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domenica 22 novembre 2020

Flugblätter...

Il Trofeo delle Alpi a La Turbie, Costa Azzurra

Si racconta che un gioco dei surrealisti fosse quello di saltare da una sala cinematografica all'altra, in modo che le trame dei vari film si combinassero ca­sualmente dando forma a un collage di sequenze. 

Ef­fettivamente, dissociando le scene, isolandole, tutto diventa enigmatico, onirico, nuovo. Se facciamo un montaggio di spezzoni di vecchi film anni '40 e '50 il risultato è qualcosa di spiazzante, surreale. Sequenze decontestualizzate e ritagliate ci lasciano in un'atmo­sfera di sospensione e di sogno, che si apparenta a quella della dechirichiana metafisica.

Con lo zapping la cosa risulta di primo acchito assai più povera ma probabilmente ci sono comunque delle buone possibilità. Ovviamente si può farlo con la letteratura o con qualsiasi altra arte.

Si può provare a costruire un testo, montando e magari commentando pezzi di libro presi davvero a caso.

Un altro gioco può consistere nel prendere due libri: provarsi a leggerne uno di matematica con lo stesso spirito con cui si legge un manuale di letteratura e viceversa.

Tutto si può fare a pezzi e ricostruire, un po' come in archeologia è successo, per dire un caso, con il Trophée des Alpes, chissà quanto scombinato rispetto all'originale: a noi ricorda un po' il Picasso che si diverte a ricollocare gli elementi anatomici di un viso. Ma honni soit qui mal y pense.

Una volta due bambine, Claudia e Ylenia, smontarono - nel senso letterale del termine - una copia de Il pubblico della poesia curato da Bernardinelli e Cor­delli. Con molte di quelle pagine composero un enorme cuore sul pavimento. Il padre non approvò e intervenne assai stizzito. Io pensai che, invece, uno o tutti o alcuni dei poeti ivi antologizzati, Beppe Conte ad esempio, avrebbero approvato e plaudito.

A proposito: le antologie. Viene da chiedersi se nei casi migliori non si tratti di mirabili opere di smon­taggio e rimontaggio. 

Marco Innocenti, Flugblätter (#3. 54 pezzi dispersi e dispersivi), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2019

[Marco Innocenti è autore di diversi lavori, tra i quali: articoli in IL REGESTO (Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna - Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo), Sanremo (IM);  Verdi prati erbosi, lepómene editore, 2021; Libro degli Haikai inadeguati, lepómene editore, 2020; articoli in Sanremo e l’Europa. L’immagine della città tra Otto e Novecento. Catalogo della mostra (Sanremo, 19 luglio-9 settembre 2018), Scalpendi, 2018; Flugblätter (#2. 39 pezzi più o meno d’occasione), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2018; Sanguineti didatta e conversatore, Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2016; Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, Ventimiglia, Philobiblon, 2014; Sull’arte retorica di Silvio Berlusconi (con uno scritto di Sandro Bajini), Editore Casabianca, Sanremo (IM), 2010; con Loretta Marchi e Stefano Verdino, Marinaresca la mia favola. Renzo Laurano e Sanremo dagli anni Venti al Club Tenco. Saggi, documenti, immagini, De Ferrari, 2006]