Poteva capitare a visitatori occasionali di Milano,
magari proprio (come nel film tra breve citato) dalle parti del Duomo,
quando non era ancora stata introdotta la Zona a traffico limitato
(ZTL), di essere interpellati in mezzo alla nebbia per indicazioni
stradali da automobilisti di passaggio, per il colmo anche romani, quasi
a rievocare il finale di una pellicola anni Cinquanta (Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo diretto
nel 1956 da Mauro Bolognini) con protagonista, soprattutto nel finale,
Alberto Sordi. Questi nella parte - come solo può capitare nella
fantasia del cinema - di un vigile urbano saccente trasferito nella
metropoli lombarda, dove dovrebbe aver raggiunto il culmine della
soddisfazione professionale, dopo aver risposto nella scena, già in
qualche maniera evocata, alle richieste di giovanotti dell'Urbe in
transito da quelle parti, prima sfoggia sussiego pronunciando tra sé e
sé parole in dialetto meneghino tipo "El Domm", "el panetùn", "el ghisa"
(poliziotto municipale), per poi arrendersi alla lacrimevole
esclamazione "el magùn", che, tuttavia, gli ambrosiani veraci dovrebbero
pronunciare come "me vegn el magon".
A
metà del primo decennio di questo secolo poteva capitare - come in
effetti successe - a Genova, città di persone austere e ancor più
frettolose dei milanesi, di vedere un noto industriale obbligare la
scorta a fare dietrofront nella strada che dall'ala orientale del Teatro
Carlo Felice porta a Piazza De Ferrari, giusto per fare il galante con
una giovane signora che insieme ai colleghi di una comitiva di piccoli
imprenditori imperiesi si stava recando al parcheggio sul marciapedi
transennato a causa dell'evento da cui era sbucato il nostro
personaggio. Quest'ultimo, a varco infine libero, un centinaio di metri
dopo, prima di tornare nella sua opposta direzione reclamava - accettato
- di poter dare un bacetto, prontamente richiesto anche da una graziosa
cinquantenne del gruppo ponentino: il tutto sotto gli sguardi sornioni
dei colleghi delle due donne e forse pure oggetto degli scatti, mai
pubblicati, della fotocamera di un telefonino.
Poteva capitare nel 1997 a Roma ad altri di quella compagine di incrociare il menzionato tycoon aggirarsi con fare annoiato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, nella cui piazza era arrivato in sella a rombante motocicletta, accompagnato dalla fidanzata dell'epoca, nota attrice di origine straniera, che fece in tempo in chiesa a scambiare uno sguardo assassino con un quasi cinquantenne imperiese, presente per combinazione a questo ed al precedente episodio: mancavano, invero, a commentare il tutto alcuni salaci compari del rione, discreti emuli di Petrolini, che con le loro battute micidiali avevano deliziato in un bar all'aperto di quella zona altri ponentini di quel sodalizio nell'afoso luglio di qualche anno prima.
Poteva capitare nel 1997 a Roma ad altri di quella compagine di incrociare il menzionato tycoon aggirarsi con fare annoiato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, nella cui piazza era arrivato in sella a rombante motocicletta, accompagnato dalla fidanzata dell'epoca, nota attrice di origine straniera, che fece in tempo in chiesa a scambiare uno sguardo assassino con un quasi cinquantenne imperiese, presente per combinazione a questo ed al precedente episodio: mancavano, invero, a commentare il tutto alcuni salaci compari del rione, discreti emuli di Petrolini, che con le loro battute micidiali avevano deliziato in un bar all'aperto di quella zona altri ponentini di quel sodalizio nell'afoso luglio di qualche anno prima.
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L'interno di un ristorante di Marineland, in occasione di un incontro professionale, nei primi anni Novanta - Foto Moreschi |
Poteva
capitare, più o meno in quel torno di tempo, che, per lo stupore
soprattutto degli ospiti imperiesi, le grida delle orche di Marineland,
il più grande parco marino d'Europa situato ad Antibes, da poco, però,
chiuso, di tanto in tanto sovrastassero il brusio delle conversazioni di
una riunione più o meno professionale, in qualche modo indotta - al
pari di altre, successive - dalle conoscenze di un quotato
commercialista sanremese, che uno studio associato non lo ebbe solo a
Nizza, ma anche in Corsica.
Può oggi capitare di sentire inediti su racconti già fatti, rievocare vecchie altrui storie giovanili piccanti, recuperare immagini e scritti quasi d'epoca.
Adriano Maini
Adriano Maini