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giovedì 8 febbraio 2024

Uno sciopero storico, un corteo di provincia, alcuni attenti fotografi, un poderoso archivio


Gli scatti qui pubblicati sono riferiti al corteo sindacale unitario per lo sciopero generale nazionale sulla casa - un evento centrale di quell'"Autunno Caldo", ormai entrato nella Storia - un corteo che ebbe luogo in Ventimiglia (IM) mercoledì 19 novembre 1969. 

Le fotografie in questione provengono dal munitissimo archivio di Alfredo Moreschi, ma una loro ulteriore specificità verra spiegata più avanti. 

In effetti, Moreschi non ricordava più in quale occasione fossero state fatte.


La spiegazione è stata fornita da Lorenzo Trucchi, all'epoca Segretario della Camera del Lavoro di Ventimiglia, in seguito Segretario Provinciale della CGIL, dal 1985 consigliere regionale della Liguria per due legislature.


Lorenzo Trucchi non appare in nessuno degli scatti repertoriati, anche perché si trovava in quell'occasione sulla FIAT 500 - la sua! - che apriva il corteo.





Lorenzo Trucchi sarebbe poi stato uno dei tre oratori del comizio conclusivo della manifestazione presso il Mercato dei Fiori - oggi Mercato Annonario - di Ventimiglia.


Si dà il caso che in quel torno di tempo un gruppo - qui sopra se ne riportano i nomi - di amici fotografi - e forse l'unico professionista era Moreschi - si cimentavano nella realizzazione di una documentazione che viene proprio da definire neorealista.




Sembra opportuno, allora, pubblicare - a titolo di esempio - qualche altro scatto di quel sodalizio, scatto, però, non riguardante il citato evento della città di confine.

Adriano Maini

venerdì 2 dicembre 2022

La missione che portò migliori risultati per la causa partigiana fu quella del 10 ottobre 1944

Marina di Massa, Frazione di Massa. Fonte: Wikipedia

Già dal mese di settembre [1944], con l'avvicinarsi delle truppe alleate alla zona di Massa, il GPA [Gruppo Patrioti Apuani] cercò di stabilire un contatto con i comandi americani. Furono allo scopo mandati sia via mare che attraverso i valichi delle Apuane delle missioni. L'obiettivo era rendere nota la grave situazione della popolazione civile di Apuania e spingere gli Alleati ad avanzare e ad armare le formazioni partigiane tramite lanci paracadutati. La prima missione inviata fu quella comandata dal tenente “Pippo”, Franco Guidi, composta dal capo squadra Bosi Raffaele e dai partigiani Natali Domenico e Bellè Alfredo. Per superare la linea del fronte venne scelto di passare dal mare. La notte del 14 settembre <380 partendo da Marina di Massa su una piccola imbarcazione, gli uomini riuscirono nell'impresa, nonostante venissero individuati e bersagliati dalle artiglierie tedesche.
Questa prima missione aveva il preciso scopo di richiedere un lancio per il GPA <381. Il giorno seguente partì un'altra missione guidata questa volta da Andrea Vatteroni, “Nino” <382 composta dal tenente Tognini Carlo e dal tenente Navarini. L'itinerario scelto per l'attraversamento del fronte era quello dalle montagne, partendo da Antona e dirigendo verso Montignoso e da qui a Ruosina. Partiti il 15 dopo varie peripezie, i partigiani decisero di cambiare rotta e puntarono anche loro sull'attraversamento via mare. Scopo della missione era quello di fornire notizie dettagliate delle postazioni tedesche nella zona della Linea Gotica. Fu a tale scopo disegnata una carta topografica. Subito intercettati dai tedeschi sulle montagne sopra al paese di Altagnana, dopo uno scontro a fuoco furono costretti a nascondersi sui monti nei pressi di Ripa perdendo contatto dal Navarini. Ormai impossibilitati a proseguire in quella direzione, scesero verso il mare e trovata una barca proseguirono. Durante la traversata l'imbarcazione imbarcò acqua ed affondò; a nuoto i due partigiani riuscirono a prendere terra fra il Cinquale e Forte dei Marmi, nella spiaggia di Vittoria Apuana. Arrivati a Viareggio il 21 settembre, vennero arrestati dai soldati americani ma riuscirono a fornire i disegni delle postazioni naziste <383.
La missione che portò migliori risultati per la causa partigiana fu quella del 10 ottobre, guidata da Gino Briglia, “Sergio” comandante della 5^ compagnia “Falco” del GPA. Partito da Antona con una decina di uomini <384 portava con sé un memoriale sulla situazione disperata di Massa, da consegnare al comando alleato:
“1- Sulle Alpi Apuane e precisamente nel centro della zona si trova e agisce il Gruppo Patrioti Apuani forte di circa mille uomini, costituito sotto l'attuale denominazione e con l'attuale sistemazione organica già da parecchi mesi. L'armamento è scadente specie per quanto riguarda le armi di reparto e il munizionamento scarsissimo.
2 - La popolazione della zona dichiarata militare che, secondo gli ordini tedeschi avrebbe dovuto sfollare a Pontremoli o nella Valle Padana si è invece riversata dopo il 15 settembre, donne e bambini in maggioranza, sulla montagna nei pressi dei nostri reparti con una scorta di viveri per circa una settimana, con indumenti leggeri da estate, senza possibilità di alloggio nei paesi per timore delle rappresaglie tedesche e quindi con sistemazioni provvisorie nei boschi, sotto grotte, capanne o addirittura all'aperto.
3 - La zona è, come risaputo, agrariamente fra le più povere d'Italia […] le poche risorse alimentari che esistevano al 15 settembre sono completamente esaurite […].
4 - Sono esauriti i medicinali che la formazione aveva con sé.
I numerosi cannoneggiamenti tedeschi di paesi e località ove era ricoverata la popolazione civile hanno causato vittime e feriti […]. Premesso quanto sopra posso asserire che la situazione della formazione è critica e quella della popolazione disastrosa. […] Militarmente la nostra attività è limitata dalla mancanza di armi pesanti di reparto e dallo scarso munizionamento anche delle armi individuali. Nella zona è piuttosto limitato.” <385
La missione fu frutto di una decisione presa in piena autonomia dal comandante Pietro [Pietro del Giudice] che ne informò il CPLN e la Brigata Garibaldi “U. Muccini” solo il giorno 12:
“Trovandoci tanto disorientati per lo strano arresto delle truppe alleate a pochi chilometri da noi, ho deciso di mandare ai rappresentanti del comando alleato una missione, comandata dal Tenente Sergio, con un memoriale in cui sono descritti brevemente le preoccupanti condizioni della zona per chiedere direttive ed aiuti. La missione si trova attualmente a Viareggio e dovrebbe ritornare salvo inconvenienti, domenica.” <386
Sergio, una volta giunto al di là delle linee, fu ascoltato dagli ufficiali americani ma non riuscì nell'intento di convincerli ad avanzare, né in quello di ottenere dei lanci per il GPA. Impossibilitato a rientrare, riuscì ad ottenere la fiducia dei comandi Alleati, soprattutto grazie all'incontro con il tenente dell'O.S.S. <387, Formichelli, che capì l'importanza di avere dei partigiani affidabili ed esperti conoscitori della zona, da impiegare sia come guide che come avanguardie dell'avanzata. Si avviò così il processo che portò alla nascita del Gruppo F 3388, composto dalle tre compagnie “Fulgor”, costituita a Forte dei Marmi il 14 novembre, “Falco”, nata il 27 dicembre a Seravezza, e la “Ferox” 16 gennaio a Stazzema. Le tre compagnie erano in gran parte formate da partigiani massesi affluiti in territorio liberato dopo il rastrellamento e i combattimenti del 2 dicembre. La “Fulgor” andò a sostituire il ruolo svolto da alcuni reparti partigiani versiliesi, in particolar modo la formazione Canova, poi ribattezzata “Tigre”, e la Bandelloni.
Il 3 novembre venne inviato oltre le linee il comandante della 2^ compagnia del GPA, il tenente Orlandi. Il tentativo di Pietro mirava a concordare con gli Alleati il passaggio delle linee di centinaia di partigiani del Gruppo, che avrebbero dovuto essere armati dagli americani nelle zone ormai liberate e poi reinviati in zona di guerra per guidare un'offensiva sulle Apuane. Del Giudice informò della missione, a cosa già avvenuta, il maggiore Oldham con una comunicazione datata 4 novembre:
“Caro Maggiore, avevo deciso di venire al Comando Divisione per mettervi al corrente di quanto ho potuto fare in obbedienza alle direttive fissatemi nell'ultimo nostro incontro se non chè una pattuglia americana proveniente dal fronte guidata dal comandante la formazione Tigre che combatte al fianco degli alleati, mi ha aperto una nuova possibilità di cui credo conveniente e doveroso tenerne conto. Si tratterebbe di passare il fronte in forze con almeno 300 uomini bene inquadrati per convincere i comandi di Viareggio a sferrare una piccola offensiva che dovrebbe portare a liberare ad una modifica del fronte sufficiente a liberare le popolazioni di Montignoso e Massa in condizioni veramente disperate. Di questa azione il nostro Gruppo, armato convenientemente (inutile aspettare quei lanci che non verranno: occorre andare di là ad armarsi, se almeno questo ci può venire concesso), è disposto a sopportare tutti gli oneri. Il passaggio del fronte non ci preoccupa, purché gli americani di Viareggio ci armino convenientemente siamo disposti a tutto.” <389
Questa strategia, pensata da Pietro, come visto, si realizzerà solo in parte con la nascita, qualche giorno dopo, della formazione “Fulgor” e poi, dopo il rastrellamento del 2 dicembre, con la costituzione delle altre due compagnie del gruppo F 3. Emerge, ancora una volta, la capacità di iniziativa di Del Giudice, abile nel capire, sia dal punto di vista militare che politico, l'evolversi della situazione. Ma appare con altrettanta chiarezza la ricerca di autonomia della formazione, incapace, nei suoi vertici, di rimanere semplice pedina all'interno di un piano militare stabilito da altri.
[NOTE]
380 Alcuni testi riportano come data della missione Guidi il 13 settembre ma due dichiarazioni presenti in archivio e firmate da alcuni dei partecipanti alla missione parlano esplicitamente della partenza la sera del 14: “Io sottoscritto tenente Franco Guidi “Pippo” dichiaro che la sera del 14 settembre fui inviato dal GPA in missione oltre il fronte via mare. […] durante il traffico essendoci accorti che la barca procedeva lentamente verso le linee alleate ed essendo stati avvertiti dalle sentinelle tedesche che dettero l'allarme a tutta la costa, tanto dalla Punta Bianca di La Spezia, fu lanciato un bengala e subito presi a bersaglio da colpi di cannone.” AAM busta 5, fascicolo 27.
381 La notizia è ricavata dal manoscritto di Andrea Vatteroni, “Nino”, che incontrò il Guidi a Viareggio.
382 Vatteroni divenne in seguito il comandante della compagnia “Fulgor” del Gruppo F 3. compagnia costituita il 14 novembre 1944 a Forte dei Marmi con lo scopo di affiancare le truppe Alleate.
383 Le notizie sulla missione Vatteroni sono ricavate dal manoscritto, A. Vatteroni, Pagine dal diario di un partigiano, AAM busta 25, fascicolo 23.
384 Dalle pagine del manoscritto del Vatteroni sappiamo anche i nomi dei nove partigiani che accompagnarono “Sergio” e sono: Piero Masnadi, Sandro Bonini, Vincenzo Rossi, Pietro Bigarani, Mario Conti, Ovidio Buffoni, Francesco Badiali, Francesco Giusti, Bengasi Tongiani. Assieme a loro il partigiano pisano Luciano Ceccotti, ferito il 16 maggio nell'attacco della formazione di “Tito” al paese di Altagnana, e due ufficiali inglesi il colonnello Gordon De Bruyne e il capitano Browne.
385 AAM busta 33, fascicolo 1.
386 AAM busta 20, fascicolo 2.
387 Sigla dell'Office of Strategic Services, servizio segreto americano antesignano della CIA, costituito nel giugno 1942 con lo scopo di raccogliere ed analizzare informazioni e per svolgere operazioni speciali. Notizie dettagliate sull'organizzazione OSS nel settore apuano si trovano nel saggio G. Cipollini, La Linea Gotica - settore occidentale 1943-45, atti del convegno di studi, pubblicato nel sito web ANPI Versilia che riporta: “L'attività della F 3 rientrava nell'area di competenza del Fifth Army Detachement, di cui era responsabile il maggiore Vincent Abrignani, dal quale dipendeva il Forth Corp Detachment, comandato dal maggiore Stephen Rossetti. Dei quattro reparti che lo costituivano, il primo indicato con la lettera A doveva occuparsi dei rapporti con i partigiani ed aveva il comando a Viareggio. Dall'inizio di novembre al 13 marzo 1945 fu guidato dal capitano James Manzani, quindi dal maggiore Frank T. Blanas. I primi contatti con i partigiani versiliesi dopo la liberazioni erano stati tenuti dal tenente Michael Formichelli.” pp. 7-8. Altre e maggiori notizie in Eserciti Popolazione e Resistenza sulle Alpi Apuane, cit. che contiene il saggio di G. Petracchi e R. Vannucci, Rapporti delle formazioni apuane con gli Alleati. Petracchi spiega come l'O.S.S. fosse composto da due strutture nel proprio lavoro sul fronte italiano: la Secret Intelligence Branch guidata da Vincent Scamporino e da Max Corvo e il Fifth Arm Detachment creato nel luglio 1943 con scopi tattici per sostenere l'avanzata della V^ armata.
388 Comandante del Gruppo F 3 fu Loris Palma, “Villa”, vice comandante Gino Briglia, “Sergio”.
389 AAM busta 24, fascicolo 1
Marco Rossi, Il Gruppo Patrioti Apuani attraverso le carte dell'archivio A.N.P.I. di Massa. Giugno - Dicembre 1944, Tesi di laurea, Università di Pisa, 2016