Ieri sono stato a Nizza, ma non ero del tutto convinto di volerci arrivare. Cercavo, invece, tra Grand e Moyenne Corniche di raffigurarmi com'erano le scorciatoie per arrivare al capoluogo delle Alpi Marittime francesi quando non c'era ancora un compiuto tragitto autostradale. E di vedere Eze, eventualmente. Per poi fare ritorno "par la bord de la mer" per rinvenire posti topici di tante storie curiose, come molte negli anni mi sono capitate in Costa Azzurra. Ma a fare inizio, intanto, da lì. Di raffigurare il paesaggio, data la grande foschia, neanche a parlarne: oltrettutto non sono granché come fotografo.
A La Turbie, dove già ero arrivato per le vie più lunghe, mi é sembrato di rivivere, come se fossero appena accaduti, gustosi aneddoti di gioventù. Dopo quell'incrocio, nella mia memoria teatro nel passato di gravi incidenti, il mio girovagare a casaccio ha accentuato le sue connotazioni. Non mi ricordavo che quel tratto di Moyenne, che prosegue in salita a destra, rimaneggiato più volte nel tempo sbancando le rocce, oggi ha più in su un raccordo verso l'autostrada, sulla quale, non avendo fatto caso alla segnaletica che ha colori inversi a quelli italiani, passato per un tunnel, sono involontariamente transitato: a quel punto a Nizza mi ci sono ritrovato, optando, tirando idealmente a sorte, per la prima uscita.
Pensavo a quel punto di salire a Cimiez. Distratto dalla possibilità di vedere una chiesa che non conoscevo, ma sbagliando strada, anche perché indicazioni non ce ne sono, ho iniziato a fare una serie di giri apparentemente a vuoto. Sorvolo sul fatto di essere andato a La Trinité - altre vecchie storie - senza fermarmi, perché a quel momento inseguivo un'abbazia, alla quale, logicamente fatte le premesse da cui sono partito, non sono arrivato. Ho fatto un giro per colline, su cui non ero mai stato ma simili a tante altre da quelle parti, specie a quelle dove conobbi tanti italiani emigrati. Di sicuro ho trovato punti panoramici notevoli: la visibilità, come preannunciato, era tuttavia quella che era. Da tornarci, certo, per vedere Nizza come su certe antiche carte!
Preso, da Piazza Garibaldi, per Nizza Vecchia, mi sono, rispetto ai propositi del momento, distratto una volta di più, ritrovandomi a risalire per il Castello, di cui non é rimasto praticamente niente, come cercherò di documentare altra volta. Così come mi sono ripromesso di rivisitarlo al più presto, per scoprire se mi funzionerà meglio il gioco della memoria, poiché ieri ad esempio non ho ritrovato l'esatta ubicazione di certe grandi feste popolari, quelle dove tra l'altro, imparai ad apprezzare il cous cous.
Potevo, infine, nell'anno del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia fare mancare un saluto ideale da Garibaldi?