Pagine

Visualizzazione post con etichetta nonna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nonna. Mostra tutti i post

venerdì 25 luglio 2025

Già nel 1950 circa il Corsaro Nero e Ventimiglia...

 

Ventimiglia (IM): il centro urbano ed il fiume Roia verso la Foce

L'articolo de "l'Unità" qui menzionato

Ne "l'Unità", allora organo centrale del Partito comunista italiano, venerdì 26 maggio 1950 si leggeva l'articolo dal titolo "Dove Salgari trovò il suo Corsaro Nero" con occhiello "Lettera dalla Riviera Ligure" e catenaccio "Domenica a Ventimiglia la grande battaglia dei fiori - Il romanziere più amato dalla gioventù trasse ispirazione dalla figura di un guerriero".
Sarebbe da ringraziare idealmente l'autore del pezzo, Silvio Micheli per l'enfasi da lui messa per quel suo vero e proprio manifesto di propaganda turistica della città di confine, per la documentata e plastica descrizione di una antica Battaglia di Fiori, ancor più dell'arte ("Gli intarsi di fiori assumono sfumature impensate") e della passione con cui si costruivano i carri ("Fare un carro non è una parola e nemmeno basta aver volontà e pazienza. Bisogna vederli"), per la sottolineatura del grande entusiasmo popolare rispetto all'evento annunciato.
Ci sono altre perle di racconto, quali "Sfilano i carri lungo il magnifico viale Cavour", allo stato attuale non più alberato, ma ancora bello con le sue palazzine ormai storiche, "I viali si trasformano in fiumane di gente stipata tra casa e casa", "I carri appaiono presto pelati, spolpati, ridotti come alla vigilia tutti ferri e assi": il cronista si era sicuramente informato almeno circa l'edizione precedente.

In questo variegato quadro Micheli introduceva il Corsaro Nero quasi di sbieco, come qui si riferisce meglio più avanti.

Nel 1951 sarebbe stato Francesco Biamonti a dedicare delicate note poetiche, quindi, senza retorica di sorta, alla Battaglia di Fiori, "Serenità tra i fiori" ("La Battaglia dei fiori", numero unico, 20 Maggio 1951), uno scritto di recente ripubblicato da Terra Ligure.

Lo stesso anno, ma in data 29 agosto 1951, un trafiletto de "l'Unità" tornava a citare Ventimiglia come sede di partenza (il 15 settembre) di una delle staffette del giornale, evento promozionale di cui si anticipava che "Dopo aver percorso migliaia di chilometri i portatori di fiaccole si ricongiungeranno a Bologna".

Salvi errori ed omissioni, nelle ricerche sul Web occorre arrivare all'11 giugno 1956 per scoprire un minimo di attenzione da parte de "La Stampa" circa la Battaglia di Fiori: Presenti Rascel e De Sica. Gran Folla a Ventimiglia per la "battaglia dei fiori".



Oggi il Corsaro Nero, Conte di Ventimiglia nella fervida fantasia di Emilio Salgàri, del quale risulta difficile asserire che sia mai passato da Ventimiglia come invece sosteneva ("Si dice che sulla foce del Roia, lo stesso  Emilio Salgari ricavasse la storia del Corsaro Nero da una reale figura...") il giornalista de "l'Unità", mentre lo fece nel secondo dopoguerra, come attesta Gianfranco Raimondo, uno dei figli, oggi il Corsaro Nero è diventato una sorta di simbolo, qualche volta invadente, della città. Ci è voluto del tempo, ma è proprio così. Corsaro Nero come tema di un corteo storico e di una, per l'appunto, Battaglia di Fiori. Corsaro Nero che ha indotto mostre, rievocazioni varie, una statua -  silhouette in ferro dipinto a vegliare dal Funtanin, non sul fiume, ma sul mare e su Marina San Giuseppe -, un'analoga sagoma dalle parti del ponte sul Roia - in riva sinistra -, ma con le spalle all'acqua, sventolanti bandiere nere con i teschi.
 


Qui si ribadisce che l'aggiunta di un pizzico di ironia e di autoironia non stonerebbe, quello che sarebbe assicurato da un aggancio a "Giovanna, la nonna del Corsaro Nero", programma per ragazzi della RAI del 1961, con protagonisti - l'anziana signora, Battista e Nicolino in primis - e comprimari bizzarri, uno sceneggiato dalla saggia vena comica, una serie televisiva nel gergo attuale, che ebbe altre due stagioni, nel 1962 e nel 1966, e che piaceva anche agli adulti. Ancor più che andarono completamente distrutti i nastri della trasmissione. Per dare qualche segno sarebbero sufficienti come fonti di ispirazione residue fotografie di scena e qualche relativa pubblicazione.

Adriano Maini

giovedì 15 marzo 2012

Corsaro Nero, ancora un po' ...


Avevo appena finito di scrivere note a "Il Corsaro Nero", quando, forse distratto da quel mio post, il mio amico erudito, che pur all'epoca era ben addentro alle istituzioni culturali locali, chiedeva a me, che invece ancora adesso a molti fattori nostrani, specie se transitori, non sto molto attento, se sapevo di una mostra dedicata a quel personaggio di pura fantasia, creato da Emilio Salgari, mostra ipoteticamente tenutasi a Ventimiglia nel 2005. A sua volta, la domanda gli era stata rivolta da una editor freelance, alla quale una qualche indicazione - di altro indirizzo - ha fornito.

Tra noi ce la siamo un po' raccontata, soprattutto sul piano dello scherzo. A lui é tornato in mente che quell'anno il Corsaro Nero era il tema della Battaglia di Fiori. Così era, infatti. Credevo mi potesse fornire altri elementi.

In assenza di quelli - ma altri, di carattere turistico, direi, con breve ricerca ho riscontrato -, mi é venuto da pensare che dalle mie parti ci hanno messo un po' di tempo a tentare di sfruttare la fantasiosa figura di un Conte di Ventimiglia (e di Roccabruna e di Roccasparviera, se non erro) del 1600, che Salgari fa diventare pirata per sete di vendetta. Sorvolo sull'estinzione della Contea (il castello era sulla rocca della fotografia), avvenuta quattrocento anni prima. E su altro ancora.

Sono andato a ripassarmi brevemente, dunque, le motivazioni per cui da una dozzina d'anni, in un modo o nell'altro, nella città di confine ci si é messi a giocare il tasto di questo presunto illustre antenato.

Solo che mi rimane il dubbio circa il perché, a stare sempre in una dimensione soprattutto di costume, non si sia ancora pensato - almeno così mi pare - di compiere qualche riferimento a "Giovanna, la nonna del Corsaro Nero", programma per ragazzi della RAI del 1961, uno sceneggiato dalla saggia vena comica, che piacque anche a tanti adulti. Indimenticabili furono la nonna, Battista e Nicolino, i personaggi più simpatici. Ci sarebbe da parlarne appositamente.
Ma il mio filo conduttore adesso é un altro. Aggiungo che ci fu una ripresa nel 1962 e un'altra nel 1966, che non ricordo di avere visto (ma forse mi sentivo ormai grande) e che credevo, sentendone parlare in qualche occasione, fosse una replica delle prime due edizioni. Wikipedia, però, da me consultata, docet. E non fornisce immagini. Perché di quella bella produzione, come forse molti sanno, non esistono copie, perché tutte le registrazioni furono cancellate. Esiste solo il filmino in super 8 di una puntata, cui ogni tanto si attinge con nostalgia.

Comunque. Io ricordo di quello sceneggiato in questo momento, a stare sul pezzo, un castello di cartapesta a picco su un mare finto, teoricamente quello del Corsaro Nero a Ventimiglia. La somiglianza fisica, ci fosse ancora una fortezza, era, tuttavia, notevole. 
A parte momenti alti, in questa tormentata Riviera più alla portata di privati (sottolineo un'iniziativa su Salgari dell'estate scorsa, condotta, a cura del valente Enzo Barnabà, dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Grimaldi di Ventimiglia), un modo in genere consono e simpatico per parlare di questo nostro, comunque amato, Conte sarebbe, a mio giudizio, ripartire da quel programma.

E, se rammento bene, "un grande urrah per nonna-sprint, la vecchia più forte di un bicchiere di gin ...!"!