Certo che se anche un regista importante come Gianni Amelio compie riferimenti a "intrepido", giornalino a fumetti, di cui diverse volte ho scritto qualcosa, trovo il nuovo spunto irresistibile per tornare di nuovo sull'argomento.
L'autore titola addirittura "L'intrepido" il nuovo film che sta completando per presentarlo al prossimo Festival di Venezia, con interprete principale Antonio Albanese. Dall'intervista (a "la Repubblica") che ho letto ieri mi sembra di capire che il soggetto sia il lavoro precario. In proposito Amelio, dopo aver sostenuto che "intrepido" é il protagonista, afferma: "un film con l'anelito al lieto fine, come nei fumetti dell'Intrepido, dove c'erano tante storie ambientate in tutti i mondi e le epoche possibili, ogni settimana si restava con il fiato sospeso, ma sapevi che 15 settimane dopo con la parola fine arrivava la felicità.".
Avessi aspettato a scrivere di "intrepido", mi sarei risparmiato tanti giri di parole non chiare, perché, a mio avviso, meglio del regista non si poteva dire in proposito. Anche se forse - a essere pignoli - ha confuso qualche tipologia di avventure con quella più tipica del gemello "Albo dell'Intrepido". Un'altra cosa, simpatica e di storia del costume che Amelio racconta é che nella natia Calabria insisteva per compiere commissioni di casa, in modo di realizzare un po' di cresta sulle spese e, così, avere le trenta lire necessarie per comprare il martedì mattina l'agognata rivistina: anche se non esplicitato, si deduce che questi frammenti di memoria riguardano - come, immodestamente, nei miei precedenti post in materia - la metà circa degli anni '50.
Ecco, allora, nell'ordine, la copertina del numero 37 di "intrepido", dell'11 settembre 1956, e, sempre dal medesimo, l'inizio della puntata di "Liberty Kid".
Azzardo qualche considerazione sulle parole di Amelio. Mi sembra di capire, una volta di più, che questo fumetto fosse allora molto diffuso tra adulti di estrazione operaia e che non fosse semplice per bambini, la cui educazione era tenuta in rigida osservazione dalle famiglie, procurarsene delle copie.
La copertina del numero 47 di "intrepido", del 19 novembre 1957.
Nell'occasione devo menzionare ancora l'amico Bruno Calatroni di Vallecrosia, che mi ha fornito, come per altri miei articoletti, l'opportunità di questo corredo iconografico.
Concludo con la quarta di copertina di "intrepido" dell'11 settembre 1956, già citato, perché mi sembra, invero, ironico il fatto che avevo cominciato a trattare di questo giornalino, proprio rammentando il personaggio Roland Eagle, ma sprovvisto di immagini adeguate.
21 commenti:
Un tuffo piacevole e benissimo documentato nel passato.
Ma anche, come leggo, con riferimenti alla realtà d'oggi!
ciao Adriano, tante cose del passato vengono riproposte oggi, ma non avrei mai pensato che anche l'Intrepido venisse preso d'assalto per riproporlo in un film, secondo me i fumetti erano un 'latra cosa, difficili duplicarli, si rimane affezionati agli originali, ciao grazie per il ricordo interessante, buon week end a presto rosa.)
non ne sapevo nulla, mi pare un'ottima cosa: i fumetti erano spesso un'alternativa a buon mercato ai libri, per certi versi....
Che piacere queste notizie...ancora piccola per conoscere questi "Intrepidi", che anni dopo conoscerò "rubandoli" a mio fratello...
Buonasera Adriano,
benché già in "ferie", non posso esimermi dal commentare delle chicche così interessanti.
Come già dissi, l'Intrepido ed il Monello erano i miei album preferiti, non ho avuto la fortuna di leggere quelli che hai proposto qui, perché appartengono a un'epoca antecedente alla mia, ma negli anni Sessanta mi sono divertito anch'io con le avventure di Chiomadoro, Capitan Eagle, Superbone, etc.
Grazie per questo tuffo nel passato, quando tutto era equilibrio, buon gusto e buon senso.
Un caro saluto.
In quegli anni sono nato. Pero' l'intrepido ricordo di averlo letto, anche il Monello! eh, i fumetti..Quei fumetti!
Ricordo vagamente questo giornalino , che non ho mai letto, perchè pensavo fosse unicamente " da maschi" mah..(poi detto da una che giocava sempre con i soldatini e mai con una bambola....sic), ma andrò sicuramente a vedere il fim , un po' per Amelio, mitico il suo "Ladro di bambini" e soprattutto per il mio amico Antonio Albanese...
Bacio Adrianao!
Per me l'Intrepido e Monello hanno il sapore della nostalgia, della casa dei miri genitori, di una vecchia edicola aperta accanto a una farmacia, di scambi con altri ragazzini della mia età, della campagna e delle estati pasate a leggere... Insomma, Adriano, grazie per farmi da guida nel terreno incantato dei ricordi.
Quanti ricordi, quanta nostalgia e quanti viaggi con la fantasia, quando il giovedì passavo a prenderne una copia, che poi mio padre leggeva la notte nelle pause del suo lavoro di guardia nella miniera e, il giorno dopo, via libera alla mia sete di avventura.
Quanta nostalgia del passato, e ricordi che affiorano.. e come dice Il guadiano del Faro quanto tutto era equilibrato, comne il buon senso portava ad un buon gusto in tutto, letture scelte...
Una buona domenica
Gingi
Chissà se io leggevo l'Albo o l'Intrepido, aspetto altre copertine più recenti per ricordare :)
Buona domenica...ho letto un sacco di fumetti, i miei genitori avevano l'edicola.
Affiorano tanti ricordi, Adriano...
Io ricordo il corriere dei piccoli e anche che io e mio fratello cercavamo di fare la cresta per poterci comprare il giornalino.
Ciao Adriano
Come già ebbi modo di dire, mio zio conserva diversi fumetti di quel periodo. L' Intrepido è tra loro. Ne sono rimasta affascinata
Un saluto rinfrescante
Baci
Mistral
Aspettavo con ansia l'uscita in edicola dei nuovi numeri. Negli anni 50 l'edicolante era la fidanzata di mio fratello, in seguito l'edicola la compro' mio padre: lessi molto.
Un abbraccio
Nou
Fino a 26 anni non ho letto giornalini di alcun tipo. In casa non circolavano oppure non me ne ricordo. Nel 1956 mi sono sposato e, purtroppo, addio tutto quello che c'era da leggere perché tra lavoro impegnatissimo e altro non ne avevo il tempo.
Ciao Adriano. Non avrei mai immaginato che questo mitico fumetto, diventasse il soggetto di un film. Comunque, dici bene che tra le mani dei giovani, era raro vederlo di prima mano! 30 lire dell'epoca, erano una bella sommetta e solo facendo "la cresta", probabilmente, era possibile permetterselo. Altrimenti, bisognava avere la fortuna di conoscere un'adulto che lo comprava e, alla fine, passava anche dalle tue mani! Ricordo che a metà degli anni 60, con 15 lire ti compravi il classico "cornetto" (brioches) oppure la "pizzetta rossa", per la colazione a scuola. Il maritozzo con la panna, era un lusso da 25 lire! Quindi, 30 lire per un fumetto, erano una discreta "spesa" da adulti!
Ciao e buon fine settimana.
intrepido è stato un capolavoro chiamarlo giornalino era riduttivo aveva la capacità di migliorarci e da farci anche maturare
Quando vengo da te mi fai sempre ritornare alla mia giovinezza. Tutti giornalini che leggevo a suo tempo e che mi piacerebbe rileggere con un'altro punto di vista.
A parte il presente post, nel precedente, hai pubblicato La domenica del Corriere al quale , mio padre, era abbonato, ma non ricordo questa copertina. Forse ero troppo giovane allora o troppo vecchio oggi.
Ecco, mi ci voleva una passeggiata nell'infanzia, ho imparato a leggere con quei fumetti prima di entrare alle elementari e mio fratello ha la raccolta partendo dalla metà degli anni 50...cavolo come passa il tempo senza che ce ne accorgiamo ;-))
Notte buona Adriano ;-))
Tina
Ogni volta che pubblichi qualcosa sui vecchi fumetti, mi fai tornare giovane. Quando mia madre voleva darmi un premio, mi comprava l'Intrepido. Un caro saluto.
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