era un giovane capitano di un veliero, anche a motore, che incappa in tante avventure nei Mari del Sud, ma in epoca contemporanea. Si potrebbe dire che gli autori gli hanno fatto prevedere in anticipo sui tempi le odierne scorrerie dei pirati di Malaysia ed Indonesia. Una storia (da me letta a singhiozzo, come quasi tutte le altre, come dirò dopo) mette addirittura in pista un giovane italiano (ricordo il cognome, Bragadin, e qui penso che la fantasia di chi scriveva non si fosse sprecata, visto che così si chiamavano illustri personaggi della Serenissima e l'ultimo difensore veneziano di Cipro) alla ricerca del padre che nella seconda guerra mondiale, nel fuoco della quale era scomparso, era stato comandante di un sommergibile.

Altri personaggi che ricordo bene erano Buffalo Bill, a lungo il mio preferito, Liberty Kid, altro eroe statunitense dell'Ottocento, il principe indiano Chiomadoro, che combatte anche contro i giapponesi nel secondo conflitto globale, ed un altro principe esotico che subito non mi piaceva molto. Comparivano tutti in storie a puntate de l"intrepido".

Qui la cosa si complica. Su Internet si dice che più o meno tutti questi eroi comparvero nel 1950. E su questo non ho titoli per discutere. Ma anche che la rivista cambiò di nuovo formato nel 1963, lasciando un po' di confusione sul fatto della scomparsa di quei personaggi.

Prendo nota che l"intrepido" ha avuto grande diffusione negli anni '90. Qualcosa avevo pur capito. Ma l'impatto che aveva avuto a metà anni '50, per lo meno nell'ambiente che io posso ricordare, fu veramente straordinario. Lo leggevano grandi e piccini. Lo si passava di mano in mano. E fu così che ne lessi (anzi, subito, a quattro anni, ne guardavo già le immagini) inizialmente un bel po'. Era forse un modo per tanta gente per avvicinarsi alla cultura. Già allora si diceva ai bambini di lasciare perdere i fumetti, specie quelli di guerra. E con Sordi in "Un americano a Roma" si era già vista (io lo seppi dopo, però) la satira anche sugli effetti dei fumetti (e/o di certo cinema) sulle menti deboli. Solo che mi sembra troppo facile obiettare che ci sono molti più "spostati" oggi rispetto a quell'epoca. E che un autore insigne come Umberto Eco abbia speso parole notevoli a difesa del fumetto, per lo meno di quello subito antesignano di quello di cui sto parlando io.

Sì, perché c'é tutta una storia su l"intrepido", fondato in era fascista nel 1930, allorquando ben presto su input di quel regime i fumetti d'importazione americana dovettero in fretta e furia italianizzare nomi e trame. Come per i celebri Cino e Franco (della Casa Nerbini). Alla faccia del copyright. E dello spessore delle storie. Con questo, però, sono entrato in un altro campo, affascinante, sì, ma su cui esistono molte pubblicazioni.

La mia é, invero, una rievocazione sul filo di una indistinta nostalgia. Vorrei aggiungere che cugini de l"intrepido" nella stessa Casa Editrice Universo nel periodo cui faccio riferimento io erano "Il Monello", edito sino al 1990, e "Albo dell'Intrepido", uscito, se non erro, abbastanza presto di scena. Mi interessa come aspetto singolare l'ultimo appena citato, specializzato in storie complete, in genere di guerra, ad uscita settimanale. E fu così che a metà anni '50 molti ragazzini e bambini italiani vennero a conoscere storie di soldati giapponesi nelle giungle, che non sapevano che il conflitto era già finito! Su "Il Monello" vorrei solo ricordare il cowboy Rocky Ryder. Su tutti e tre comparivano, inoltre, di solito nella quarta di copertina brevi strip comiche, anche importanti, quali "Pedrito El Drito", di cui sono riuscito a reperire di recente un reprint, "La piccola Zoe", "Tarzanetto": non ricordo, però, in quale ordine.

L"intrepido" mi entrò in casa in modo casuale e sporadico. Al pari di Topolino, che é tutt'altra vicenda. Ebbi la possibilità di vederne (data l'età), prima, e, presto, di leggerne tanti. Non ricordo se richiesi in famiglia di poter leggere con costanza una copia settimanale tutta mia. Probabilmente sì, con esito negativo per le supreme ragioni di dover leggere "Il Corriere dei Piccoli", periodico che rammento con molto piacere e molto importante; ma i bambini, si sa, sono esigenti. E fu così che di molte storie (de l"intrepido"), le quali erano a puntate, o non ho visto le conclusioni o mi sono perso gran parte delle trame. Perché le mie letture dei fumetti erano soprattutto affidate ai prestiti di tanti compagni di giochi, soprattutto di quelli che incontravo quando mi recavo dalla nonna materna a Bordighera (IM). Poi l'Albo andò a sparire e l"'intrepido" cambiò natura. Lo guardai ancora un po', poi persi interesse.

Erano già gli anni de "Il grande Blek" e di "Capitan Miki", tuttora "vivi e vegeti", ma che adesso trovo di una ingenuità colossale. All'epoca furono importanti anche loro. Al pari di altri. Tutti scomparsi. Come Pecos Bill. O Kinowa. Sempre parlando di western. Forse il grande cinema americano di genere ispirava al meglio i loro autori. Come fu per Tex. Per il quale il debito d'origine verso i film di John Ford viene riconosciuto. Che a metà anni '50 conoscevamo. Ed apprezzavamo. Ma che costava più caro degli altri. Anche nella versione originaria a strisce. Come di recente ha riconosciuto Sergio Bonelli. Per cui non si leggeva molto. E poi i fumetti comici, che forse risentivano di tanto cinema italiano, Cucciolo, Tiramolla. Qualche tempo fa ancora presenti. Ed altri di derivazione, credo, americana, come Picchiarello.

In tanti, insomma, ci siamo cresciuti con quei fumetti. E non ce pentiamo affatto. Io, poi, che prediligevo quel Buffalo Bill, che nella memoria rivedo oggi reazionario come nella realtà storica, tenevo d'istinto per gli indiani anche nei giochi dell'infanzia. Crediamo di essere cresciuti bene. Solo che non é rimasta quasi traccia di quei fumetti. O non ho cercato abbastanza. Tante volte passando in Via Washington a Milano, dove, in uno slargo, ha sede la Casa Universo, ho avuto la tentazione di tentazione di andare a vedere un po', ma mi ha trattenuto il pudore dell'adulto. C'é poco anche in termini di antiquariato, se ricordo bene. Che comunque dovrebbe avere un costo non indifferente. Agli albori dei Comics a Lucca, mi sembra di ricordare, un insigne collezionista mi disse che erano altri i fumetti ricercati. E ci credo. Quelli anteguerra. E quelli subito dopo la guerra. Comunque. Si ristampa di tutto, a prezzo più o meno accessibile, in Italia. Ma alcuni di quei fumetti, no. Forse ci hanno provato più di venti anni fa: trovai, infatti, una copia in reprint in inserto a qualcos'altro. Poi, basta. A me per lungo tempo - avendo subito sui miei vent'anni in un trasloco, che mi vide assente, la perdita dei fumetti che a campione ero riuscito  conservare - sarebbe stato sufficiente rivederne qualche copia per capire meglio cosa mi entusiasmasse: per mia fortuna, infine, ci sono riuscito e trovo confermate in larga misura tutte le impressioni che sin qui ho dichiarato.



52 commenti:

Unknown ha detto...

Buongiorno Adriano, grazie per questo bellissimo ed interessante post. Anche io ricordo "L'intrepido", ma non ero un'assidua dei fumetti, Leggevo Topolino e Diabolik, personaggio quest'ultimo, che mi affascinava per la sue avventure . Probabilmente , quelle storie, non erano molto educative per un bambino, , ma su di me, non hanno certo influito negativamente, molto probabilmente perchè riuscivo sempre a trovare i lati positivi sia nel carattere di lui che della sua bellissima compagna, Eva Kant. Forse ero attratta proprio da quel loro rapporto che li univa nel bene e nel male, con tanta tenacia e sicurezza , dovuta certamente al loro grande amore.
Non mi sono mancate nemmeno le occasioni per leggere I Pinuts nonchè il fantastico e divertentiss e squattrinati agenti segreti, mi faceva ridere da matti per le avventure ricche di battute spiritose ed ironiche e per quei componenti dalla personalità unica ed incisiva,
che lavoravano nel negozio di fiori, capitanati dal grande Numero Uno, di cui nessuno conosceva l'età.
Oggi i ragazzi, non leggono quasi più i fumetti, o meglio, non leggono quasi più nulla. ed è un vero peccato perchè la lettura in generale, è fondamentale per sviluppare l'immaginazione e la creatività e per lo sviluppo intellettivo. Ma ci sono mezzi molto più immediati e meno impagnativi, sicuramente molto utili ma , in parte, limitanti.

Ti auguro una buona giornata e ti abbraccio
Cri

Zio Scriba ha detto...

Incredibile, come scappa via la vita: il Tex numero 600! Ero rimasto, l'altroieri, a 300 e qualcosa, anche se in realtà ne sono stato famelico lettore solo fino al 200 e poco più.
Devo dire che per essere un futuro scrittore sono andato avanti parecchio, nella mia adolescenza, a preferire i Tex (e i Topolini!!) alla narrativa, forse anche per colpa della famiglia e della scuola che davano l'idea della lettura come di un'imposizione, di un dovere, e soporattutto di una cosa seriosa e pallosa. Poi, una volta scoperta la magia dei romanzi, ho tradito mio malgrado i miei vecchi eroi, sia Tex che Paperino, e i fumetti che avrei pensato di collezionare per tutta una vita si sono "salvati" solo perché abbiamo una vasta cantina in cui tenere di tutto... Ma non rinnego le ore passate a leggerli: che bel ricordo!

gattonero ha detto...

Di Topolino, non so da dove fossero arrivati, ne avevo un baule pieno: letti tutti.
Ma Jacovitti, lisca di pesce e fette di salame, mi è rimasto nel cuore: Cocco Bill mi faceva impazzire.
Disegnava sul "Vittorioso", che era l'unico giornale accettato nel mio piccolo mondo.
Ricordi, nel mucchio di altri.

Silas Flannery ha detto...

Uh, L'intrepido. Mio zio ne aveva una collezione, nella sua stanza da bambino. E io, piccolo, a casa di mia nonna, li leggevo e li rileggevo.

Io, per parte mia, sono un sostenitore di Corto Maltese.

Zio Scriba ha detto...

* gattonero
Jacovitti, come mi piaceva! Pensa che quando da bambino feci la tessera della biblioteca non facevo altro che prendere in prestito un gran librone di Cocco Bill, riportarlo quando mi obbligava la scadenza dei giorni concessi, riprenderlo in prestito, riportarlo, riprenderlo... Nessuno pensò mai di comprarmelo: erano tempi magri, famiglia monoreddito con figli piccoli...

L'angolo di raffaella ha detto...

Che bel post, Adriano!
Mi hai riportato all'infanzia...ai miei Topolino che condividevo con i miei due fratelli e si faceva a gara a chi se lo accaparrasse prima.
c'era, poi, il Corrierino dei Piccoli che leggevo quasi sempre prima io, in attesa del Monello.
Quanti ricordi!

Stefania248 ha detto...

Io leggevo pochi fumetti ma tanti fotoromanzi. Chi se li ricorda?

Mr.Tambourine ha detto...

Madonna, un amarcord eccezionale, io vengo da un periodo successivo ma mi hai gonfiato gli occhi!

Io avevo scritto una cosa del genere, traslata alla mia epoca:

http://www.ciclofrenia.it/2008/10/24/gli-anni/

Unknown ha detto...

Scusa Adriano, nel rileggere il mio intervento, mi sono accorta che alcune parole non sono state memorizzate. Naturalmente, facevo riferimento ad Alan Ford e al gruppo di scalcinati e suqattrinati agenti segreti TNT .

Ti abbraccio di nuovo
Cri

giacy.nta ha detto...

Collego i fumetti ai primi momenti di coscienza: coscienza di essere piccola ma di avere un mondo davanti, avrei solo dovuto aspettare un pò per aprire la porta ed entrarci. Mi piacevano i fumetti con precisi scenari storico-geografici, quelli che ti permettevano di assaporare dimensioni che ti auguravi, una volta divenuta adulta, di vedere dal vivo. Mi piacevano anche quelli con eroi solitari, non violenti. E poi i disegni, bellissimi...pochi tratti e via...col pensiero!
Bel post Adriano, come al solito!

Ernest ha detto...

Non sono un grande lettore di fumetti ma li ritengo arte in movimento
un saluto

Sandra M. ha detto...

Mi sono proprio commossa.L'Intrepido,Il Monello, La piccola Zoe, Pedrito El Drito,Blek Macigno, Capitan Miki,...c'è tutta la mia infanzia e la mia "complicità" con mio babbo. Mia mamma osservava a distanza a volte scuotendo la testa . Mi viene davvero un nodo in gola. Caspita, Tex al n° 600! I miei Tex (ora però sono a casa di mio figlio, come voleva mio babbo) si fermano al dicembre del 2006.
Per me, che da piccola non potevo pretendere continuità nell'acquisto dei giornalini, come si chiamavano qui, la parola "CONTINUA"in fondo alla puntata era una piccola delusione ogni volta.

Alligatore ha detto...

Da ragazzetto io ero un patito di Dylan Dog ... i fumetti, sono letteratura, e i francesi lo sanno meglio di noi. Mi piace chiamarli, nuvole parlanti.

Alessandra ha detto...

Ah! come Gattonero anche io sono legata a Jacovitti ;) ricordo i miei diari di scuola con quei salami che uscivan dappertutto :))) poi crescendo li disegnavo sui biglietti di auguri per gli amici. Buon fine settimana Adriano :*
Ale

Adriano Maini ha detto...

Piace il fumetto, eh! Mi avete fatto venire voglia di tornare sull'argomento. Be', se mi soccorre la memoria. Memoria! Solo ora mi torna in mente la frase con cui avrei voluto concludere. E' di Umberto Eco e dice più o meno così:" Lasciate ai bambini sassi, fionde, frecce, archi, spade, scimitarre, pistole, fucili, carabine, archibugi, tromboni, spingarde ... da adulti saranno dei pacifisti!!".

@Cristina: Credo sia questione di fantasia dei bambini da sviluppare: fattore molto utile. Prima della guerra, ad esempio, chi se lo poteva permettere leggeva Salgari. Ed anche i primi fumetti d'avventura. Ce lo ha raccontato proprio Umberto Eco. Insomma, fatti d'arme e sguardi sul mondo sono - sarebbero - fattori formativi, ad una ceta età. P.S. E lo dico anche agli altri gentili lettori: poco, ma ho letto di tutto nel campo del fumetto sino a poco tempo fa, con una sola eccezione che magari svelo dopo. Un abbraccione!

@Zio Scriba: Mi spiace. Mi spiego. Io ho avuto la fortuna di trovarmi tra le mani a soli 7 anni appena compiuti edizioni per ragazzi di 2 romanzi di Salgari. Non ho più smesso per anni di leggere di avventure, sia a fumetti, sia sotto forma di romanzi: per quello che riuscivo a trovare, logicamente. Le selezioni mirate le ho fatte più avanti. Ma abbastanza presto. A 14 anni leggevo già i classici dell'800. Qualcuno anche prima. Anzi, i fumetti me li sono concessi di tanto in tanto. I libri di avventura in pratica (a non contare i gialli) li ho ripresi in mano qualche anno fa soltanto. Scomodo te per una lunga risposta come occasione per sottolineare l'importanza di una riflessione sull'uso sociale (per lo meno, quello pregresso) del fumetto: cosa che un po' tutti avete sottolineato. Scusa se l'ho fatta lunga. Saranno altri a beccarsi un solo semplice grazie!

Adriano Maini ha detto...

SCUSATE TUTTI MA HO FATTO UNA ROBA LUNGA! Mi tocca venire al commento a più riprese!

Be', no, scusatemi tutti! Forse facevo prima a ribadire che potevo scrivere un prossimo post. Però, ormai sono partito con le risposte. Come è usanza. Ma mi vengono troppi entusiasmi da riferire. Sono disordinato. Lo so.

@gattonero: E non dire a me (neanche tu @Zio Scriba!) di Cocco Bill! Come mi piaceva! Mi piacerebbe ancora adesso. Ma io non ho mai avuto cantine vaste come quelle di @Zio Scriba. Cocco Bill andava per la maggiore su "Il Giorno dei Ragazzi", di cui dovrò proprio parlare. E siamo sempre dopo il 1958.

@Silas Flannery: Se sono gli "Intrepido" che dico io mi viene un magone retrospettivo. Ma so già che oggi li guarderei con un certo "storico" distacco. Amico, Corto Maltese é fuori quota. Concordo con te!

@zicin: Hai fatto in tempo a leggere Bibì e Bibò? Perché anche il Corriere dei Piccoli con gli anni '60 andò a cambiare impostazione. Ebbe il merito, tuttavia, di lanciare Altan con la sua mitica Pimpa!

@Stefania248: Credo che tu ti riferisca ad un bel po' di anni dopo la "location" del mio post. Mi hai stuzzicato due spunti di cronaca. I fotoromannzi sono già in pieno sviluppo alla svolta anni '50, tanto é vero che Fellini (ma non era da solo a fare il regista, se ricordo bene) se ne ispira per il film "Lo sceicco bianco". Se ti riferisci a fotoromanzi per ragazzi, io ricordo vagamente che qualche volta ce ne era qualcuno a spot su qualche giornaletto. "L'Intrepido" invece, quando svoltò, svoltò proprio deciso verso i fotoromanzi.

Adriano Maini ha detto...

@Mr.Tambourine: Veni, vidi, lexi ( Oh, Dio, il mio latino!). Invero, ogni periodo ha i suoi specifici.

@giacynta: E, no, bello il tuo commento, invece! Credo tu abbia centrato la valenza della lettura del fumetto per quelle generazioni che non avevano neppure il televisore. Ricordo che alle elementari qualcuno raccontava del teleromanzo "L'isola del tesoro". Ed io ricordo ancora la canzoncina, ma per come la sentivo dai compagni di scuola più fortunati. Per dire. L'evoluzione della società. Un abbraccio!

@Ernest: E giovane come sei ti capisco benissimo! Ma avrai anche capito, non tanto dal mio post, quanto dalla discussione che ne é conseguita, come si é formata tanta parte d'Italia!

@Sandra Maccaferri: Quindi, anche tu hai perso la conclusione di tante avventure? Mi sa che capitava un po' a tutti i bambini dell'epoca. Tra l'altro, mi confermi che non eravamo solo noi maschi a leggere il fumentto di avventure. E questo é, mi pare, un altro dato importante, che non avevo subito ricordato, ma che, se ci penso, trovo confermato nella mia esperienza. Il Tex, poi! Dovremmo farci su un post collettivo! C'é troppo da dire. E solo in termini di aneddoti. Non di lettura critica. Questa ormai c'é. Un bacione!

@Alligatore: Nella mia piccola cantina ci devono essere tanti Dylan Dog, che sono però i miei. Mi fai venire in mente che i francesi hanno dei grandi disegnatori di fumetti western. Ed io amerei tanto delle belle storie western, di quelle che non hanno personaggi che vivono in eterno, come quelle che Bonelli (sì, lui, proprio quello di Tex) commissionava anni fa.

@Alessandra: Sapessi quante belle cose ha fatto Jacovitti. Ah, la mia memoria! Quando faceva i diari, credo facesse dei ripieghi, purtroppo. Un abbraccio!

Mi perdonate se ho dimenticato qualcuno o qualcosa? Ma non intendo Mandrake, L'Uomo Mascherato o Nembo Kid (che era il nome in Italia di Superman nei fumetti. O altro ancora di cui si potrà sempre parlare. Intendo su questo post e sui commenti. Ribadisco: i fumetti mi sono proprio piaciuti tanto!

Adriano Maini ha detto...

Errata Corrige. Ne dovrei fare diverse. Ma per dare a Cesare quel che é di Cesare con @Alligatore devo precisare che i Dylan Dog della mia cantina sono quelli dei miei figli.

giacy.nta ha detto...

Dieci ( o dodici? ) uomini sulla cassa del morto e una bottiglia di rum....

Adriano Maini ha detto...

@giacynta: Dodici uomini .. Un bacione!

Adriano Maini ha detto...

@giacynta: Qualcosa non mi tornava, a ricantarmi il ritornello tra me e me ... ho anche controllato ... quindici uomini sulla cassa del morto ( http://www.youtube.com/watch?v=k_KXLZNZrCA ). Ri-bacione!

Tizyana ha detto...

Questi fumetti del passato, sono ormai capolavori intramontabili. Buon fine settimana.

Krilù ha detto...

Questo mio primo accesso al tuo blog mi ha riservato una bellissima sorpresa: un volo a ritroso nel tempo nel mondo dei fumetti e dell'infanzia, facendomi ritornare in mente anche personaggi che, pur conoscendoli, ormai non ricordavo più.
Certo non ho mai dimenticato Tex Willer, mio prediletto eroe fin di tempi della Scuola Media, che ancor oggi, nonostante l'età, non mi vergogno di leggere se mi capita sottomano.

il monticiano ha detto...

Sì, sì Cino e Franco. grazie a te me li sono ricordati anch'io, ma leggendo il tuo interessante blog e i commenti mi sembra che non si è parlato di Mandrake e del suo fido Lotar, come mai?

theyogi ha detto...

ciao adriano, pensare che sull'intrepido ho fatto giusto in tempo a pubblicarci un paio di storie, prima che esalasse l'ultimo, definitivo respiro, surclassato dai bonellidi e dalla modernità; panta rei..... ;)

Unknown ha detto...

i bimbi se ne fregano dell'acqua può piovere anche a dirotto ma le caramelle sono sempre CARAMELLE è !!!!

Adriano Maini ha detto...

@Tizyana - Azzurraa: Buon Halloween!

@Krilù: Benvenuta nel Club del Fumetto!

@il monticiano: Mandrake, ecc, anche se li ho citati nelle mie note ai vostri commenti, me li tenevo da parte per un'altra occasione! Un abbraccione!

Adriano Maini ha detto...

@theyogi: Il tuo é uno scoop in piena regola! Ci devi raccontare! Do per scontato che tu scrivessi su "L'Intrepido" di non molti anni fa, che, secondo me, e mi ripeto, si é soppiantato da solo. Anche perché, da quello che ho capito io, il primo Bonelli un occhio al vecchio "L'Intrepido" ce lo buttava. Ci sarà pur un motivo perché western ed avventure a fumetti siano ancora a galla. Ma forse la mia é solo un'illusione. Il discorso porterebbe lontano.

@Marianna: Halloween fortunato, pertanto! Benché bagnato in mezza Italia (e in mezza Francia, da quel che ne so io!).

Anonimo ha detto...

Zagor e Diabolik i miei preferiti.
ALby

Lucky Luke, Asterix, Blueberry i miei.

Ivonne
PS: hai un che di aristocratico tu lo sai?

theyogi ha detto...

mah, c'è poco da dire, tranne che io disegno e non scrivo ;D e che bonelli è riuscito, meglio di altri, a capire ed anticipare gli orientamenti dei lettori.... un saluto!

Ambra ha detto...

Ciao Adriano. Un bellissimo amarcord, mi hai riportato alla mia infanzia/adolescenza. Non ricordavo neanche più di aver letto così assiduamente L'Intrepido .. e non solo. Poi i fumetti sono spariti dalla mia vita, ma in realtà sono stati loro a cominciare dal "Corriere dei Piccoli" (con i personaggi di Bibì e Bibò se ricordo bene e il signor Bonaventura) a introdurmi a letture più "sostanziose". Con questo non voglio dire che i fumetti siano disprezzabili, se fatti bene, tutt'altro.

luigina salmaso ha detto...

ciao.. che bel post..hai citato tutti i fumetti che leggevo..avendo un fratello... oltre all'immancabile Topolino... c'era sempre Intrepido e tanti altri... certo che la qualità di quei era davvero alta..ciao..luigina

Anonimo ha detto...

Proseguendo i ricordi a ritroso rammento una mia gioventù ribelle ma che non si discostava dal corriere dei piccoli o dalle vignette di Jacovitti con tutti quei salami che spuntavano ovunque, Mafalda o le storie di Andy Capp. Anche se Zagor e Mister No rimangono i miei preferiti.
Sono tornato a leggere perchè fondamentalmente sono rimasto un bambino. :-)
Grazie
Alby

Adriano Maini ha detto...

@Alive2: Bello Blueberry, ma per me é arrivato quando ormai, anche per motivi di tempo, avrei, come ora, preferito delle "monografie" e non storie a puntate "annacquate" dentro altre cose, di Lancio Story, no? Mister No: "J'ai deux amours ..." ve la ricordate? Ciao, bella famigliola!

@theyogi: Che bello saper disegnare! Non puoi postare qualche cosa di tuo? :)

@Ambra: Mi conforti in pieno nella mia tesi, sottesa al mio post, che l'avventura del fumetto é stata per tanti bambini e per tanti ragazzini una tappa di formazione individuale verso la lettura. Anche a me, a determinate condizioni, intriga ancora il fumetto!

@lui: Sì, per come ricordo, ma anche per qualche riscontro (escluso L'Intrepido, che non trovo più: dovrei guardare meglio su Internet) i disegnatori erano proprio bravi. Ciao!

Tina ha detto...

AAAHHHH

Come hai potuto in questa splendida carrellata dimenticare la "striscia" Hondo (o Ondo non ricordo). ;-))

Di quelli menzionati non me ne sono "risparmiata" uno che fosse uno, ho imparato a leggere molto presto e proprio su quei fumetti, mio fratello ha cominciato a collezionarli, oggi le risse tra lui e la moglie si scatenano a causa dello spazio (a dire di lei) che "quelle porcheria" rubano in casa. Mettici dentro anche Asterix prima maniera ... Grazie del post Adriano, un amarcord nelle nostre letture infantili mi ci voleva proprio. ;-))
Buona giornata

Pupottina ha detto...

in passato ne leggevo tanti ed ho su uno scaffale la mia piccola collezione ;-)

upupa ha detto...

Quanti ne ho letto!!!!!!!!!!!!Bei tempi...

riri ha detto...

Interessante post che mi fa venire in mente la collezione di Topolino,Tex,Diabolik,Capitan Miki,ma l'intrepido era quello preferito in assoluto...poi li ho regalati, perchè cambiavo casa.Storie di altri tempi? In effetti ho sempre pensato (nonostante fossi una ragazzina)che trasudassero di politica e problemi sociali..E' stato una vita fa, adesso leggo solo libri che colleziono insieme a mio figlio:-)
Un cordiale saluto da Torino.
ps. lo sai che a Bordighera ho lasciato un pezzetto del mio cuore anni fa?Un paesello stupendo!!

Achab ha detto...

Ciao Adriano,mi piacevano molto un tempo ormai lontano i fumetti,il tuo post è bello.
Al riguardo alla vicenda di pubblicare le mie poesie in altri siti,questa non è una polemica nei tuoi confronti,anzi ti considero una persona seria e attenta a certi argomenti,e quindi ti stimo,ma ieri alla sera sono stato avvisato da una persona che in un blog a carattere pornografico hanno messo la mia poesia con delle modifiche,giustamente sono intervenuto e ho segnalato la cosa a chi di competenza,e quindi preferirei che non andassere in altri siti o blog le poesie,torno a ripetere la cosa non è nei tuoi confronti ma devo fare attenzione.
Buona serata.

Lorenzo ha detto...

Secondo me le tette sono rifatte.

Stefano ha detto...

Grazie per questo bel post di ricordi.
Io compravo sia l'Intrepido che il Monello
come tanti ragazzi della mia generazione.
Bravo veramente!
Ciao, Stefano di Semplici Conversazioni

ilMaLe ha detto...

Grazie della visita Adriano. Io come fumetti leggo i Bonelli: colleziono Dylan Dog, Magico Vento e molte miniserie. Tex lo leggo qua e là. Consiglio a tutti anche le nuove miniserie della Comic Star: alcune sono davvero gradevoli.

Emilia ha detto...

Mi hai ricordato la mia infanzia, adoravo i fumetti. L'intrepido lo comprava mio fratello, ma io lo leggevo sempre. Che bel post!
Ciao
Giulia

Adriano Maini ha detto...

@Tina: Hondo, era Hondo, che ricordo non bene, come non ne ricordo bene altri ancora. Come vedi, sulle mie dimenticanze sono sincero. A prescindere dal fatto che volessi fare pochi esempi.

@Pupottina: Ed io ti invidio un po'!

@upupa: Io non abbastanza. E forse questo é il mio vero rimpianto.

@riri: Come ti invidio! Ti saluterò Bordighera con un lieve sussurro!

@achab: C'è il tempo dei fumetti, c'é il tempo di crescere. Nessun problema per la ripubblicazione mancata dei tuoi versi. Ci mancherebbe. Tanto prima o poi ti faccio ... lo scherzo del link! Ed io, sinché pubblichi, ti vengo a leggere.

@Lorenzo: What?

@Stefano: Avrei la tentazione di chiederti come sono finite certe avventure!

@il Male: Ti ringrazio. Talora guardo ancora, a campione, i fumetti. Un po',per essere minimamente aggiornato, un po' sperando in un mio nuovo colpo di fulmine. Che tarda, però.

@Carmen: Se tu sei una frana con i disegni, non sai cosa sono io! Un abbraccio!

@giulia: Mi ripeto, ma con grande piacere. Eravamo in tanti, fanciulle comprese, ad adorare i fumetti di avventura. Insisto sul tasto. In sedi più o meno ufficiali questo non viene mai ricordato. Ciao! A presto!

Lorenzo ha detto...

Zagor era il mio preferito e poi Tex. Contemporaneamente scoprii la Marvel Comics, quindi Uomo Ragno e fantastici 4 disegnati magistralmente da due mostri del fumetto Stan Lee e Jack Kirby.
Un paio d'anni dopo mi buttai sul fumetto francese, quello di Le Metal Hurlant, con disegnatori che fecero delle vere e proprie opere d'arte, per citarne solo uno ricordo Moebius.
Bel post Adriano. Mi hai portato indietro nel tempo, con un viaggio fra i colori della memoria.
Lorenzo

Alberto ha detto...

Io leggevo sia l'intrepido che il monello, ma preferivo soprattutto gli albi dell'intrepido perché c'era una storia completa e non "continua".

Adriano Maini ha detto...

@logos nella nebbia: Molto bello il tuo contributo a ricreare un'atmosfera d'antan sui fumetti in Italia!

@Alberto: Cerca di non farti trovare dal sottoscritto, allora, perché ti farei domande a raffica su quei fumetti. Come forse si sarà capito, pur amandoli, a suo tempo, molto (Intrepido ed Albi, meno Il Monello), ho dei ricordi molto confusi.

Luz ha detto...

Un post esaustivo e bellissimo. E' vero, il Monello! Quanto mi piaceva! Poi sono passata ad Alan Ford e Linus, ed ora Dyln Dog e Nathan Never (non Nathan Falco!!!!ah, ah, ah!!!!). Mio marito è appassionatissimo e di Tex ha una bella collezione. Nel nostro giro di blogger c'è un fumettista che si chiama Finello e la cui compagna, Melenella, che trovi nella mia blog roll ha pubblicato le foto di Lucca.
Grazie, ho letto con piacere.

Sileno ha detto...

Anche per me l'"Intrepido" è stata una delle prime letture della mia fanciullezza e Roland Eagle era il mio preferito, quante avventure mi ha fatto vivere e come ci accontentavamo di poco in quegli anni.
Ciao

Roy ha detto...

Adriano, i disegni a colori da te "postati" NON sono quelli ORIGINALI pubblicati a suo tempo sull'INTREPIDO, ma sono delle "ricreazioni" dipinte in anni recenti che fanno parte della mia collezione personale. Se vuoi (tempo permettendo)posso darti informazioni + precise circa il famoso ed amatissimo settimanale della Universo. La mia collezione dell'Intrepido va dal N° 1 del 1945 al 52 del 1970.
Ciao.
Roy

Adriano Maini ha detto...

@Roy: ti ringrazio di cuore per il tuo garbato e competente commento; ti rispondo qui perché non ho rinvenuto la tua email; in proposito evidenzio la mia: Adriano.maini@ gmail.com; per arrivare a te ho riletto quelle mie risposte di tanti mesi fa: quelle non le cambierei per niente! So di avere fatto diversi errori - in buona fede: memoria scarsa! - nel post. Ho continuato più di recente su "intrepido", in quanto ho rinvenuto nel frattempo copie originali. Ma ... prima di dire il resto per email, sottolineo che sono onorato della tua attenzione ...

Mau ha detto...

Maurizio.
Sto leggendo un libro sul Rajastan, e la memoria mi è andata all'Intrepido, a Chomadoro, il principe a poi gli altri personaggi che tu elenchi. L'intrepido, allora ( 1956-57....) era il mio preferito, leggevo anche gli altri, Il Monello, Capitan Miki, Blek Macigno, Tex. I fumetti con la striscia singola che riempivano la tasca dei jeans, quando speciali. Bei fumetti, bei tempi. Grazie