Sorvolo qualsivoglia considerazione di ordine storico sulla figura, tutt'altro che un modello per spiriti progressisti, di Margherita di Savoia, morta a Bordighera (IM) nel gennaio del 1926, proprio perché - mi pare - è sufficiente sottolineare che la gentildonna in questione aveva ricevuto proprio nella sua villa di Bordighera, alla vigilia della cosiddetta Marcia su Roma, più precisamente il 18 ottobre 1922, alcuni dei quadrumviri (Balbo, De Bono e De Vecchi) dell'insorgente fascismo.
Non
solo perché fu realizzata all'epoca dal padre dell'amico Giulio
Rigotti, che mi ha concesso in visione quel vecchio quaderno,
interamente destinato al tema.
Come si dovrebbe vedere qui sopra, una ricerca completata o presentata il 28 novembre 1927.
Ma perché, credo, sia fatto raro la conservazione in famiglia di un documento scolastico così datato.
Ed
anche perché, nonostante i limiti di questa digitalizzazione, aspetto
su cui poi torno, da quelle pagine pure emergono tratti storici di
costume e di ambientazione, specie locali.
Come
si sarà ben notato, ho proceduto a diverse forme di riproduzione,
ritagliando talora dalla scannerizzazione del singolo foglio una
semplice immagine con relativa didascalia.
La
fragilità di quel quaderno mi ha consigliato, nonostante il parere
contrario di Giulio, di procedere a fotopiarlo in modo parziale.
Nell'operazione si staccano dalla cucitura centrale, purtroppo, le
singole pagine. Ma anche questa é storia, direi. La selezione qui
visibile, aggiungerei ancora, dovrebbe risultare sufficientemente
significativa in ordine a quanto sopra ho accennato.