Nell'arco di poco tempo, direi di poco più di una giornata, sul Web ho visto,
invero, cose interessanti, ma anche, per alcuni aspetti, singolari.
Da
un suo commento, apprendo che un mio conoscente é pro-nipote della
persona che in Ventimiglia aiutò il patriota e romanziere Giovanni
Ruffini nella sua fuga verso la salvezza in Francia: sull'inquadramento
della vicenda qualcosa io avevo appena accennato qui.
Capito
per caso su una sorta di dibattito su Twitter tra quelli che presumo
siano dei giovanotti di Nizza. O, comunque, a modo loro interessati al
capoluogo delle Alpi Marittime. Se riesco minimamente a rendere le forme
dirette del "dialogo", i punti toccati che mi rammento sono i seguenti:
I Nizzardi non sono né francesi né italiani. No, i nizzardi sono di origine italiana. Nizza si é liberata della Provenza già nel 1388. La Provenza si ferma al fiume Varo (ad ovest di Nizza: n.d.r.). Garibaldi era nizzardo. Sì, ma ha fatto l'Italia. Pepin (sarebbe Garibaldi: n.d.r.) ...
A modo loro, appunto...
Rinvengo di continuo fotografie e cartoline d'antan, concernenti un
po' tutto l'arco del Ponente Ligure. Nella pubblicazione di immagini di
questo tipo mi sono ripromesso, per ovvii motivi, una pausa. Ma se non
fosse sufficiente il Web, la realtà circostante sembra congiurare
anch'essa. Non più tardi di questo pomeriggio in un pubblico esercizio
scorgo istantanee storiche che, per la nostra zona, sono di assoluto
rilievo: e magari queste, che meritano più di altre, sarà difficile che
possa averle in formato digitale. Uscendo, incontro un amico che dice di
avere visto scatti d'epoca postati da me ...
Sbircio un locale
portale on line e vengo a sapere che le richieste di collaborazione per
le ricognizioni da effettuare in loco da parte del cartografo (il
colonnello!) Matteo Vinzoni
fecero conflagrare la sommossa di Sanremo del 1753, subito duramente
repressa dalla Serenissima Repubblica di Genova. Chiedo lumi all'autore
di Cultura-Barocca.
Ne ottengo in risposta che la menzione dell'episodio in questione me la
sono smarrita io nel mare magnum della documentazione di quel sito.
E, ancora, su Cultura-Barocca vado a conoscere la, sinora inedita per me, straordinaria figura di un gesuita portoghese,
molto celebre nel suo tempo, il Seicento, già confessore di Maria
Cristina di Svezia: difensore di ebrei e di indios. Si tratta di Antonio
Vieira. Forse vale la pena che mi diffonda un po' altra volta sul suo
operato. Intanto, a questo link sussiste una bibliografia molto completa di questo personaggio.