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mercoledì 23 settembre 2015

Pigna (IM), Chiesa di S. Bernardo

La Chiesa di S. Bernardo di Pigna (IM) risulta interessante per gli affreschi che vi dipinse nel 1489 il Canavesio sul tema della "Passione di Gesù" e del "Giudizio Universale". Questo celebre pittore di Pinerolo, dopo avere eseguito i suddetti lavori, risalì da questa Valle del Nervia per scendere nell'attigua Valle del Roia, sino a Fontan, dove nel tempietto di Notre Dame realizzò un altro inquietante "Giudizio Universale", compiuto e inaugurato nel 1492, in contemporanea con la scoperta dell'America, quasi a preannunziare una nuova epoca e la morte di un evo torturato da incredibili angosce.



lunedì 16 febbraio 2015

martedì 24 dicembre 2013

Auguroni!

Villa Hortensia a Bordighera. Vi feci riferimento parlando del professore Monti. Un post letto anche da non blogger delle mie terre, sì che ancora in questi giorni apprendo a voce sviluppi di quella vicenda di intenso rilievo umano.
Uno scorcio di Nervia di Ventimiglia, ma anche di Camporosso Mare. A destra i binari che portavano al deposito locomotori sono stati rimossi: annunciando di averne visto una vecchia fotografia, più di un conoscente mi ripete l'aneddoto d'antan di una macchina a vapore da manovra che, lasciata momentaneamente incustodita dal ferroviere a noi noto, ripartiva da sola per entrare - lentamente - in stazione, ancorché dirottata all'ultimo su di un binario di mero servizio.
L'incrocio, sempre a Nervia, della Via Aurelia con la Provinciale di Val Nervia (Camporosso, Dolceacqua, Apricale...).
Vicino all'ingresso del castello di Dolceacqua.
Uno sguardo da Sasso di Bordighera. I monti sullo sfondo. Davanti, sulla sinistra, ma dietro le alture - corrose ormai, a mio avviso, da troppe case, come, del resto, un po' in tutto il nostro entroterra - in primo piano, la collina di Santa Croce, dalla forma a cappello frigio, carica di storia, la stessa che attraversa con diverse modalità gli altri luoghi citati in queste immagini ed altri ancora della mia zona.
Gli scatti in questione - tutti datati - mi riportano, altresì, al pari di altri nell'occasione da me non selezionati, a episodi emersi dalle mie relazioni sociali di questi ultimi mesi.
In altri termini, schizzo qualche appunto di quello che avrei potuto scrivere se avessi continuato ad operare su questo blog. Risiedono in lieti momenti della mia vita privata le cause dell'interruzione, che in seguito si sono alimentate, come tuttora si alimentano, per inerzia, ma di rinvio in rinvio, nella speranza anche di riprendere l'attività, ho trascurato sinora di dare adeguata informazione ai lettori e agli amici blogger circa questa stasi: gli auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo sono, a mio parere, una decisa occasione per procedere in tale senso.
Ho imparato molto in tre anni di appartenenza alla blogosfera: ho cercato di dimostrarlo nei miei commenti. Non sopperisce il fatto che discutere con amici, conoscenti e brave persone (ce ne sono ancora tante, per fortuna!), come mi accade nei ritagli di tempo o occasionalmente in questo ultimo periodo, a volte assomigli ad una sorta di inveramento di aspetti tipici dei blog.
Con qualcuno degli amici blogger mi sono sentito oppure ho proceduto ad uno scambio di email o messaggi. Altri mi hanno addirittura premurosamente preceduto per sapere dove mi fossi rintanato: se riesco, come spero, a tornare, cercherò di ringraziarli in modo altrettanto... spiritoso.
Tenterò, inoltre, - ma sono proprio giornate piene queste! - di passare per la formulazione dei miei più sinceri Auguri su quanti più blog mi sarà possibile.
Giungano, intanto, a tutti - vorrei sottolineare a tutte le persone di buona volontà, ma mi sembrebbe di essere presuntuoso - i miei più fervidi pensieri - idealmente accompagnati dalle note della famosa, bella, solidale e dolente canzone natalizia di John Lennon - di felicità e di ogni bene!


domenica 30 giugno 2013

Dolceacqua, poi

Dolceacqua (IM) in Val Nervia, forse troppo nota per dedicarle qualcosa di più che poche righe. Spicca il Castello che fu dei Doria. Per molti versi é quasi d'obbligo partire da questo maniero.
Se guardo il mastio, mi può venire in mente che si tratta probabilmente in parte di un manufatto bizantino, per cui rischio di partire per la tangente in excursus storici.
Uno scorcio della salita verso la vecchia fortezza, che subì irrimediabili distruzioni ad opera di moderne - per l'epoca - batterie di cannoni degli spagnoli, comandati dal Marchese Las Minas, durante la guerra di successione austriaca, tali da compromettere definitivamente quell'unicum con Giardino Rinascimentale, di cui ho già qui parlato con corredo di una tavola dell'apologetico "Theatrum" dei Savoia di fine 1600.
Già,  perché  a questo punto, saltando secoli e secoli di vicende, si impone a mio avviso almeno un cenno ad un singolare episodio che chiama in causa il famoso Andrea Doria, la cui madre nacque in quel borgo, tra l'altro. Bartolomeo Doria, lontano parente dell'Ammiraglio, da cui, secondo alcune fonti, ricevette specifica istigazione, uccise con trentadue pugnalate il 22 agosto 1523 lo zio Luciano Grimaldi, reggente della Signoria di Monaco: ne seguirono intricate azioni di guerra - volute soprattutto dal vescovo di Grasse Agostino Grimaldi, fratello del morto - e diplomatiche, al termine delle quali, per salvaguardare a quel ramo dei Doria la Signoria di Dolceacqua, si ebbe il relativo passaggio - anche con l'interessamento del futuro Doge della Superba - dall'infeudamento a Genova a quello ai Savoia, che rimase definitivo.
La zona dell'attuale accesso al Castello, anche sede oggi di iniziative culturali, ma ancora interessato da altri lavori di restauro.
Tornando ai Doria, molte delle loro tombe sono nella Chiesa di S. Giorgio, lontana dal centro antico.
Uno sguardo al ponte, già immortalato da Claude Monet, che univa Castello e Giardino Rinascimentale propriamente detto.
Un passaggio.
Uno scorcio del paese, comprensivo di uno spicchio di quello che fu il Giardino, della strada provinciale, del citato ponte.

Come altri blogger, cerco spunti per farmi tornare più chiari in mente episodi, momenti degni di vita sociale e situazioni afferenti persone dalla calda umanità: nel caso di Dolceacqua - eclatante! - ha prevalso in me, come mai altre volte, facendomi annullare sul nascere ricordi personali, l'esigenza di mettere in evidenza il rilievo storico e culturale della cittadina, cui, però, ho qui reso parziale, molto parziale onore, che spero di riuscire ad integrare man mano più avanti.