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mercoledì 10 marzo 2021

Alessandro Natta e la vicenda degli internati militari italiani

Comizio di Alessandro Natta in Piazza Dante di Imperia Oneglia, 9 aprile 1985 - Fonte: Pagine Nuove del Ponente, cit. infra

Alessandro Natta è stato un protagonista della politica italiana nel secondo dopoguerra. La ricorrenza della sua scomparsa, sono cinque anni, ci ha stimolato a un percorso di recupero della sua esperienza.
La mostra fotografica, cui seguiranno altre iniziative già programmate, è il contributo che la nostra associazione, l'Associazione per il rinnovamento della sinistra di Imperia, gli ha voluto intitolare.
Senza il contributo importante della moglie Adele l'intrapresa sarebbe stata ancor più difficoltosa. Una menzione particolare va a Franca Natta e a Paolo Odello che si sono addossati l'impegno gravoso dell'impostazione e della realizzazione della Mostra.
Tra i criteri possibili si è optato per quello cronologico, pur con limitate varianti.
Si è voluto contestualizzare la vicenda umana di Alessandro Natta con il territorio natale: conseguentemente la parte iniziale del percorso vuol fornire in modo sintetico, e ci auguriamo esaustivo, la realtà onegliese dei primi anni del secolo XX.
Oneglia, città dove nasce Alessandro Natta il 7 gennaio 1918, è un comune sede di importanti industrie, di un porto molto trafficato e che viene amministrato dai socialisti.
Nel 1923 Oneglia insieme a Porto Maurizio e ad altri nove comuni daranno vita a Imperia l.
Movimento socialista e presenza dei lavoratori del porto e dell'industria sono l'habitat in cui cresce il giovane Alessandro.
Oneglia è anche la più importante Camera del lavoro del Ponente ligure, da Finalmarina al confine italo-francese.

Movimento socialista

Nella storia del socialismo del Ponente ligure primeggiano figure notevoli come Giacinto Menotti Serrati futuro direttore dell'Avanti, Mario Novaro figura di illuminato imprenditore, laureato in filosofia all'Università di Berlino che sul finire del secolo XIX rilancia la pubblicazione "La Riviera ligure" che raccoglie i disegni liberty di Novellini e quelli in stile art-nouveau di Kiernek, gli scritti, tra i tanti, di Boine, Pascoli, Pirandello, Deledda, De Pisis, Di Giacomo, Sbarbaro. Una rivista che nel 1899, nel quinto anno dalla sua nascita, ha una tiratura di centoventimila copia che accompagnano le confezioni dell'olio Sasso.
Vale ricordare che la pubblicità dell'Olio Sasso campeggerà anche sull'Ordine Nuovo di Gramsci.
Oneglia, edintorni, ha una tradizione progressista di alto livello. Vi operò Filippo Buonarroti delegato della Francia rivoluzionaria e leader del partito democratico, proto comunista, dell'inizio dell'800. Sempre ad Oneglia nasce l'Edmondo de Amicis da ricordare in questa occasione per il romanzo "Il primo maggio" assai moderno nella sua filosofia di sinistra.
A Oneglia comparve nel 1908 un giovane Benito Mussolini che diresse il giornale socialista "La lima".
Giovanni Piana (Nannollo) sindaco di Oneglia nel 1920 lo ritroveremo tra i protagonisti in Consiglio comunale nel 1946 quando la Giunta social-comunista guidata dal sindaco Goffredo Alterisio segnerà il ritorno del Paese alla democrazia, dopo i venti mesi di lotta resistenziale.
Ed ancora, nelle elezioni del primo dopoguerra, viene eletto primo deputato contadino il socialista Pietro Abbo, anch'egli protagonista nel Pci dopo il 1945.

Il mondo del lavoro

Oneglia tra la fine dell'800 e gli inizi del secolo XX è un centro industriale in piena espansione, con opifici nel settore alimentare (la pasta Agnesi e l'olio Sasso saranno i marchi più conosciuti), un porto che nel 1916 traffica 216 mila tonnellate di merci, un livello mai più raggiunto nella sua secolare storia, le ferriere che occupano circa 800 operai 2, sono l'ambito in cui nascono e si sviluppano movimento socialista e sindacale.
Antonio, il padre di Alessandro e la sorella Teresita partecipano alla vita e alla crescita del Psi. Una preziosa foto ci consegna quest'ultima intenta alla spedizione del settimanale socialista "La lima". Alessandro Natta in una lettera del dicembre 2000 a Libero Nante, figlio di un tesoriere de "La lima", ricorda con simpatia di essere stato intestatario, all'età di diciotto mesi, di una sottoscrizione di lire una a favore del settimanale 3.
Il periodo che intercorre tra la scuola e l'esperienza militare è quello più carente di documenti fotografici. Di quel periodo sicuramente si recupereranno testimonianze orali e scritte di conoscenti e compagni di lotta tutt'ora viventi.
Natta vince il concorso per accedere ai corsi universitari della Normale di Pisa (dal 1936 al 1941) ed entra in contatto con studenti e professori molti dei quali saranno tra i più prestigiosi intellettuali del nostro Paese.
Appena laureato, la guerra, il militare a Rodi, il ferimento, la prigionia in Germania a seguito delle vicende posteriori all'otto settembre.
L'esperienza tedesca gli fornirà materiali di riflessione contro il nazifascismo. Il suo contributo è importante e, quando le condizioni politiche glielo consentiranno, pubblica "L'altra Resistenza" 4. Un debito verso i tanti militari italiani che seppero opporsi ai nazisti e ai fascisti anche dentro il lager rifiutando allettamenti e blandizie.
In verità Natta aveva tentato, quarant'anni prima della pubblicazione de "L'altra Resistenza", di sviluppare un ragionamento su codeste problematiche e ne fornisce testimonianza in un suo intervento a Firenze nel maggio 1991: "Ho scritto nel 1954, in vista del decennale della liberazione, un saggio che ebbe la disavventura di essere bocciato per la pubblicazione dalla casa editrice, a cui mi ero rivolto, che era poi quella del mio partito. Non ritengo che quel rifiuto fosse motivato dalle ragioni di opportunità politica, che potevano essere accampate nell'immediato dopoguerra. Si trattava, penso, di una valutazione critica sul libro, che in verità era cosa modesta. Ma oggi sono convinto che l'editore sbagliò, e soprattutto sbagliai io a non insistere, non so se per difetto o per eccesso di presunzione, perché quel lavoro - al di là della tesi di fondo che proponeva: la vicenda degli IMI (internati militari italiani ndr) come episodio della lotta generale contro il nazifascismo - sollecitava una ricerca, uno studio sul processo che spinse i soldati e gli ufficiali prigionieri dell'esercito tedesco, in grandissima maggioranza a una sfida con il Reich tedesco e la Repubblica Sociale" 5.
Molte foto e i testi che le accompagnano sintetizzano l'esperienza politica, sociale, culturale e istituzionale che comunemente vengono definiti "la prima Repubblica" intrecciando l'esperienza politica nazionale di Natta con le vicende della nostra terra e dei militanti comunisti che ivi operarono.
Alcuni settori del percorso sono obiettivamente più ricchi di immagini ed esemplificano in modo più approfondito i diversi passaggi politici di Alessandro [...]
 
Fonte: Pagine Nuove del Ponente, cit. infra

1 Con Regio Decreto 21 ottobre 1923 n. 2360 i comuni di Porto Maurizio, Oneglia, Piani, Caramagna Ligure, Castelvecchio Santa Maria Maggiore, Borgo Sant'Agata, Costa d'Oneglia, Poggi, Torrazza, Moltedo Superiore e Montegrazie sono riuniti in un unico comune che prende la denominazione di IMPERIA.
2 Il censimento della Camera di Commercio del 1927 ne quantifica 742
3 Da "Lettera a Libero Nante" di Alessandro Natta, in Pagine Nuove del Ponente n.4/2001 pag.14
4 A. Natta L'altra Resistenza. I militari italiani internati in Germania. Edizione Einaudi 1996
5 Da atti del convegno internazionale di studi storici su "Militari internati e prigionieri di guerra nella Germania nazista (1939-1945) fra sterminio e sfruttamento" (Firenze, 23-24 maggio 1991), promosso dalla federazione di Firenze dell'Associazione nazionale ex internati, con la collaborazione dell'Istituto storico della Resistenza in Toscana e con il patrocinio del Dipartimento di storia dell'Università degli studi di Firenze. Casa Editrice Le Lettere - Firenze


Giuseppe Mauro Torelli *, Natta: l'intellettuale, il politico in PAGINE NUOVE DEL PONENTE, n° 2, luglio-agosto 2006



* Presidente Associazione per il rinnovamento della sinistra "Alessandro Natta" Imperia

Giuseppe Torelli [Nato a Imperia il 13 marzo 1940]. Figlio di artigiani, ha conseguito la maturità scientifica nel liceo Vieusseux di Imperia. Eletto parlamentare nel 1983, ha partecipato ai lavori della Camera dei deputati nell'ambito del gruppo del Pci nella IX e X Legislatura. In Parlamento è stato componente della Commissione Interni e successivamente della Commissione Esteri. In tale contesto ha avuto l'incarico di responsabile dei problemi dell'ordine pubblico e delle forze di polizia e dei Vigili del fuoco, con particolare riferimento alla problematica della Protezione civile. In precedenza, a partire dal 1965, è stato per venti anni consigliere comunale di Imperia, svolgendovi lungamente la funzione di capogruppo. È stato Sindaco del capoluogo nel 1975. Eletto consigliere provinciale nel 1990, nell'ambito della legislatura ha svolto la funzione di Presidente della Commissione Affari istituzionali. Membro dell'Unione regionale province liguri, è stato eletto altresì nell'assemblea nazionale dell'Upi. Nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci) ha ricoperto l'incarico di segretario provinciale e componente del Comitato Centrale. Nel Pci, dal 1972 al 1983 e quindi nel 1991, ha svolto le funzioni di Segretario provinciale e dirigente in organismi provinciali, regionali e nazionali, come altresì successivamente nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra. Nel 1989 aderì alla mozione, voluta tra gli altri da Pietro Ingrao e Alessandro Natta, contraria alla svolta della Bolognina, operata dal segretario del Pci Occhetto. Tale mozione si affermò in provincia di Imperia nel congresso del 1990. È stato componente della Presidenza del Consiglio nazionale dei Garanti dei Ds a partire dal congresso di Pesaro del 2001. Al congresso Ds di Firenze del 2007 non aderiva alla proposta di dar vita al Partito Democratico. Dal 1998 era componente del Coordinamento nazionale dell'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (Ars), di cui è stato tra i promotori e Presidente dell'Ars di Imperia intitolata ad Alessandro Natta. [Deceduto il 12 agosto 2019]. da Wikipedia  

 

sabato 21 novembre 2020

Ricordi singolari in proposito del deputato contadino Abbo e del figlio Libero

Borgomaro (IM) - Fonte: Wikipedia

[...] "Petren" Abbo * il primo deputato contadino socialista del Ponente ligure che entrò in Parlamento nel 1919 e successivamente aveva aderito al Pci. Coloro che hanno conosciuto Petren lo ricordano anche per la sua voce decisa e robusta.
Posso testimoniarlo avendolo conosciuto negli ultimi anni di vita e vissuto con lui un episodio oratorio a Borgomaro. Correva la primavera del 1965 e il Pci aveva organizzato una serie di comizi per ricordare il ventennale della Liberazione.
Anche quel tardo pomeriggio festivo avevo approntato microfono e altoparlanti collegati a una batteria supplementare sulla Fiat 1100 di proprietà della Federazione del Pci. Il comizio era stato preparato sulla piazzetta oltre il ponte sul torrente. Avevamo convenuto che cominciasse Petren Abbo. Il pubblico era intervenuto in un numero rispettabile. Avevo sistemato il microfono di fronte all'anziano oratore, ma Petren, con un gesto studiato del braccio, lo aveva allontanato: non sia che il comizio venga "dopato" dal mezzo tecnico! La voce denunciava pur sempre le origini volitive, ma gli anni c'erano tutti e la fatica incominciava a pesare: Petren concluse il comizio con fatica, ma con le caratteristiche con cui l'aveva iniziato, senza strumentazione in appoggio. È stato l'ultimo comizio di Abbo, il deputato contadino che aveva segnato un'epoca.

[...]
Se a Tovo eri certo di trovare un pubblico numeroso e attento, al comizio in altre località dell'entroterra in diverse occasioni molti di noi avevano parlato di fronte a pochissime persone e non consolava sentirsi dire che molti non erano di fronte all'oratore ma, stessimo pur certi, avevano ascoltato l'orazione da dietro le persiane!
È anche accaduto di trovare una folla insperata che viene fatta "evaporare": è il caso di un comizio programmato a Lucinasco in occasione delle elezioni politiche del 1968.
L'appuntamento era per una domenica pomeriggio. Eravamo preparati a un risultato non esaltante perché il Pci nella località prendeva pochi voti, anche se era il borgo natale di Petren Abbo il quale per giustificare la nostra debolezza a Lucinasco soleva recitare il proverbio latino "nemo propheta in patria". Quando dalla statale, dopo Chiusavecchia avevamo deviato per la provinciale che conduceva a Lucinasco in cima alla collina, avevamo osservato che ci sopravanzava una colonna di almeno una dozzina di auto che "scortava" il candidato democristiano Emidio Revelli **, un avvocato di Taggia che si apprestava a conquistare un seggio in Parlamento.
Giunti a casa di Libero Abbo, il figlio di Petren, che fungeva da nostro referente, avevamo appreso che il comizio democristiano era stato programmato mezz'ora prima di quello del Pci. Eravamo giunti sotto il porticato, in piazza del comune e avevamo trovato una folla straripante per le dimensioni del paese, sicuramente superavano il centinaio. L'oratore Dc senza porre indugi aveva iniziato a parlare sapendo "di giocare in casa" per usare il gergo sportivo. La presenza del prete al comizio era eloquente e quella di molta gente era un fatto fuori della normalità, sicuramente lo era per Libero che non aveva saputo contenersi e aveva cominciato a subissare di improperi l'oratore dello scudo crociato in merito agli scandali del tempo. Nonostante la moglie cercasse di fermarlo, con il procedere del comizio Libero si esaltava e non ascoltava nessuno e le mie pressioni per farlo zittire non sortivano risultati e io paventavo che l'oratore, che si avviava a concludere il suo intervento, avrebbe saputo cogliere l'opportunità che gli era stata offerta per appiopparci l'appellativo di antidemocratici. E così era avvenuto: con gesto plateale, l'avvocato democristiano aveva invitato i presenti ad andar via. Per la verità non tutti avevano accolto l'invito, si erano fermati una trentina, una presenza su cui un comizio del Pci, senza l'iniziativa anticipatrice della Democrazia cristiana, non avrebbe potuto contare, ma è pur vero che l'effetto sgombero tra i più avvertiti aveva lasciato il segno.
[...]

* Pietro Abbo era nato a Lucinasco (Porto Maurizio) il 20 febbraio 1884 ed era deceduto in Lucinasco (Imperia) il 12 maggio 1974. l'Unità del 13 maggio 1974 lo ricordava come "un oratore poderoso". Quanto sopra è riportato da Danilo Bruno "Pietro Abbo il deputato contadino" ed.  Dominici Imperia - dicembre 1986.

** Emidio Revelli, avvocato nato a Taggia il 31 gennaio 1930, deceduto nel giugno del 2006. Era stato parlamentare dalla V all'VIII legislatura

Giuseppe Mauro Torelli (1), Viaggio tra generazioni e politica, 2017

(1) Giuseppe Torelli [Nato a Imperia il 13 marzo 1940]. Figlio di artigiani, ha conseguito la maturità scientifica nel liceo Vieusseux di Imperia. Eletto parlamentare nel 1983, ha partecipato ai lavori della Camera dei deputati nell'ambito del gruppo del Pci nella IX e X Legislatura. In Parlamento è stato componente della Commissione Interni e successivamente della Commissione Esteri. In tale contesto ha avuto l'incarico di responsabile dei problemi dell'ordine pubblico e delle forze di polizia e dei Vigili del fuoco, con particolare riferimento alla problematica della Protezione civile. In precedenza, a partire dal 1965, è stato per venti anni consigliere comunale di Imperia, svolgendovi lungamente la funzione di capogruppo. È stato Sindaco del capoluogo nel 1975. Eletto consigliere provinciale nel 1990, nell'ambito della legislatura ha svolto la funzione di Presidente della Commissione Affari istituzionali. Membro dell'Unione regionale province liguri, è stato eletto altresì nell'assemblea nazionale dell'Upi. Nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci) ha ricoperto l'incarico di segretario provinciale e componente del Comitato Centrale. Nel Pci, dal 1972 al 1983 e quindi nel 1991, ha svolto le funzioni di Segretario provinciale e dirigente in organismi provinciali, regionali e nazionali, come altresì successivamente nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra. Nel 1989 aderì alla mozione, voluta tra gli altri da Pietro Ingrao e Alessandro Natta, contraria alla svolta della Bolognina, operata dal segretario del Pci Occhetto. Tale mozione si affermò in provincia di Imperia nel congresso del 1990. È stato componente della Presidenza del Consiglio nazionale dei Garanti dei Ds a partire dal congresso di Pesaro del 2001. Al congresso Ds di Firenze del 2007 non aderiva alla proposta di dar vita al Partito Democratico. Dal 1998 era componente del Coordinamento nazionale dell'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (Ars), di cui è stato tra i promotori e Presidente dell'Ars di Imperia intitolata ad Alessandro Natta. [Deceduto il 12 agosto 2019]. da Wikipedia