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mercoledì 13 ottobre 2010

Simboli e conti della Storia

Moconà, Argentina   via Sergio Panigo
Ieri sera, 12 ottobre, data troppo nota per essere sottolineata, passando su Facebook per un veloce, per così dire, saluto all'amico argentino Sergio Panigo, mi sono accorto che dall'altra parte dell'emisfero nella ricorrenza sussisteva un consistente numero di articoli impostati sulla richiesta (credo di avere ben inteso in tale caso lo spagnolo) di scuse ufficiali della Spagna per i genocidi compiuti secoli fa a danno dei nativi.

La storia, il progresso, la cultura stessa dell'umanità si sono alimentati da sempre di simboli più o meno evidenti, poiché tale formulazione sembra congeniale all'animo umano in genere. In ordine, allora, all'esemplarità di taluni gesti, un'istanza come quella che proviene dal Rio de la Plata e dintorni, anche se quella storia, come la Storia in genere, é stata ormai riscritta in chiave più umanitaria, credo sia del tutto condivisibile.

Qualche illustre precedente é già iscritto agli atti, anche se, in genere, ripensandoci, sembrano dei mezzi passi in avanti. Così mi appaiono, per lo meno, le revisioni operate negli Stati Uniti nei confronti degli indiani.

Pensando all'epoca delle cosiddette scoperte geografiche, ci sarebbe, pertanto, qualcosa da guardare in casa di diverse nazioni, mentre con la Francia per prima verrebbe logico spostare l'analisi al colonialismo del 1800, se é vero, come é vero, che solo pochi anni fa quel Parlamento negò il riconoscimento dei pregressi misfatti compiuti oltremare. E tentare di capire quali pentimenti istituzionali, a parte qualche tardiva ammissione sulla tratta di esseri umani dall'Africa, siano accaduti in quelle che erano le potenze di due secoli fa.

In questi giorni in Germania, che compie invero da anni ogni giorno, dopo le distrazioni del primo dopoguerra, poderosi conti con il proprio nefando passato nazista e che ha decisamente pagato cospicue rate del proprio debito verso l'Olocausto, a Berlino viene inaugurata o é già in corso una mostra sull'epoca di Hitler, da cui per autocensura sono stati espunti tutti gli eventuali elementi agiografici per sempre purtroppo probabili nostalgici. Prima o poi c'é da augurarsi venga fatto da quelle parti anche qualche ragionamento sulla passata presenza nel Continente Nero: per ironia tragica ne potrebbe assurgere a triste simbolo la figura di Emin Pascià, teutonico avventuriero individualista, già in verità al servizio degli inglesi per la prima penetrazione nel Sudan, da molti studiosi identificato nel personaggio chiave di "Cuore di tenebra" di Conrad, a sua volta modello del capitano Kurtz di "Apocalypse Now" di Coppola.

Ci sono le nuove e progressive rivisitazioni della Storia, ma c'é ancora impellente necessità di alcuni fatti simbolici, dunque.

Va in controtendenza, allungando lo sguardo ad oriente, l'esaltazione di sanguinari imperatori cinesi. Ed anche di Gengis Khan. Inutilmente il poeta inglese cantò del di lui nipote, Kubilai, che udiva "voci ancestrali profetizzanti guerra".

Indubbiamente il discorso porterebbe lontano: qualche conto con la Storia, tuttavia, va pur fatto. E gli argomenti non mancherebbero.

Prescindendo dagli anni recenti, perché sono ancora cronaca, e portando, però, la riflessione su temi abbastanza di continuo ripresi da mass-media e da varia pubblicistica, occorre sottolineare che non é stata ancora elevata sufficiente sdegnata memoria per le vittime civili di tanti inutili bombardamenti aerei alleati della seconda guerra mondiale.

Da ultimo, merita due parole il nostro Paese, che i conti con il proprio sanguinario passato coloniale odiernamente li fa soprattutto affidando ad un truce colonnello libico l'incarico di massacrare tanti disperati del XXI secolo.


22 commenti:

Anonimo ha detto...

bel post, meriterebbe lunga riflessione e un bel dibattito ! un caro saluto

bussola ha detto...

mamma mia che post...questo sì che è un excursus storico.... corsi e ricorsi storici...
a spasso tra lo spazio e il tempo

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Un viaggio niente male tra avvenimenti importantissimi che hanno modificato la civiltà in modo radicale.

Bel post, Massimo ha pienamente ragione.

Unknown ha detto...

Caro Adriano, concordo con tutto quello che hai scritto e mi soffermerei sull'ultima parte, dove, credo, meriterebbe spendere molto più che due parole. Bisognerebbe fermarsi a riflettere su quanto, anche il nostro "bel paese" ha contribuito a segnare la nostra storia con le vergognose vicende di massacri e violenze. Ho sempre creduo che gli errori del passato, sevissero a migliorare il futuro, ma comincio a perdere questo credo poichè , tutt'oggi, vedo ingiustizie e modi di pensare troppo lontani da quello che è il mio ideale di comunione e fratellanza tra paesi e culture diverse. Forse, il desiderio di uguaglianza, di solidarietà, di tolleranza, di rispetto. è solo un'utopia, perchè ci saranno sempre persone e popoli che ambiscono al potere sopraffacendo i più deboli.

Un abbraccio
Cri

Zio Scriba ha detto...

Mi viene da pensare che se c'è una cosa in cui gli uomini rivelano tutta la propria inadeguatezza e perversione è proprio nella scelta dei propri "Grandi": così come i cosiddetti Santi sono in grandissima parte dei Cialtroni, non c'è condottiero della Storia che non sia un macellaio con le mani imbrattate di sangue (e di ori o denari)

Di tutte le possibili scuse che hai elencato, forse le più ovvie sono proprio quelle spagnole ai nativi sudamericani, visto che i conquistadores incorsero nella doppia, vergognosa, paradossale perversione di massacrarli nel nome di CRISTO... Ma ovviamente non sono stati loro gli unici.

Ernest ha detto...

davvero un bel post
un saluto

Andromeda ha detto...

Concordo in pieno.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Forse però non si tratta soltanto di fare i conti col proprio passato, ma anche col nostro presente, visto e considerato che dal Vietnam, all'Iraq, all'Afghanistan, questo mondo occidentale così dedito alla ricerca di libertà ed uguaglianza ha bisogno tuttora di seminare morti e distruzioni in giro per il globo.

L'angolo di raffaella ha detto...

Mi piace molto il tuo post.
Certo di vittime che aspettano le scuse ce ne sono ancora tante, ma è davvero importante che di tanto in tanto qualche voce si levi e chieda scusa in forma ufficiale...come per esempio ha fatto in nostro Papa che penso sia davvero un buon esempio per tutti i popoli.

il monticiano ha detto...

Ecco è proprio quello che dico da sempre, finiamola di commettere di nuovo gli errori del passato, fare le guerre cosiddette di pace per far ingrassare i mercanti d'armi.

Sergio ha detto...

Muy buen análisis!!. Las agresiones colonialistas deben se denunciadas y rechazadas. Las de antes y las actuales. Un abrazo

Alligatore ha detto...

Sognai talmente forte che mi uscì sangue dal naso ... post complesso e articolato, che ne richiama una decina o forse più da sviluppare. Giusta la riflessione di Vincenzo Cucinotta.

zefirina ha detto...

anche io concordo con vincenzo e mi verrebbe da dire, scontatamente, che troppi conti non tornano ancora

Tina ha detto...

Leggerti è sempre un piacere e questo post è stato un piacere doppio.

Condivino Vincenzo e aggiungo che, noi o chi ci rappresenta sta facendo del revisionismo della storia al solo scopo di ripetere il ventennio, continuo a dire che Giambattista Vico ha fatto l'analisi giusta, gli eventi si ripetono e oggi c'è l'aggravante che le armi sono più sofisticate e tendenti a fare più vittime possibili con il minimo sforzo.
Buona giornata Adriano

Zio Scriba ha detto...

Il papA dovrebbe chiedere scusa per le migliaia di africani che moriranno di aids a causa delle sue dissennate parole contro il Preservativo.

Il papA dovrebbe chiedere scusa per le atroci sofferenze causate dalle sue posizioni di Paladino del Salvifico Dolore (ALTRUI) contro l'Eutanasia e persino contro la terapia del dolore con oppiacei.

Il papA dovrebbe chiedere scusa per le violenze perpetrate in tutto il mondo contro i gay da parte di gentaglia che si richiama alle Sue posizioni nazi-omofobe (vedasi il volume "I triangoli rosa di Benedetto XVI", Kaos Edizioni, che mette a confronto le tesi papestri sull'argomento con quelle, molto, molto simili, contenute in un famoso discorso di Himmler).

Chiedere scusa per "errori" del passato quando nel presente si continua a fare di peggio, predicando Obbedienza nell'Ignoranza, è una beffa assurda e inaccettabile, altro che esempio per tutti i popoli.

Sandra M. ha detto...

Quante nefandezze ciacuno in nome della propria verità.
Bravo Adriano.

giacy.nta ha detto...

Mi sono sempre chiesta come mai civiltà evolute come quelle preincaiche siano state distrutte da pochi conquistadores. Mettendo da parte le ragioni che solitamente si adducono ( contrasti interni, virus sconosciuti portati dagli spagnoli, motivi religiosi ecc. ), sono rimasta colpita da quello che un docente universitario peruviano tempo fa mi ha detto: " Gli Incas sono stati succubi della loro ingenuità; non conoscevano la menzogna e per gli spagnoli è stato semplicissimo ingannarli e sopraffarli". Penso che le scuse servano a poco, se sono offerte ancora una volta "strategicamente" per puro opportunismo politico e per chiudere conti destinati a rimanere aperti finchè durerà un sistema fondato sullo sfruttamento altrui, a tutti i livelli.
Un caro saluto a te Adriano e a tutti gli amici del tuo prezioso blog

giacy.nta ha detto...

Mi scuso, civiltà precolombiane e non preincaiche!

Domus ha detto...

Il passaggio dalla libertà cosidetta medievale alla libertà individuale è sempre complesso e difficile. spesso, anche, doloroso. In ogni caso, leggiamo attentamente il passato per evitare il ripetersi di nefandezze per il presente ed il futuro della civiltà. Ciao Domus

Adriano Maini ha detto...

@tutti i gentili commentatori di questo post: Mi scuserete, ma un insieme di fattori mi fa ritenere più opportuno esternare un ringraziamento collettivo. I commenti ci sono stati: a me, invero, in questo caso l'onere di ritenerli, in una logica di dibattito, tutti validi. E, se volessi puntualizzare alcuni aspetti, ricordare a me stesso che su Blogger sto scrivendo per velleità forse letterarie, che mi portano spesso ad esternare pareri sulla società, tuttavia. Sono intransigente verso disvalori per me assoluti, quali il razzismo, i più o meno celati tentativi di conculcamento di libertà e diritti individuali, gli attentati alla democrazia, l'oppressione di poveri, la pena di morte. E potrei continuare. Ma io, ateo da quando ero fanciullo, cerco di essere tollerante nei confronti dell'altrui religiosità: anche se ciò porta spesso a momenti di apparente ipocrisia. Ci sono punti di dibattito che, secondo me, meritano, se si intende essere civili, attenti approfondimenti e sincero confronto. I temi controversi della Storia rientrano a mio avviso in questo novero. Così come molte pagine di attualità politica e sociale. I limiti fisici di un post e dei conseguenti commenti, se si ritiene valida questa ottica, sono allora del tutto evidenti. Dal canto mio, se l'estro continua a sorreggermi e se impegni vari me lo consentono, cercherò di testimoniare in tale senso. Una buona domenica a tutti!

Emilia ha detto...

L'Italia si porta dietro un passato con cui non ha mai fatto i conti. Bel post, grazie
Giulia

Adriano Maini ha detto...

@giulia: Concordo in pieno con te!