Qualche giorno fa, assistendo ad un'interessante conferenza pubblica in cui era relatore, ho incontrato dopo qualche mese un caro amico, ben più anziano (spero non me ne vorrà!) di me, con il quale ho avuto modo di conversare prima e dopo quell'appuntamento. Già avevo minacciato scherzosamente di fare riferimento a lui in qualche mio post, dato che nell'attesa dell'inizio dell'evento mi aveva tirato in ballo di fronte ad altri amici e conoscenti per via delle coloriture umoristiche con cui andavamo non molti anni fa a dipingere, ormai stanchi, nei viaggi di ritorno certi personaggi e certe situazioni visti per motivi professionali in Costa Azzurra. Ma forse subito non aveva afferrato il senso della mia battuta, tanto da rimanere dopo stupito a fronte di qualche accenno alle mie attuali incursioni su Internet, probabilmente perché si ricordava di un mio uso del Web solo per lavoro, che tra l'altro l'aveva trascinato ad una collaborazione attiva per molte operazioni.
Senonché mi è arrivata abbastanza presto via email da parte sua una discreta mole di documentazione, di cui, la parte più significativa consiste senza dubbio nelle fotografie di pescatori in Arziglia di Bordighera, ritratti nel 1880 dal grande fotografo Alfred Noack, il cui archivio era andato distrutto in un incendio poco tempo dopo la medesima ripresa: in questa occasione, avendone l'autorizzazione, ne pubblico due.
Con l'abbinamento oggettivo di considerazioni, che già gli conoscevo, da lui esposte in pubblico quel giorno sul valore della conservazione di testimonianze locali, con il tacito invito a far conoscere altro materiale da lui indicato ed anche fornito, quale la traduzione di rare pubblicazioni inglesi di fine '800 riguardanti la botanica delle due Riviere, le stimolazioni a scrivere qualcosa su questa nostra zona di frontiera non mi possono certo venire meno, a fronte altresì del fatto che non passa giorno, potrei dire, in cui non venga ad apprendere qualcosa di vicende, di curiosità, anche di aspetti geografici, tutti a mio parere significativi. Come se da queste parti liguri ci fosse una miniera non ancora completamente scavata dai tanti pur autorevoli autori, non ultimi alcuni egregi blogger. Ed io, incauto, mi ci avvio sempre più dentro.
Il mio amico, che pur cura ancora diversi siti a forte impronta culturale, ha colto oggi l'occasione di una email, dovuta a motivi tecnici, per sottolineare l'importanza della discussione viva con le persone come fattore prioritario, trovando oggettivamente in me una porta aperta. E' un aspetto, quest'ultimo, che merita altre considerazioni. Che cercherò altre volte di svolgere. Di sicuro, forse in conseguenza di pregresse esperienze sul campo, non amo molto parlare di politica, anche in senso largo, se non in un rapporto diretto con gli interlocutori, pensando oltrettutto che dovrebbero esserne protagonisti donne e uomini più giovani di me.
Ventimiglia, zona di Grimaldi |
Panorama da Colle Melosa, Pigna (IM) |