Tra i commenti ricevuti su Facebook con il link a "Far West di Ponente" ne seleziono alcuni tra quelli fatti da una persona amica ormai di lunga data, i cui trascorsi hanno significative aderenze con le inquadrature delle fotografie qui correnti.
"...Ventimiglia ti dicevo è assai affascinante perchè è la mia terra e la terra di nessuno...perchè è già oltre e ci sono emozioni e anche silenzi che profumano di rosmarino e di mimose arroccate ...quasi sul mare e capaci di sopravvivere a qualsiasi tempesta..."
"...Ventimiglia è più bella che altrove per me che vi sento l'odore del rosmarino, delle ginestre e ...delle mimose..misto al rumore e al salmastro dell' acqua di mare sempre nuova...mi sembra di essere anche a Saint-Tropez...in più appare il senso del non finito e del continuo provvisorio..tale può essere in una casa ove scatole e valigie non vengono mai svuotate e disfatte...perchè non si sa bene ove e come avverrà il prossimo domani..."
"...Ventimiglia è la mia terra ed è come la mia casa che di solito può essere in ogni luogo...anche se ogni volta che sto tornando...mi accorgo di dire che sto andando a Ventimiglia...anche se spesso è in altri luoghi.."
"...Ventimiglia è più bella che altrove per me che vi sento l'odore del rosmarino, delle ginestre e ...delle mimose..misto al rumore e al salmastro dell' acqua di mare sempre nuova...mi sembra di essere anche a Saint-Tropez...in più appare il senso del non finito e del continuo provvisorio..tale può essere in una casa ove scatole e valigie non vengono mai svuotate e disfatte...perchè non si sa bene ove e come avverrà il prossimo domani..."
"...Ventimiglia è la mia terra ed è come la mia casa che di solito può essere in ogni luogo...anche se ogni volta che sto tornando...mi accorgo di dire che sto andando a Ventimiglia...anche se spesso è in altri luoghi.."
Conversando, un altro amico, già dei tempi dell'infanzia, mentre ribadiva la bellezza delle considerazioni qui riportate, mi parlava di ginestre, che io riportavo subito alla nostra amata Collasgarba o tutt'al più all'adiacente collina della Maule, parzialmente visibile in fondo a destra nella sovrastante immagine.
Questo episodio mi sembra significativo per sostenere che la memoria, comunque quasi sempre aleatoria, attinge a qualcosa di molto vissuto. E poco importa dettagliare l'estensione del territorio comunale della città di confine, in quanto tale ancora ricco di terreni sia coltivati che a macchia mediterranea. O allargare il discorso ad altre considerazioni di carattere più generale.
Di rilievo é, invece, l'intensità, direi lirica, di quei ricordi, ai quali la parte residuale di questo post funge da semplice cornice.