Anche se ormai cronicamente restio a viaggiare, ogni tanto devo farlo, come mi é appena successo con una rapida puntata a Milano e dintorni, da cui ho ricavato ulteriori impressioni ed elementi di curiosità.
Non ho mancato di rivedere Via Santa Radegonda per verificare - altre volte ero proprio di fretta - un ricordo di quando ero bambino.
Sì, era del tutto possibile in quegli anni ormai lontani avere l'impressione di toccare il Duomo con una mano da una finestra di quella casa ormai demolita.
Per associazione di idee mi é tornato in mente che mi era stato raccontato che appena finita l'ultima guerra anche la oggi "in" Via della Spiga era ancora una zona popolare.
Al Parco Sempione non avevo mai visto il monumento a Napoleone III, per il quale mi bastano i giudizi storici negativi di Marx e di Zola, ma la costruzione, di cui, per non fare qui un fotoromanzo, risparmio l'immagine, rammenta a noi tutti, siccome riporta i nomi dei caduti francesi nella II^ Guerra d'Indipendenza, che per il nostro Risorgimento sono caduti anche molti nordafricani. Presumo algerini. E presumo zuavi.
Ho dato un'occhiata, pur nella brevità del soggiorno, a tanto altro, di cui forse, aiutato da un vecchio libro preso in prestito e denso di storie della Vecchia Milano, alcune delle quali a suo tempo avevo udito, tornerò a dire. Qualcosa magari lascerò indietro perché troppo legato alla contingenza, come qualche curiosa fotografia che riprende dei turisti.
Ah, sì, prima di chiudere, un modesto souvenir dalla Brianza, per la quale in effetti attendo immagini più professionali della mia. Là, invero, mi sono dilettato anche ad ammirare treni locali, come a Milano tram e metrò: tutte mie vecchie passioni ...