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domenica 24 ottobre 2010

Ventimiglia Alta



Volendomi documentare di persona, come attesto in chiusura di questo post, su certi mutamenti di ambiente della mia città natale, Ventimiglia (IM), mi sono venute in mente delle riflessioni sul Centro Storico, comunemente chiamato Ventimiglia Alta o Città Vecchia: ne avrei prima o poi parlato, ma previa attenta ponderazione, perché, pur avendo colà vissuto pochi, ma importanti anni, l'argomento merita meditata attenzione, pena lo scivolare in ininfluenti memorie personali.
Forse, prima di continuare, é meglio che aggiunga, per chi al confine marittimo con la Francia non c'é mai stato, che questo borgo medievale sorge su di una sorta di promontorio, chiuso su di un lato lungo dal mare, su uno corto e sull'altro lungo dal fiume Roja, al termine del circuito da colline: come cerco di effigiare parzialmente con le fotografie che qui dispongo, che ne faranno grosso modo il giro del perimetro a partire da ponente.

Il motivo che mi trattiene in oggi dal parlare diffusamente di Ventimiglia Alta nella sua preziosa traiettoria storica é che si tratta del contenitore di importanti e significativi monumenti, quali la Cattedrale, il Battistero, la Chiesa di San Michele e tanti altri ancora: materia che merita deciso approfondimento e forte competenza, a prescindere dal fatto che esistono in merito pubblicazioni specializzate e non. Potrei aggiungere, alla vigilia del 150° dell'Unità d'Italia, che nel Forte dell'Annunziata prestò servizio il giovane tenente d'artiglieria Camillo Benso di Cavour e che esiste lassù la Fondazione "Giuseppe Biancheri", dal nome del parlamentare che, come avevo già sottolineato in un altro articolo, aveva avuto un certo ruolo durante e successivamente il Risorgimento.


No, le riflessioni che mi sono venute in mente sono altre, più di carattere generale. Riguardano la composizione sociale dei centri storici in genere. In particolare questo che mi é alquanto caro. Non ne sono del tutto sicuro, ma a Ventimiglia Alta, finita la guerra, con le devastazioni che c'erano state (questa mattina ho visto ancora i segni delle schegge su un palazzo situato in un bel piazzale, la storica Marina San Giuseppe, poco a sinistra della passerella dell'ultima fotografia qui sopra) e con conseguente penuria di alloggi, tornarono od andarono ad abitare molte famiglie. Così la mia famiglia, così tante mie "storiche" conoscenze.



E questo, che ho appena esposto, é il fattore al quale non avevo mai pensato; che mi ha fornito lo spunto per questo post. Mi viene da aggiungere, tuttavia, altre considerazioni.
Nel frattempo, come é noto, in Italia iniziava l'espulsione degli abitanti dei ceti popolari dai centri storici, con rare eccezioni (una per tutte, ma parziale, Genova) delle maggiori città, diventati appetibili alle speculazioni immobiliari: un fenomeno da lungo tempo irrefrenabile.


Ventimiglia Alta, no, andava in controtendenza.  E sin qui probabilmente, trattandosi di un centro, di una città, di una zona piccole, non poteva che essere così. Il fatto é che c'é stato un fenomeno più ampio e delicato. Dalla fine anni '50 era diventata, con le rare, debite eccezioni, specie per certi palazzi affacciati sul mare, una sorta di ghetto, via via popolato da immigrazione interna italiana: quella ormai in genere molto dimenticata, lassù anche quando più di recente é arrivato un altro flusso esterno che, forse non a caso ha già scatenato, benché sporadici, veri e propri raid razzistici.

Si sostiene adesso negli ambienti "informati" che con la costruzione del porto (si veda qui sopra) le cose cambieranno in meglio, perché con gli opportuni collegamenti da realizzare con la finitima città vecchia in questa saranno incentivate nuove residenze, residenze turistiche soprattutto. Se così sarà, sarà altrettanto difficile realizzare una felice convivenza con ragionevoli, diffuse esigenze abitative. Può darsi che il mio sia pessimismo d'ufficio, mentre di recente si sono inoltre compiuti altri diversi atti per animare il borgo antico: i precedenti italiani e locali dicono il contrario.

Intanto, la zona dell'erigendo porto, gli Scoglietti, tanti anni fa era come si vede nella fotografia qui sopra. E il sottoscritto fu tra quelli, quando aveva veste pubblica, che sostenevano di realizzare approdi in altre parti del territorio. Lì, agli Scoglietti, l'incuria dell'uomo a danno delle ormai sparite calanche ed un primo tentativo di fare un porto avevano già alquanto compromesso l'ambiente. Ma rimaneva pur sempre un bell'accesso alla spiaggia delle Calandre, posizionata, ancorché essa medesima ristrettasi nel tempo e forse ancor più destinata a sparire per le correnti spostate dai manufatti edilizi, dietro la punta di sinistra nell'immagine, la Punta della Rocca.
Ventimiglia: spiaggia delle Calandre
E con il porto turistico messo più a levante, in zona a minor impatto ambientale, ci sarebbero stati investimenti per Ventimiglia Alta? In questo modo obiettano in tanti. Non mi sembra, anche se ormai é piangere sul latte versato, un bel ragionamento...


20 commenti:

Tizyana ha detto...

Bel posto e belle foto.

Mr.Tambourine ha detto...

Concordo con Tizyana-Azzurraa (ma che nome è? :)).

zefirina ha detto...

abitare in un rione del centro storico persino a roma è come vivere in un paese ci si conosce in molti e ci si sente meno sperzonalizzati

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

C'é il rischio che costruendo quel porto ci sia un radicale cambiamento del luogo e della gente che lo frequenterà onestamente. In effetti quella spiaggia é bellissima (almeno giudicando dalla foto) e vederla rovinata o cmq a rischio fa piangere il cuore.

Ernest ha detto...

Belle foto complimenti e ottimo post... ci farò un passo
un saluto

giacy.nta ha detto...

Non è un caso, penso, che tu abbia sistemato in successione la foto con la ruspa e quella, bellissima, in bianco e nero...

stefitiz ha detto...

mi hai fatto tornare indietro di 25 anni , quasi. Confermo ai tuoi amici che il posto è bellissimo.

Emilia ha detto...

La ruspa è rappresentativa di come si procede in genere nelle nostre città.
La fotografia in bianco e nero me ne ricorda una simile che mi avevano scattato quando ero ragazzina. Altri tempi, almeno per i paesaggi marini!
ciao

Anonimo ha detto...

HAI UN PREMIO DA RITIRARE.
LA FOTO IN B/N E' DA INCORNICIARE.

Adriano Maini ha detto...

@Tizyana - Azzurraa: Capirai, allora,il mio fervore!

@Mr.Tambourine: Idem come sopra, allora!

@zefirina: E così é, in genere, nei nostri piccoli centri.

@Daniele Verzetti il Rockpoeta®: Purtroppo si corrono i rischi che dici tu!

@Ernest: Sì, dai, da Genova non sono neanche 2 ore di strada!

@giacynta: Sì, una voluta sistemazione delle fotografie da parte mia. Un abbraccio!

@stefitiz: In quell'angolo di Riviera non so cosa rimarrà di bello, purtroppo!

@giulia: Saranno i ricordi di bambino, ma gli Scoglietti erano una zona magica: non ho più trovato una vecchia fotografia che lo documentava meglio.

@Alive2: Vale, purtroppo, anche per voi un "idem come sopra": ma non dispero di ritrovarla in ambito familiare.

Trippi ha detto...

Nel centro storico del paese in cui sono cresciuta è tutto un cozzare tra finanziamenti pubblici per il recupero di case pericolanti e l'impossibilità di individuare i proprietari, eredi dimentichi di frazioni di quegli edifici. Così gli edifici pericolanti diventano meta di giochi pericolosi di piccoli scavezzacollo, suggestive oasi di sterpaglie, rovi e affini. Ogni piccolo centro ha i suoi mali e la sua malamministrazione

Silas Flannery ha detto...

Beh, posso dirti quel che è successo a Palermo: nel giro di pochi anni, con il recupero del porto (manovre di disinquinamento et similia), il centro storico ha guadagnato nuova linfa, perdendo però l'anima.
Da anima popolare della città è diventata anima chic. Troppo chic, per i miei gusti, anche perché questo, spesso, significa ristrutturare case meravigliose sfigurandole.

bussola ha detto...

purtroppo le zone di mare sono quelle maggiormente colpite dalla foga di costruire.... anche i nostri luoghi cambiano di giorno in giorno.... ci sono regole precise su come e dove costruire... purtroppo però a volte non sufficienti

Sandra M. ha detto...

Anche io sono nata e cresciuta in un centro storico rimasto popolato di famiglie operaie per un ventennio, dopo la fine della guerra. Ora le ristrutturazioni stanno trasformando questo "ambiente" : residenze eleganti ,signorili e milionarie.
Le foto della costa e del porto rivelano luoghi bellissimi. Capisco i tuoi timori.

il monticiano ha detto...

Terminerà mai in Italia la distruzione di questo nostro bellissimo paese di cui una volta eravamo orgogliosi?

Achab ha detto...

Ciao Adriano,bello il post,si ci sono stato varie volte,si mi piace,belle foto.
Grazie per la tua visita da me.
Buona serata.

Carmine ha detto...

neanche conoscevo ventimiglia alta, la penso come daniele verzetti

Alberto ha detto...

Purtroppo la questione dei porticcioli è una faccenda che darà una mazzata finale alla Liguria. Dopo la speculazione selvaggia sul litorale prima e ai piedi delle colline poi.

Dico solo una cosa. Chi vive in queste zone forse ormai si è assuefatto alle code sull'Aurelia, estate e inverno. Peggio che a Milano. E adesso questi porticcioli che intaseranno ulteriormente l'unica arteria. Ma i pescecani del cemento non si fermano.

Il partito del cemento che parla molto di questi porticcioli. E c'è dentro la destra e la sinistra.

Unknown ha detto...

Caro amico, intanto ti ringrazio di cuore per la tua visita e le tue bellissime parole, lasciatemi al mio ultimo post. E' sempre un grande piacere leggere i tuoi commenti alle mie foto, commenti che mi onorano molto.
Ci hai fatto dono di un altro interessantissimo e bel post, corredato di un reportage fotografico davvero ben realizzato. Sono passata da Ventimiglia moltissimi anni fa, ma non conosco la parte alta e, sicuramente, varrebbe la pena di visitarla. La nostra penisola non finisce mai di sorprenderci per la ricchezza dei suoi contenuti storici, artistici,naturalistici. Ma come troppo spesso accade, la mano dell'uomo, nel tentativo di migliorare e modernizzare l'aspetto, i servizi, la qualità della vita, ottiene spesso, purtroppo, il contrario. Se andiamo a guardarci un pò intorno, ci accorgiamo che tanti sono stati gli scempi che hanno rovinato quanto di bello e caratteristico c'era in molti posti. E mi chiedo se sia possibile che a tutt'oggi, certi egregi signori, pensino sempre e solo a come intascare soldini tintinnanti attraverso lavori dati in appalto, ben retribuiti e ben ricompensati, facendoci credere che le cose vengano fatte a favore di noi cittadini. Vorrei tanto sbagliarmi e forse il mio pensiero è un pò aggressivo, ma i miei non più giovani occhi, hanno visto troppe cose che avrei preferito non vedessero.

Ti abbraccio con affetto
Cri

Adriano Maini ha detto...

@Trippi: Hai detto giusto "... Ogni piccolo centro ha i suoi mali e la sua malamministrazione ..."

@bussola: Purtroppo, l'Italia non é proprio il Paese del rispetto delle regole. Ciao, stellina!

@Sandra Maccaferri: Grazie, Sandra! Un abbraccio!

@Carmen: Chissà, infatti, cosa ci stanno a fare i tuoi superiori! Un abbraccio!

@il monticiano: Aldì, l'ironia tragica della Storia é che a distruggere hanno cominciato alla grande i nostri vecchi padroni di casa sabaudi con la tua adorabile meravigliosa Roma!

@achab: Dovevo immaginare che un "capitan" come te fosse già passato dalle mie parti, ma se torni rischi di non trovare fonti di ispirazione!

@Carmine Volpe: Ventimiglia Alta merita, merita sul serio! Bastano e avanzano i monumenti che ho citato, anche se non ho esibito loro fotografie! Fa' un pensierino in merito, credimi!

@Alberto: Splendida, amarissima analisi, la tua!

@cristina: Sapessi, infatti, i problemi che i porti turistici hanno portato e tuttora portano dalle nostre parti! Mentre la disoccupazione aumenta!