Pagine

Visualizzazione post con etichetta benedettini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta benedettini. Mostra tutti i post

domenica 12 maggio 2013

Riva Ligure e Santo Stefano al Mare























La Torre antiturchesca - di metà secolo XVI, retaggio della Repubblica di Genova - a Riva Ligure, cittadina sita sul mare più o meno a metà della provincia di Imperia, é l'immagine che più mi é rimasta impressa di quando, tanto tempo fa', ero molto assiduo di quel borgo.























Se non ricordo male sorgeva alquanto isolata e a levante non c'era ancora questa piazza, quantomeno nell'attuale larga sistemazione.
 

In effetti, questa immagine di repertorio consentirebbe qualche paragone con il passato. 

E solleciterebbe a parlare della storia di questo paese, il cui territorio presenta singolarità già di epoca pre-romana. E in periodo imperiale sorse un'importante stazione di posta (di Capo Don), su cui in età bizantina si sovrapposero altri insediamenti.  Reperti che conto di mettere in evidenza in altra occasione. La stessa cifra che vorrei seguire per l'epoca medievale che vide un insediamento benedettino con un monastero nella finitima Santo Stefano al Mare, detto di Villaregia, un nome che ha inciso ancor più sui destini di Riva Ligure. E per la Podesteria Genovese di Santo Stefano al Mare, che comprendeva anche l'attuale villaggio di Terzorio, sù in collina.























Di Santo Stefano al Mare ecco una torre di difesa, oggi sede del locale Municipio, di rilievo anche per la rara forma ennagonale. Ed il sistema di difesa dalle scorrerie barbaresche, eretto nel Ponente Ligure dalla Repubblica di Genova, a spese e con il lavoro forzato dei suoi più umili sudditi del posto, rappresenta una vicenda meritevole di analisi.























Con questa fotografia - in primo piano Santo Stefano al Mare - si può misurare la distanza da Riva Ligure (dietro la palma). Spiagge e scogli sono affollati in questi giorni di incipiente estate, così come i mercatini dei fine settimana. Le due cittadine sono state sotto il fascismo, per le politiche di accorpamento del regime, un unico comune. Hanno avuto, a metà anni '60, lo stesso destino di essere oggetti di grande speculazione edilizia, forse un po' razionalizzata negli ultimi anni: altro capitolo a parte, specie per un'eventuale documentazione di immagini. La stazione ferroviaria, prima dello spostamento a monte della linea, era posta a metà tra i due centri.























E dove passavano i binari oggi - come per tutta la tratta da San Lorenzo al Mare a Ospedaletti, località, quest'ultima, dove si nota ancora qualche interruzione in direzione di Sanremo - si può usufruire di una lunga e panoramica pista ciclo-pedonale.























Ho desistito, fatta salva qualche digressione, in questo post da mie solite insistenze su storia antica e monumenti, su cui, ripeto, potrò sempre tornare, ma pure di ricordi personali, anche perché mi é sembrato giusto dare rilievo - spero che tale effetto abbia questa conclusione - alla stele - abbastanza recente - di Riva Ligure, dedicata alla memoria dei prigionieri austro-ungarici e dei profughi veneti della Grande Guerra, in quanto significativa di pietà umana, di amore per la pace e di senso civile.


sabato 14 maggio 2011

Ampelio



In questa uggiosa giornata, che in questo sembra proprio ripercorrere la tradizione, si celebra in Bordighera la Festa Patronale di S. Ampelio, mentre la kermesse popolare in suo nome, organizzata dalla giovane Pro Loco, é iniziata già mercoledì scorso nella Spianata del Capo del Paese Alto, come si può vedere qui sopra: il che mi consente di dare qualche approssimativa idea sia dell'ubicazione del Centro Storico che della "scibretta" per antonomasia, cioé uno dei grandi ficus esistenti nella Città delle Palme.





Mentre il sito dove approdò, visse ed operò il monaco arrivato dalla Tebaide egiziana intorno al 400 dell'era volgare é decisamente più in basso, come cerco di documentare in qualche modo con le soprastanti immagini, che consentono oltrettutto di fissare spunti per altre interessanti vicende, immagini messe più o meno in ordine geografico degradante, sino ad arrivare alla chiesetta sul mare, teatro di tanti matrimoni locali, dedicata  e contenitore della grotta, oggi cripta, che ospitò Ampelio.



Non so se all'epoca in cui arrivò - e la leggenda in proposito é intrigante - Ampelio (talvolta si dice anche Ampeglio, tanto é vero che nella consuetudine ormai desueta si potevano e possono trovare persone o con l'uno o con l'altro nome) abbia arrancato sugli scogli che a memoria sono da sempre prossimi al luogo di culto.
Di sicuro la venerazione per questo santo ha comportato un fattore storico di rilievo, pur non costituendosi qui un nucleo abitato degno di questo nome prima della fine del '400: l'attuale Paese Alto, insomma.
Le sue reliquie vennero portate a Genova già nel 1258 e tornarono solo finita la seconda guerra mondiale con tanto di traslazione via mare e con invero grande festa di popolo.

Nel corso dei secoli il convento benedettino (della Congregazione Olivetana) che venne eretto su quel sito ebbe una notevole funzione, al punto che, a fare un mero esempio non esaustivo, nella guerra di Savona, Albenga e Ventimiglia (da cui dipendeva l'attuale zona di Bordighera) contro Genova del 1238-'39, i soldati della Superba ne distrussero gran parte dei beni immobili, tra cui una torre.
E qui si apre il capitolo, da me scoperto relativamente da poco, non tanto della valenza dei Benedettini (a loro si deve l'introduzione dell'olivo che fornisce il giustamente rinomato olio delle nostre parti) nei periodi bui dell'Alto Medio Evo, quanto di una loro significativa continuità - al pari, credo, di altri monaci - di presenza (anche di frati, in verità), che porta anche a pensare agli antichi pellegrinaggi che passavano, in genere per diramazioni, da queste parti e ad altri viaggi di insigni personaggi.

Una fitta trama di storia, per l'appunto, su cui potrò eventualmente tornare.