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sabato 15 ottobre 2011

Biloxi

Fonte: Wikipedia

Quando mi sono imbattuto in questa carta francese del 1720 di Biloxi (nome che mi pare ricorra spesso nella contemporanea letteratura statunitense), oggi Mississippi, dove gli esploratori del Re Sole non erano arrivati da molto, non ho potuto fare a meno, al di là dell'orrore per la crudeltà spesa in ogni avventura coloniale, di pensare alla bellezza di certa antica iconografia. In proposito, rinvengo ancora che, dopo Mobile, Biloxi fu capitale della Luisiana dal 1720 al 1723, per poi cedere l'onore a La Nouvelle-Orléans, cioé l'odierna New Orleans.
Fonte: Wikipedia
Mobile nel 1725.

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New Orleans nel 1720.

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Già nel 1612 Samuel de Champlain aveva steso questa mappa che indicava la Nuova Francia, vale a dire una parte del Canada allora conosciuto dagli europei. E non poteva fare a meno di riportarvi i nativi. Mentre su quelle terre veniva imposto un regime signorile.

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In questo quadro più tardo (1869), di Wilhelm Lamprech, si vede invece il padre gesuita Marquette mentre esplora il Mississippi, alla vigilia dell'imminente stabilizzazione transalpina. Altre ricerche di pellicce, altri fortini sparsi, perché, come ben noto, la Francia non pensò mai a forti insediamenti di uomini.

Fonte: Wikipedia
Alle missioni, invece, la potenza borbone aveva già pensato da tempo, come si vede in questa icona del 1632, riferita agli Huroni. E in genere affidate ai gesuiti, che in quelle lande dimostrarono tutt'altro che la comprensione manifestata dai loro confratelli in Sud America. Erano ben pochi, ma invadenti. Di qui, come ricordo anche da Enciclopedia Britannica, tanti scontri con i nativi. Ne derivarono, logicamente, anche tanti caduti tra i religiosi, i martiri canadesi, come ufficialmente definiti e canonizzati.

Fonte: Wikipedia
La sconfitta degli Acadiani francesi, una delle ultime tappe della perdita dell'impero francese in Nord America. Tante guerre contro gli inglesi, già a partire dal terzo quarto del 1600 e sempre, da tutte le parti, il coinvolgimento delle popolazioni locali. Cui poi addebitare ogni ignominia, compiuta, invece, dagli europei.

Fonte: Wikipedia
Il teatro che ho sommariamente descritto, anche perché le vicende almeno a grandi linee sono conosciute, in una carta del 1681.



33 commenti:

Sara ha detto...

Accipicchia, ma tutte queste raffinatezze come fai a scovarle?

Tomaso ha detto...

Vorrei farti anch'i questa domanda, ma come ormai
ti conosco da tanto so che sei una enciclopedia.
Buona domenica caro Adriano.
Tomaso

Enrico zio ha detto...

Posti sempre notizie interessanti e dettagliate. Complimenti!
Buona domenica
enrico

Francesco Zaffuto ha detto...

un viaggio tra le carte che scopre illusioni e peccati

Ambra ha detto...

Queste carte fantastiche, che anch'io non so dove vai a scovare, evocano però misfatti di ogni genere di cui gli Europei, inclusi i Gesuiti, dovrebbero vergognarsi. La scoperta dell'America è stata, per le popolazioni che laggiù vivevano, un'immane tragedia.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Documenti molto importanti; saluti a presto.

Gianna ha detto...

Carte iconografiche stupende!

giacy.nta ha detto...

Mi sono soffermata in particolare sull'ultima carta che indica la parte occidentale degli attuali Usa con la dicitura "terres inconnues"...

L'angolo di raffaella ha detto...

Adriano, ogni volta riesci a stupirmi... il materiale che scovi è stupendo ed illustra meravigliosamente le notizie che descrivi.
Felice settimana

ombreflessuose ha detto...

Caro Adriano,sono sempre stata appassionata
di storia e geografia. Tu, con le Tue "Storie"
mi sazi di curiosità e sapere.
Grazie di cuore
Ombre

ilcuorecomeilmare ha detto...

Altro che i vari "tomtom" di oggi giorno!

Diana.Bruna ha detto...

Bellissime queste carte, che non é facile trovare.
Mi piace molto la prima quella su Biloxi che senz'altro è stata fatta da un bravissimo artista.
Ci insegni sempre qualcosa d'interessante,
Ciao, buonanotte
Bruna

riri ha detto...

Per ogni scoperta un versamento d sangue innocente, l'uomo con la sua sete di potere...
Grazie Adriano. Un abbraccio

Giada ha detto...

E' interessante vedere come nella terzultima immagine, le due figure a sinistra vengano rappresentate riprendendo in modo identico certi dipinti delle uccisioni dei protomartiri cristiani. Comunque, queste carte sono davvero belle, specialmente la prima immagine di Biloxi,e che strana sensazione vedere com'era piccola "La Nouvelle Orleans" a quei tempi, neanche troppo lontani.
A presto!

Pietrincanto ha detto...

carte iconografiche meravigliose!!
grazie per essere passato!!
baci a presto

Sandra M. ha detto...

I diversi approcci- francese, spagnolo, britannico- hanno portato quel territori ad essere ciò che ora sono. Ma in una cosa vanno accomunate queste potenze conquistatrici: l'assoluto disprezzo per le popolazioni indigene e la loro cultura, con le conseguenze che ben conosciamo.
I documenti che pubblichi sono davvero interessanti e ricchi di fascino, come sempre.

Pupottina ha detto...

grazie a te, Adriano, riprendo concetti storici che mi sono rimasti nella mente per sommi capi e che approfondisco sempre con i tuoi concetti o i tuoi spunti...
bellissime le immagini che hai proposto!!!
buon inizio settimana ^______^

il monticiano ha detto...

Beato te Adria', la tua curiosità ti spinge a scrivere di fatti e personaggi così dettagliatamente che, data la mia ignoranza, io assolutamente non conoscevo ma che ora, grazie a te, posso apprezzare.

Sarah ha detto...

Ho sempre adorato le vecchie carte geografiche, parlano di storia e di viaggi e di vita vissuta. Un saluto

Costantino ha detto...

Fascino delle vecchie carte geografiche,ma anche della tua ineccepibile ricerca storica!

Gabe ha detto...

ineccepibile documentazione,interessante e dettagliata,grazie Adriano

❀~ Simo ♥~ ha detto...

piacevole leggere la storia attraverso i tuoi post, buona giornata Adriano!

Adriana ha detto...

Venire qui sul tuo blog è sempre una garanzia di imparare cose nuove! Bravissimo Adriano!
Ma... quanto fascino hanno le cartine antiche?

Carlo ha detto...

Ciao Adriano e buona giornata. A me le antiche carte geografiche, soprattutto quelle su cui trovare piccole immagini, descrizioni o miniature, provocano quasi lo stesso effetto della visione di una foto in b/n. Trasmettono un senso di vissuto, antico ma lasciano anche spazio all'immaginazione: com'erano quei luoghi riprodotti, chi ci viveva, cosa immaginava colui che realizzava quelle carte... insomma, tante belle sensazioni che quando sono accompagnate da notizie puntuali come le tue, fanno solo piacere.

la creatività e i suoi colori ha detto...

Le informazioni che ci hai fornito sono molto interessanti. A me servono per rispolverare nozioni scolastiche e non solo. Adoro le vecchie carte geografiche che spesso ricerco nei mercatini dell'usato o dell'antiquariato. Grazie e a presto

Anonimo ha detto...

Ciao Adriano, sempre interessanti e dotti i tuoi post.
Un cordialissimo saluto.

Unknown ha detto...

Ciao Adriano, scusa l'assenza dovuta al lavoro, e grazie di essere passato a salutare; devo dire che l'impegno e la dedizione che metti in questi post, ma soprattutto la ricerca che metti a frutto pubblicando poi immagini di mappe, quadri e luoghi così passati nel tempo, lascerebbero di stucco anche un'archeologo! Ottimo post, come sempre direi! Un caro saluto!

Unknown ha detto...

potrei perderci gli occhi su carte come l'ultima. Te l'ho già detto che vado pazza per i raffronti prima/dopo? Quindi potrai facilmente immaginare quanto mi intrighino post come questo...sia in termini di immagini che di nozioni...e la toponomastica??? GRAZIE per il lavoro incredibile che fai!

giardigno65 ha detto...

magnifiche

Baol ha detto...

Sempre post interessantissimi, complimenti

Tiziano ha detto...

POST DEGNI DI UN RICERCATORE COSI ACCURATO,
BUONA SERATA ADRIANO

TIZIANO

Carmine ha detto...

un po di buoan e sana cultura storica fa sempre bene, sopratutto la possibilità di essere più obiettivi con il passare del tempo su vicende storiche non sempre belle

Enrico zio ha detto...

Bellissimo post interessante e dettagliato, del resto, tutto ciò che pubblichi è sempre degno di nota. Ciao, enrico