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martedì 24 dicembre 2013

Auguroni!

Villa Hortensia a Bordighera. Vi feci riferimento parlando del professore Monti. Un post letto anche da non blogger delle mie terre, sì che ancora in questi giorni apprendo a voce sviluppi di quella vicenda di intenso rilievo umano.
Uno scorcio di Nervia di Ventimiglia, ma anche di Camporosso Mare. A destra i binari che portavano al deposito locomotori sono stati rimossi: annunciando di averne visto una vecchia fotografia, più di un conoscente mi ripete l'aneddoto d'antan di una macchina a vapore da manovra che, lasciata momentaneamente incustodita dal ferroviere a noi noto, ripartiva da sola per entrare - lentamente - in stazione, ancorché dirottata all'ultimo su di un binario di mero servizio.
L'incrocio, sempre a Nervia, della Via Aurelia con la Provinciale di Val Nervia (Camporosso, Dolceacqua, Apricale...).
Vicino all'ingresso del castello di Dolceacqua.
Uno sguardo da Sasso di Bordighera. I monti sullo sfondo. Davanti, sulla sinistra, ma dietro le alture - corrose ormai, a mio avviso, da troppe case, come, del resto, un po' in tutto il nostro entroterra - in primo piano, la collina di Santa Croce, dalla forma a cappello frigio, carica di storia, la stessa che attraversa con diverse modalità gli altri luoghi citati in queste immagini ed altri ancora della mia zona.
Gli scatti in questione - tutti datati - mi riportano, altresì, al pari di altri nell'occasione da me non selezionati, a episodi emersi dalle mie relazioni sociali di questi ultimi mesi.
In altri termini, schizzo qualche appunto di quello che avrei potuto scrivere se avessi continuato ad operare su questo blog. Risiedono in lieti momenti della mia vita privata le cause dell'interruzione, che in seguito si sono alimentate, come tuttora si alimentano, per inerzia, ma di rinvio in rinvio, nella speranza anche di riprendere l'attività, ho trascurato sinora di dare adeguata informazione ai lettori e agli amici blogger circa questa stasi: gli auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo sono, a mio parere, una decisa occasione per procedere in tale senso.
Ho imparato molto in tre anni di appartenenza alla blogosfera: ho cercato di dimostrarlo nei miei commenti. Non sopperisce il fatto che discutere con amici, conoscenti e brave persone (ce ne sono ancora tante, per fortuna!), come mi accade nei ritagli di tempo o occasionalmente in questo ultimo periodo, a volte assomigli ad una sorta di inveramento di aspetti tipici dei blog.
Con qualcuno degli amici blogger mi sono sentito oppure ho proceduto ad uno scambio di email o messaggi. Altri mi hanno addirittura premurosamente preceduto per sapere dove mi fossi rintanato: se riesco, come spero, a tornare, cercherò di ringraziarli in modo altrettanto... spiritoso.
Tenterò, inoltre, - ma sono proprio giornate piene queste! - di passare per la formulazione dei miei più sinceri Auguri su quanti più blog mi sarà possibile.
Giungano, intanto, a tutti - vorrei sottolineare a tutte le persone di buona volontà, ma mi sembrebbe di essere presuntuoso - i miei più fervidi pensieri - idealmente accompagnati dalle note della famosa, bella, solidale e dolente canzone natalizia di John Lennon - di felicità e di ogni bene!


giovedì 29 agosto 2013

Girovagando per Milano


Il Castello Sforzesco è una meta classica per chi visita Milano.


Anche la Basilica di S. Ambrogio.


Ma ancor più il Duomo.

Avevo, in verità, intenzione di segnalare con questo post una selezione di aspetti poco noti della storia e dei monumenti, soprattutto quelli scomparsi, del capoluogo lombardo, attingendo ad una vecchia pubblicazione. Combinando qualche ricordo di carattere personale.

Procedendo a qualche necessaria verifica, mi sono accorto, però, che su Wikipedia appaiono - ed è un bene!  - molte pagine su Milano. Ma soprattutto che su Lombardia Beni Culturali - aspetto che mi preme mettere in evidenza, pensando sia utile - a questo link è dato rinvenire, all'insegna di "Percorsi tematici", una corposa messa di documentazione sull'arte e sulla storia della regione: quella più specifica su Milano é subito individuabile. Ho tralasciato, di conseguenza, l'assunto iniziale.

Un particolare di S. Simpliciano, sempre a Milano.

Sui vent'anni fa, dopo l'ennesima volta in cui, da solo o con familiari, ma non accompagnato da persone residenti, smarrii - per così dire - la strada, alimentando in tal modo in seno al circolo intimo dei miei cari la mia personale saga eroi-comica, mi decisi a studiare a fondo una cartina di Milano e ad accentuare, di conseguenza, il mio girovagare da turista per caso per quelle strade: S. Simpliciano, di cui sul sito da me segnalato si apprende che contiene ancora testimonianze di età longobarda, fù, ad esempio, uno dei miei successivi approdi... sicuri.

Lombardia Beni Culturali dedica diverse voci anche alla Stazione Centrale.

Termino la mia stringata esposizione con questo piccolo pensiero mirato sull'imponente edificio in questione. Non vedevo, preferendo in genere recarmi a Milano in automobile, da alcuni anni la Stazione, cui mi legano - come moltissime persone, credo - tanti ricordi. Forse, qualche modifica interna l'avevo già notata, ma di sfuggita: diverse novità mi sono rimaste impresse, ma appartengono ad un altro discorso.

Mi riservo, invece, di dedicare una prossima volta un po' di attenzione almeno ad uno dei cronisti di una Milano che fu: non é detto che non salti fuori qualche inedito! Ma, forse, anche di realizzare qualche sintesi di parti specifiche di nuove pubblicazioni su Milano...



sabato 24 agosto 2013

S. Agostino a Ventimiglia


Il Chiostro di Sant'Agostino a Ventimiglia (IM).
Il Convento, come tale,  non c’è più da tanto tempo.


Una parte della costruzione, più strettamente istituzionale, sussiste ancora, adiacente a levante della Chiesa.

Succede che, quando si è adolescenti, ma anche già da giovani, le vicende storiche non appartengano ad un vissuto molto profondo. Per cui impressionano di più fatti contingenti. E questo mi è capitato.

Un aneddoto, ad esempio, che riferivo qualche sera fa ad un amico studioso, vero esperto dei temi più grandi che qui solo sfioro. Concerne una persona che abbiamo conosciuto a Nervia, perché aveva attività in quella frazione della città di confine. Secondo una certa vulgata, quell’uomo, pur di non pagare, per principio, una modesta ammenda aveva passato una notte nel carcere allora ubicato tra le mura dell’edificio in questione: sul serio, sotto diversi aspetti, altri tempi!

Potrei aggiungere altri episodi ed altre situazioni, tutti riferiti a pregresse attività tra quegli spazi: fugaci, ma significativi incontri, con religiosi dediti ad attività sociali, ricchi di umanità e di curiosità intellettuale, incontri cui mi ero prestato inizialmente, io tuttora rigorosamente laico, per compiacere alcuni cari compagni di scuola; aule decentrate di un Liceo Classico allora, prima del recente crollo verticale di iscrizioni, in piena espansione di frequenze; un istituto professionale; vari uffici a valenza pubblica.

C’é stato da non molto un discreto restauro dell’ala orientale, quella al fondo della quale Angelico Aprosio (1607-1681), frate agostiniano, ma, ancor più, grande erudito, avido di conoscenza, aveva collocato la sua prestigiosa Libraria, prima Biblioteca Pubblica in Liguria, in gran parte - più di 6000 volumi, alcuni dei quali rarissimi - oggi conservata in una palazzina del centro storico - o Città Alta - di Ventimiglia.

Tornando a quando ero ragazzo, devo specificare che non sapevo - anche se ne ho sempre sospettata l’antichità - fosse opera in qualche modo connessa al complesso del Convento di S. Agostino la torre a margine della stazione ferroviaria.

Ben distante - centinaia e centinaia di metri - dal nucleo del prisco insediamento di frati di Nostra Signora della Consolazione.

In quel raggio, potrebbero essere sepolti i resti dell'anfiteatro romano, che si suppone esistesse al tempo dell'antica Albintimilum.

Il fatto é che, come un link specifico spiega meglio, arrivati a Ventimiglia a fine XV secolo gli Agostiniani svolsero e condussero intense azioni, specie a carattere agricolo, dispiegate in quasi tutta l’area, all’epoca paludosa, ma in buona misura bonificata a loro cura, tra il fiume Roia, a ponente ed il torrente Nervia, presso cui sorgeva un tempo la città romana di Albintimilium, i cui resti cominciarono ad affiorare in età barocca proprio in costanza di sterri e di piantumazioni. Rimangono echi in denominazioni di stradine e di zone, Sottoconvento, Asse e così via. Sopravvivono ancora, in quello che attualmente è il centro urbano di Ventimiglia, ulteriori testimonianze di edifici - altre torri, magazzini, case coloniche -, voluti dai frati, ma ormai profondamente mimetizzati, per cui nulla, o quasi, eccezione sicura fatta per la Chiesa Conventuale, è possibile rinvenire dei dettagli di splendide stampe della prima metà del XIX secolo, che magari idealizzavano alquanto la Ventimiglia vivibile allora dalle pendici delle colline circostanti: lo stesso osservatorio naturale di Ugo Foscolo quando transitò da queste parti.

Resiste tuttora il luogo di culto, da tanto tempo sede della Parrocchia - di Sant'Agostino, appunto - più importante di Ventimiglia. Con quel tanto di restauri, non compromettenti, invero, dovuti non tanto per le incurie del tempo, quanto per i danni cagionati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, i quali, per triste associazione di idee, fanno pensare ad altre pesanti vicende belliche che, soprattutto nel 1700, coinvolsero questo sito, in ispecie la parte di Convento, in cui era ospitata la Libraria Aprosiana.

Ma la storia, si sa, anche nelle piccole località come Ventimiglia può assumere aspetti singolari…